Salve persone. Questo non è un capitolo normale, è una prova di Creepypasta.
Semplicemente, prima mi è venuta questa idea e bo, l'ho scritta.
So che farà schifo, perché non ho mai scritto niente di horror o simili, ma ehi, io ci ho provato.
Per favore, lasciate un giudizio, perché io mi sono divertita a scriverla, se mi dite dove posso migliorare magari ne scrivo altre che sono meglio.
Quindi, buona lettura e spero che non siate troppo sconvolti dalla bruttezza del tutto.
Osservo la ragazza di fronte a me.
Si guarda intorno, spaventata. Il respiro corto. Lo sguardo che scatta ad ogni minimo rumore. Le mani che torturano il vestito.
"Allora, Jasmine..."
La testa scatta subito al suono della mia voce, mi guarda con i suoi enormi occhi blu aperti in modo innaturale, mangiandosi le unghie per il nervosismo.
"Non c'è bisogno di essere così spaventata." dico con tono dolce, per provare a farla calmare.
Sembro fallire miseramente nel mio intento, la ragazza rimane nervosa esattamente quanto prima.
"Allora... so che forse non ne vuoi parlare, ma devi raccontarmi cosa è successo quella sera, nel bosco."
"P..Perché?" chiede balbettando.
è un passo avanti. Siamo nella stessa stanza da 15 minuti e finalmente risponde ad una mia domanda.
"Perché solo tirando fuori tutto riuscirai a stare meglio. Devi superare quello che è successo Jasmine."
Dico, finalmente iniziando a fare il mio lavoro.
So benissimo cos'è successo quella sera nel bosco, ma Jasmine deve dirmelo. Deve tirarlo fuori.
Insomma, mi pagano per farla stare meglio, sono o non sono uno strizza-cervelli?
"Bhè, io... Io e Mark eravamo andati fuori, per il nostro appuntamento."
Inizia a raccontarmi Jasmine, tenendo lo sguardo fisso su un punto del pavimento.
"Non sapevo... non sapevo dove mi stesse portando, ed ero contenta quando... quando..."
"Quando?""Quando mi sono ritrovata nel bosco, solo noi due." alza lo sguardo "sa, io ho sempre amato il bosco, lui lo sapeva."
"Non ne dubito."
"Gli piacevo davvero, sa? Per la prima volta piacevo davvero a qualcuno. E lui piaceva a me.Andava tutto bene."
"E poi siete andati nel bosco quella notte.""Esatto."
Jasmine singhiozza, una lacrima solitaria scende lungo la sua guancia, ma la asciuga subito con un dito, per poi tornare a torturarsi nervosamente le mani.
"Noi... noi ci stavamo baciando, seduti per terra." continua Jasmine. "E poi... poi è arrivato lui."
I suoi occhi si riempiono di lacrime.
"Non... non era umano. Sembrava umano, ma non lo era. Aveva gli occhi rossi, rossi come tizzoni. E... e nessun umano potrebbe aver fatto quello che lui ha fatto a Mark."
"che cosa gli ha fatto?"
Jasmine chiude gli occhi e scuote la testa.
"Jasmine, devi dirmi cosa ha fatto quel mostro a Mark."
"Non voglio. Non voglio!"
Urla la ragazza continuando a scuotere la testa.
"Dev..."
"Lui gli è saltato addosso, gli ha morso la gola!" mi interrompe Jasmine, sempre tenendo gli occhi chiusi." Non una volta, ma tante, tante volte! Vedevo i suoi denti, piccoli e affilati, affondare nella carne morbida del suo collo, lo sentivo masticare. Gli ha praticamente staccato la testa a morsi!"
"E perché tu sei viva Jasmine?" le chiedo.
Sembra calmarsi. Distende le dita, che mentre raccontava aveva tenuto chiuse a pungo, il suo intero corpo si rilassa. Vedo varie lacrime scendere giù dalle sue guance, ma i suoi occhi rimangono chiusi,
serrati."Non so perché mi ha risparmiata." dice con un tono di voce normale. "Dopo aver finito il suo massacro mi ha guardata, a lungo. I suoi occhi rossi come tizzoni mi hanno scrutata. Poi, quando pensavo che la mia ora fosse ormai arrivata, si è girato e se ne è andato. è scomparso."
Mi avvicino alla ragazza e mi accovaccio davanti a lei.
"Sei stata molto brava a raccontarmi tutto Jasmine. Ora dovresti aprire gli occhi, osservare il mondo."
Passa qualche minuto di assoluto silenzio da parte della ragazza, poi lei apre la bocca e inizia a parlare
"Sa Dottore, in realtà non le ho detto tutto." dice con voce fleile.
"Ah no? Cos'altro devi dirmi Jasmine?"
"Quella notte..."
Jasmine apre gli occhi di scatto. Sobbalzo.
I suoi occhi non hanno più lo stesso colore di prima, quel bellissimo blu. Sono rossi. Rossi come tizzoni ardenti. La sua bocca si apre in un sorriso, mettendo in mostra una fila di denti piccoli e affilati.
"Nel bosco non è arrivato alcun mostro."