Vigilia al cottage

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Siamo appostati in uno splendido cottage vicino al campo.

Siamo entrati nell'elegante villino come ladri, forzando la porta. Per fortuna non c'era antifurto.

E' la casa di vacanza di una ricca coppia sulla trentina, le loro foto sono ovunque e sembrano usciti da una telenovela russa: probabilmente alti funzionari del governo o dirigenti di una Multi arricchitisi con le stock option.

Nelle foto hanno eleganti cappotti di cammello, guanti e berretti di ermellino: la giovane donna ha capelli lucidi e curatissimi, il suo viso pulito e dalla pelle color di pesca non pare aver bisogno di creme estetiche come quelle che progetta mia madre. Hanno due figli vestiti come "il piccolo Lord", il bimbo protagonista di un film che danno sempre il giorno di natale in TV.

Ma domani, appunto il giorno di Natale, noi non saremo ad ingozzarci di dolci, ma proveremo ad entrare al campo. L'ipotesi di Nemo è che in un giorno di festa la sorveglianza sia meno stretta.

Nemo sta studiando le mappe militari e le foto aeree del campo: certamente passerà tutta la sera ad elaborare un piano.

London invece è qui seduto con me nel soggiorno panoramico, di fronte alla ampia vetrata che da sui monti e osserva la neve che cade. Potrebbe essere una normalissima festa di Natale come se ne celebrano migliaia nel mondo, se non fosse che siamo un gruppo di ribelli kamikaze pronti a irrompere con le armi in campo militare e a farci ammazzare senza pietà.

London prende in mano la foto con i due bambini e dice, con una nota di rammarico, strana per lui.

- Io non avrò mai figli.

La sua affermazione appare incontestabile: senza che aggiunga altro forse capisco cosa intende. London è un giovane guerriero e ha messo tutto in secondo piano rispetto alla Ribellione. Lui ha una missione da compiere e non c'è spazio per altro nel suo cuore.

Mi sento desolata. Mi ero illusa che un giorno avremmo avuto una storia normale...? 

Ad un tratto, a sorpresa, London si avvicina a me con occhi luccicanti e mi porge un pacchetto. E' grande come un taccuino ed è chiuso in carta da giornale.

- Ci credi che questi ricconi non hanno in casa carta da regalo? Forse non si fanno mai doni, che siano troppo impegnati a pensare a se stessi?

Ha il sorriso guascone che lo rende irresistibile e con cui dissacra tutto ciò che è borghese. La vita perfetta dei due giovani gerarchi delle foto lo disgusta.

Non bado al suo sarcasmo, sono emozionata: domani è Natale e London ha un regalo per me!

- Io non ho nulla da regalarti!- Dico quasi arrossendo.

- Non ti preoccupare, però aprilo ora che gli altri sono impegnati: non vorrei che fossero invidiosi.

Parcy, Tricia e Sheila sono di guardia appostati ciascuno ad un angolo del cottage. Non possono vedermi, penso con emozione. Sanno dell'intimità tra me e London? Non ne ho idea. L'unica a cui avrei voluto confidare che ho baciato London è Sheila, ma non ce ne è stato il tempo.

Apro la carta. Ho un tuffo al cuore: davanti a me c'è l'oggetto misterioso scomparso dalla mia sacca, quello che Tricia non ha trovato.

Quindi lo aveva preso davvero London! E mi ha salvato da morte certa, gli altri compagni mi avrebbero giustiziato come una vile traditrice e spia, solo per il fatto che nascondevo un dispositivo elettronico. Pochi sono in grado capire cosa contiene il software del lettore.

Forse un genio informatico come Parcy sarebbe in grado, ma non London.

London tuttavia sicuramente intuisce che non è solo un lettore di ebook, anche se probabilmente gli sono piaciuti i titoli dei libri che vi ho lasciato: "1984" di Orwell ,"Un mondo nuovo" di Houxley" , "La vita di Che Guevara", "Cronache marziane" di Clark: letture classiche e degne di un ribelle. Ho cancellato da mesi gli autori borghesi, come Thomas Mann, Herman Hesse e altri.

Anche se forse London non ha compreso il segreto contenuto nel tablet, il suo regalo ha per me un significato prezioso: significa che si fida di me fino al punto di tradire il suo credo, la fedeltà al Carpe Diem e a Nemo, ovvero potrebbe voler dire che sono per lui più importante di tutto, persino della sua missione.

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora