La palestra delle prove

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Come da piano, attendiamo due ore in silenzio. Alle otto si accendono le luci, le porte si aprono e arrivano i bimbi: saranno un centinaio e gli "specialisti con il camice" li fanno sedere, divisi in quattro aree i cui tavoli hanno differenti colori: rossi, gialli, blu e verdi.

I video in ogni area si accendono e incominciano a scorrere le immagini con le istruzioni guidate. I bimbi per lo più sanno già quello che devono fare: non deve essere la prima volta. Stanno montando alcuni pezzi meccanici, come indica il video. Debbono costruire, con mosse veloci, un oggetto che sembra una piccola auto.

Nemo dice: - Guarda Parcy, i tavoli rossi ricordi? Anche a noi eravamo in quel dannato gruppo.

Guardo bene e ho un tuffo al cuore. Seduto ai tavoli rossi riconosco Phil.

- Cosa ha di speciale il tavolo rosso? - Chiedo, sempre più preoccupata.

È Parcy a rispondere come in trance: - Semplice: i bimbi ai tavoli rossi fanno come gli altri, ma vanno più veloci.

Ha uno strano tono, nasale e funereo.

Un uomo con gli occhiali neri e dai lunghi ricci biondi passa tra i banchi e osserva tutti. Sembra un arcangelo di mezza età. Indossa un cappotto a collo alto, tipico di un importante burocrate, ma si vede che nasconde un fisico atletico, forte.

Ha i tratti del volto da aristocratico, ma siamo tutti troppo addestrati per non riconoscere un uomo pericoloso quando ce lo troviamo di fronte.

Nemo lo scruta un attimo e io vedo nel suo sguardo vero odio, stringe la pistola: vuole uccidere l'Arcangelo?  Forse, ma ci sono troppi bambini tra loro due.

Il gruppo rosso, quello di Phil, sta andando sempre più veloce nel montare l'oggetto... troppo.

Ad un certo punto succede quello che non dove succedere.

Tomny non segue più il video. Ha montato già tutto, con dieci minuti di anticipo sugli altri e ora sta smontando il meccanismo, per fare qualcos'altro...

Ora l'uomo dai lunghi ricci biondi lo guarda con attenzione.

Parcy ha la fronte madida: - Non così veloce, bimbo fermati!- Supplica.

Anche gli altri bimbi al tavolo rosso non seguono più il video, seguono Tommy. Come lui si mettono a montare l'auto a rovescio. L'istruttore nel microfono intima loro di seguire le istruzioni, ma non c'è nulla da fare. Il gruppo rosso sta procedendo unito a montare qualcos'altro, un oggetto complesso e molto più bello di quello proposto dal video.

L'arcangelo in nero si rivolge al suo assistente: riesco a leggere il labiale e pronuncia parole inquietanti:

- Quanto ingegno sprecato. Il nostro mondo non se lo può permettere.

Ciò detto fa un segnale al capo sala che subito ordina l'alt.

Una voce arriva dall'altoparlante: - Fermi tutti, lasciate i pezzi sui tavoli, il test è finito.

I bambini non vogliono smettere, ma le guardie arrivano e ritirano tutti i pezzi.

- E ora che faranno alla squadra rossa? - Chiedo.

Parcy piange.

Nemo sembra in trance.

Ora capisco cosa intendeva Sheila l'altra sera: due giovani uomini, tra i più coraggiosi che conosco, Nemo e Parcy, in questo campo alla vista del test sembrano ipnotizzati e regrediti a bambini, non riesco a crederci.

Ma io devo sapere. Afferro Parcy per il braccio e quasi gli urlo: - Cosa faranno capitano Parcival ai quei bimbi?

- Non lo so! - Dice disperato, con voce rotta.

Poi mi guarda con occhi vitrei:

- Se quindici anni fa a quei tavoli Nemo non mi avesse insegnato a frenare la mia fantasia per truccare il test, forse avrei scoperto cosa succede ai bimbi più veloci di tutti, ma credo che oggi non sarei qui a raccontartelo!

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora