La Clinica

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Avanzo nel giardino dove, nonostante il buio, vedo aiuole fiorite di primule e bucaneve.

Appese agli alberi ci sono lanterne bianche, simili a quelle con le candele che si usano nei banchetti dei matrimoni.

Non è lo scenario che mi aspettavo: credevo fosse un ambiente lugubre, come il campo di concentramento dove hanno ucciso Nemo, invece qui sembra tutto molto elegante, forse mi sono sbagliata non è la clinica T4.

Da lontano scorgo Sheila che entra in una specie di padiglione del giardino.

All'interno attraverso i vetri smerigliati vedo ombre di persone, alcune sedute, altre in piedi con bicchieri in mano: sembra il soggiorno di un hotel di lusso.

Dove sono i malati? Dove sono le guardie?

Tutto a un tratto scorgo uscire da una porta laterale due donne con le divise Rosse e le mostrine del governo sulle spalle: ridono rumorosamente, una delle due sta fumando una sigaretta e l'altra sembra alticcia, forse per questo non si è accorta di Sheila che passava furtiva con la sua tuta nera. E per fortuna sono allegre e distratte come se andassero ad una festa e non si preoccupano di osservare bene le ombre buie del cortile dove io sto acquattata. E' un follia entrare in una clinica del governo sole e senza armi, ma il livello di sicurezza non sembra poi così alto qui.

A proposito: Sheila dove è finita?

Entro all'interno del padiglione e cammino rasente il muro nel corridoio poco illuminato: oltre un vetro, le vedo.

Sono culle.

Ecco che cos'erano quei gridolini che sentivo: infermiere molto professionali osservano i bimbi con occhio critico, li pesano, li misurano e prelevano il sangue. Sono finita in una clinica ostetrica: finalmente un po' di vita!

Eppure c'è qualcosa anche in questo posto che non mi convince.

- Ti vedranno, non si può stare nel corridoio di sera: rientra in camera e cambiati!

Mi volto di scatto. E' una ragazza alta e castana con un sguardo azzurro e intenso, quasi spiritato. Indossa un camice che nasconde le forme perfette, sembra una fotomodella.

- Come mai non hai ancora messo il camicie? Hai già fatto il prelievo?

- No, non ancora - Meglio darle corda.

- Ti conviene farlo subito prima che decidano di scartarti. E' molto raro che accettino una Verde per il programma: si capisce che sei ben fatta e sveglia, ma l'altezza? Come hai passato il test?

Ancora un test. Davvero non finiscono mai gli esami, neppure in cruccolandia.

- Ti hanno spiegato che i Nuovi Uomini devono essere alti almeno un metro e ottanta se maschi e uno e settantacinque se femmine? Tu devi essere particolarmente intelligente se accettano i tuoi "geni-altezza": forse, per compensare, ti assoceranno ad un nibelungo di due metri! - E ride mettendo in mostra una fila di denti bianchissimi.

Allora anche le vichinghe hanno il senso dell'umorismo. Ma che sta dicendo? Sembra pensare che io partecipi ad un programma per mettere al mondo qualcuno.

- Certo non vorrei essere nei tuoi panni: le probabilità di un falso positivo, un non idoneo è alta e tu sai che succede se è un falso positivo, no?

Non dico nulla. Spero che continui e lo fa.

- La cosa che più mi spaventa è che lo devono sopprimere: da qui devono uscire solo Nuovi uomini... non lo lascerebbero andare avanti. So che è ridicolo preoccuparsi per un grumo di cellule, ma per me sarebbe uno shock.

Un grumo di cellule? Ma che sta dicendo? Sembra un incubo.

- E tu perché lo fai? - Le chiedo sapendo che rischio di farmi scoprire, con una domanda cosi sfacciata.

- A parte i soldi? Io voglio essere parte del futuro. Abbiamo l'opportunità di generare la razza superiore, gli Eletti nati senza peccato, senza errori ne difetti. Non avranno bisogno di alcuna droga, niente fragilità. Non frigneranno, non mentiranno, non ne hanno bisogno: tutti li riconosceranno immediatamente come superiori. Voglio che mio figlio sia Leader tra i Rossi, magari addirittura un Pretoriano alla guida dei Governi. Quando mi hanno detto che i miei geni erano compatibili al Programma la mia famiglia ha festeggiato per un mese. Spero davvero che vada tutto bene e non si riveli un falso positivo.

- Ma cosa intendi per falso positivo?

-Ma davvero non ti hanno spiegato niente ai colloqui? lo sanno tutti che la genetica non è una scienza esatta: combinare due DNA scelti tra milioni comporta sempre la possibilità di qualche... errore.

Pronuncia la parola "errore" con una smorfia di ribrezzo.

- Ciononostante non ho dubbi: ho fatto bene a scegliere il programma ovviamente, sono una donna della Baviera e non salirò di certo in alto nella scala rossa. La mia famiglia non è nobile, nessun parente pretoriano. Se io non ho dubbi tanto meno dovresti averne tu, una delle poche Verdi ammesse. Davvero non capisco come tu possa aver passato il test...

Ad un tratto una sirena inizia a urlare impazzita, con un sequenza di tre suoni ravvicinati.

Si ode un rumore di guardie che corrono.

- Che succede chiedo? - Mi domando se non sia veramente il caso di indossare un camice appeso nel guardaroba accanto a me.

La ragazza alta appare smarrita:

-Non lo so è la prima volta che accade: sono tre suoni ravvicinati quindi non è l'antincendio, non dobbiamo uscire ma stare ferme dove siamo. Credo che sia allarme anti furto ...

- Furto? E cosa c'è da rubare qui?

- Come cosa c'è da rubare? E' ovvio: la cosa più preziosa che esista...la vita giusta e perfetta.

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora