Colonie

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Sierra aggiunge un ciocco di legna nel caminetto del suo studio:
- Quando il vento ulula come stasera é bene che in ogni locale ci sia un focolare acceso, per rincuorare gli ospiti dall'inverno.

A me la villa appare talmente ben costruita, con i bastioni rinforzati, le enormi travi a vista, le finestre panoramiche in vetro temperato, che potrebbe difenderci dal gelo siberiano, ma ho capito che Sierra ama immaginarsi come un gentiluomo del passato: riempie di legna  i camini e cavalca la mattina nel parco con un mantello dalla foggia antica, come Lord Byron.

Lo studio è uno dei locali più piccoli della Villa, tappezzato di libri, con in un angolo una graziosa scrivania in ciliegio. Sierra prende un atlante, con la copertina in pelle, che giace sul piano.

- Guarda June!

Si siede sul divano accanto a me e mi mostra una mappa dell'Europa, con aree colorate più scure in corrispondenza delle grandi città del Nord.

- Le aree scure, sono le zone più ricche: sai cosa hanno in comune?

- A dire il vero no...

- Sorgono in pianure percorse da fiumi tranquilli, protette da monti, circondate da boschi, hanno spesso la vista su cime innevate e un lago nelle vicinanze.

Amo il suo stile fabulatorio, e mi piace che non distolga mai da me il suo sguardo. Alla luce rossa del fuoco sembra il gatto con gli stivali...

Continua e la sua voce scende di tono:

- Uno storiografo latino, Tacito, diceva: "Gli dei non hanno concesso ai Germani ne oro ne argento". Allora tempo era il Sud a disporre di tecnica, arte e forza militare superiori al Nord. Poi ad un certo punto la situazione si è invertita. Credo che sia stato nel diciasettesimo secolo, il Nord ha cominciato a prendere il sopravvento, forse perché nel frattempo abbiamo imparato a difenderci dal freddo, e a disporre di tutto il calore che ci serve...

Mentre lo dice mi fissa negli occhi, poi riattizza il fuoco, e un vampa mi scalda il viso.

Nonostante le narrazioni di Sierra accendano la fantasia, non voglio lasciargli l'ultima parola:

-  il Nord, con grande astuzia, ha costretto il Continente ad accettare una moneta unica e ha reso meno competitivo il Sud, che beneficiava di un cambio favorevole.

Mi guarda con meraviglia, un po' troppo evidente per sembrare sincera. - June mi stupisci sempre, non sospettavo che una fanciulla conoscesse la politica monetaria del nostro Continente... Ma devi sapere che il Nord, all'epoca della formazione della moneta unica, era già una superpotenza tecnologica. E sai perché eravamo già così potenti?

- No, ma suppongo tu ora me lo dirai.

Non posso negare che da Sierra imparo sempre qualcosa: ciò lo rende così attraente ai miei occhi, in un mondo dove nessuno ti insegna più nulla.

- Il nostro punto di forza è sempre stata la disciplina. È parte del nostro stile di vita, una sorta di missione collettiva in cui tutti, con poche eccezioni, si sentono impegnati.

- Sei tu l'unica eccezione a questo stile di vita, Sierra? - Dico con una punta di civetteria.

Sierra non da segno di notare la mia ironia. Di certo non è il tipico uomo nordico, ligio al dovere di Stato, e lo sa bene. Prosegue imperterrito nella sua spiegazione.

- Negli ultimi secoli abbiamo avuto un ruolo di avanguardia in tutte le scienze e arti. In ogni ambito i Rossi del Nord hanno avuto illustri personaggi, protagonisti della più nobile e grande storia umana. Perciò i Rossi si considerano "Über Alles".

- E cosa preparano per noi, i cari "Uber alles"?

Risponde con una voce piena di calore e con fare cospiratorio:

- June non so davvero cosa mi spinge a raccontarti tanti segreti, raramente li rivelo. In questi mesi gli ingegneri Rossi stanno impiantando in ogni distretto sulla mappa, soprattutto nelle zone più ricche, migliaia di Intelligenze Artificiali... nei distretti più strategici tra poco non ci sarà più necessita del lavoro di Verdi e Gialli, in ogni stabilimento e attività commerciale ci saranno programmi di l'intelligenza artificiale che controlleranno tutto. E in breve i Rossi chiuderanno le sedi periferiche, i magazzini, i call center dove ancora molti uomini dei ranghi inferiori lavorano.

Ancora una volta Sierra mi racconta la fine del mondo come se fosse un favola per bambini. Non so quanto ci sia di vero e quanto invece drammatizzi per impressionarmi.

- Non capisco perché la grande parte del vostro popolo rimanga sottomesso ai Rossi e accetti tutto senza ribellarsi.

- Potremmo pensare che pochi siano al corrente dei dettagli, ma la ragione è un'altra: come ho detto, le genti del Nord sono per natura ligie all'ordine, e anche i figli di immigrati entrati a fare parte dei ranghi più umili, hanno appreso nelle scuole del Governo ad obbedire. Infine vent'anni fa abbiamo chiuso le frontiere, quando è stato chiaro che non avremmo avuto più bisogno di forza lavoro. E così nel paese non vi è più alcun dissidente da anni.

- Ma i Gialli e i Verdi, sebbene educati in scuole del Nord, sembrano disperati...

- E' vero sono senza speranza, e ciononostante si fidano del Governo, credono che stia facendo tutto per il loro bene.

- E in cosa consisterebbe il bene che il Governo sta preparando per i Gialli e Verdi?

-Mmm, non voglio proprio toccare questo argomento June. Temo davvero che tu non sia pronta per capire quanto i nostri popoli siano decisi a farsi del male.

- Su non fare il misterioso, non hai bisogno di aumentare ancora il tuo fascino...
Dico con un timido sorriso: non sono brava a lusingare un uomo, Tricia sarebbe delusa di me, e tuttavia il mio goffo complimento sortisce qualche effetto.

- E tu cosa mi dai in cambio se te lo dico? - Mi è chiaro che le sue spiegazioni sono solo in parte frutto del desiderio di mettermi al corrente di quanto accade. Non ha mai smesso di giocare con me.

In quel momento Jessica entra nella sala, forse era fuori che origliava perché dice:

- Sierra smettila di importunare June... lasciala vivere questo periodo felice, in cui può imparare tutto ciò che al Sud non le hanno insegnato.

Ma io non mi lascio distrarre da Jessica e chiedo imperterrita:

- Sierra c'entra il progetto Genesi? Se me lo racconterai ti saprò essere riconoscente.
Affermo senza sapere bene cosa sto promettendo. E' talmente importante per me questa informazione su Genesi, che oso più del dovuto.

Ma Jessica interviene ancora: - Sierra taci, sai bene che lei non è tenuta a sapere...e Lafarge non ne sarebbe affatto contento.

Ma Sierra ormai vuole proseguire il gioco interrotto dalla sorella, sembra disposto a tutto pur di ottenere attenzione da me, ed è un uomo troppo impulsivo, libero e indipendente per dare retta ai moniti di Jessica. Tace un lungo attimo in cui sembra dibattuto interiormente, sotto lo sguardo corrucciato di Jessica e infine aggiunge un' ulteriore preziosa informazione.

- Posso solo dirti che le cliniche delle nascita, che hai visto, sono poche e piccole... ma all'estremo Nord ne stanno preparando di immense e per ben altri scopi. Le chiamano le Colonie.

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora