Veglia

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Le guardie sono fuori dalla porta: il medico personale di Sierra ha operato Parcy d'urgenza...non vogliamo che la polizia metta il naso nei nostri affari, avvisata da un ospedale.

Sono al capezzale del capitano traditore con Tricia: è ammanettato al letto e dorme, il volto di ghiaccio, con tre cannule che gli escono dal petto. Lo osservo: ha il viso scavato, il mento fine, i cappelli scompigliati. Il dottore ha detto che deve passare la notte per essere fuori pericolo.

Cosa intendeva quando ha detto quella frase:" E' un mostro: Li ucciderà tutti?"  A chi si riferiva?

Me lo sto chiedendo da  ieri e ogni ipotesi mi sembra assurda. Del resto Parcy è sempre stato strano.

Ho portato il diario di Sheila, un quaderno di poche pagine che le avevo visto scrivere sulle Alpi. L'ho scorso nei giorni dopo la sua morte, per capire il motivo della sua intrusione alla clinica, quella che le è costata la vita: non vi ho trovato indizi, ma in alcune pagine si rivolge a Parcy.

Nella speranza che possa fargli bene vorrei leggerglielo. Con voce incerta, sotto gli occhi divertiti di Tricia, inizio dalla pagina in cui Sheila si rivolge a lui:

"Parcy, se leggerai questa mio diario non ci sarò più..."

Mi si incrina la voce e a Tricia si smorza il sorriso sulle labbra, quindi continuo:

-"Tu sei come me.
Io ho capito subito che non sei cattivo, i tuoi occhi nascondono una tempesta interiore, la sofferenza di chi non ha mai avuto pace. Sei cresciuto all'ombra di Nemo, per te un padre più che un amico, nonostante foste coetanei.

Vedo la tua adolescenza, gli assalti, le fughe e le sfide con ragazzi più forti di te, che ti facevano sputare sangue, come London.

Ormai è certo: esistono quelli come me e come te, ed esistono i superuomini che non ci vogliono..."

Interrompo la lettura: cosa sta dicendo Sheila, questo passaggio mi era sfuggito, l'accenno ai superuomini è solo una metafora? O davvero Sheila pensa che ci siano razze superiori?

Tricia sembra non essersi accorta del mio turbamento per quella parola Superuomini, del resto forse è solo una metafora adolescenziale, forse anche Sheila come me soffriva di complessi di inferiorità verso chi ha più capacità di noi... ma devo considerare con grande attenzione ogni possibile indizio che spieghi cosa era andata a cercare alla clinica dove l'hanno uccisa. 

E però non mi sembra il caso di fare ridere di me Tricia con queste mie fantasie e riprendo a leggere:  

"Tu sei come me.

Da noi in Africa ci sono molti bambini soldato: fui una delle prime femmine ad imbracciare un fucile, a otto anni, quando i Tutsi trucidarono la mia famiglia. Nascosta sotto il letto vidi cadere a terra le braccia mozzate di mio padre e ciononostante rimasi nascosta due ore, paralizzata, con il sangue che colava dal letto, come una pioggia equatoriale... sono quasi impazzita! Ho scoperto, come te, cosa vuol dire essere isolati dalla comunità. Se hai un dolore tanto grande in petto, tutti ti credono posseduta, peggio... maledetta: vai dallo stregone, provano a curarti con le erbe, ma se non riescono a farti smettere di urlare la notte, alla fine il villaggio ti caccia, almeno così è successo a me. Così in qualche modo è successo a te...

Se non avessi avuto Nemo ti saresti perso completamente.

Hai fatto cose terribili, hai ucciso il tuo cane in una notte di follia...ma tu Parcy sei ancora in cerca d'amore: chi cresce senza famiglia deve affrontare la foresta da solo, vincere le belve e convivere con ombre che gli altri non hanno mai avuto nel petto. Come tutti gli orfani hai dovuto scoprire quanto è resistente la tua fibra: non ti sei mai sentito amato una volta nella vita ... se solo sperimentassi una goccia di vero amore, potresti fare prodigi.

Avrei voluto darti quella goccia, ma non posso: perchè sono stata sempre così orgogliosa?

Un giorno mi hai regalato un anello, unico ricordo di tua mamma: è stata la cosa più bella che abbia mai ricevuto, nessuno mi ha mai fatto un regalo del genere!

Mi hai portata sulla collina dove mi hai confessato che quando scendono le ombre della sera rimani solo con i tuoi droni, gli unici esseri da cui non ti senti giudicato...

E mi hai promesso di smettere di bere se ti fossi stata amica, ma ci sei ricaduto ancora... e ancora, e ogni volta sei tornato a chiedermi di starti accanto: io non ti ho mai detto nulla, non ho fatto un gesto, non ti ho mai abbracciato... mi sentivo morire quando ti vedevo a terra: in silenzio pregavo i miei dei, il mio Dio, che ti rialzassi."

Tricia mi guarda come se fossi una folle: - Sei pazza a leggere un racconto del genere ad un sadico e traditore come Parcy che ha causato tanto male a Sheila. Sono certa che l'ha ammazzata lui.

Sono agghiacciata a pensare che l'abbia uccisa lui: non ci credo.

- Guarda! - Mi dice lei: e apre la camicia del capitano e mi mostra sul petto pieno di garze una collanina con l'anello che aveva regalato a Sheila.

- La sera prima di morire Sheila lo aveva al collo lo sai bene, glielo abbiamo visto addosso poco prima che uscisse... e ora pare che qualcuno se lo sia ripreso.

Rabbrividisco.

Quell'anello appeso alla collana di Parcy ha un solo significato: lui è l'assassino di Sheila.

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora