Duetto di Archi

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Non posso lasciare catturare il nostro Comandante, senza di lui ogni speranza è perduta.

Non c'è molto tempo, London ha già caricato i bimbi sul camion e siamo in attesa di muoverci. Lo scambio avverrà al posto di guardia del campo.

I soldati del campo ci lasceranno arrivare al cancello con il camion? Non saranno tentati di attaccare il tir con tutti noi all'interno e uccidere in un colpo solo bambini, Lepri Triunviri?

Chi ci garantisce che non ci spareranno addosso mentre usciamo? Abbiamo solo la parola dell'ufficiale nero, come ho soprannominato l'uomo dai lunghi ricci. Nemo dice che non abbiamo alternativa.

Ha parlato mezz'ora con l'uomo nero, tramite l'interfono. Hanno negoziato lo scambio e Nemo non è neppure impallidito, mentre accettava la sua condanna a morte: quando saremo al portone i bimbi "verdi" saliranno sul camion e Nemo scenderà.

London dice al Comandante: - Lasciami andare al tuo posto, non sanno chi sei!

- Grazie amico, ma hanno sicuramente la mia foto. Sono troppo informati, da quando siamo entrati nel campo sembra che abbiano previsto tutto... Qualcuno tra noi sta fornendo loro informazioni critiche.

E poi mi guarda negli occhi.

Davvero Nemo ancora sospetta di me?

London impercettibilmente annuisce. Improvvisamente mi viene in mente che sarà lui a pendere il comando, se cattureranno Nemo. Ha la minima idea di come guidare la Ribellione ? London è un combattente puro, impetuoso e forte, ma non uno stratega.

I ribelli ora sono tutti sul camion in mezzo ai bambini. Al volante c'è Jules, che si è già distinto in passato per la sua velocità...sospetto sia una Lepre.

I ribelli sul camion, appena liberati, sono incattiviti dai giorni di prigionia e vorrebbero combattere ferocemente per impedire che Nemo si lasci prendere.

- Nemo lasciaci combattere per te! - Urlo, sicura di interpretare il sentimento di tutti.

- No...proteggete i bambini!

- Ma ce la possiamo fare a salvarti, se fuggiamo ora, potremmo passare di nuovo la galleria.

- No, non senza il gruppo verde!

- Ma sono solo bimbi malati. - Dico sapendo che appaio con quella frase più crudele e cinica di quanto sia veramente.

- Il mondo ha bisogno della ribellione più che di loro. Dobbiamo pensare a tutti gli altri. - Cerco di spiegarmi meglio senza riuscirci molto.

Nemo mi guarda serio.

- So che non lo vuoi veramente, June. Non possiamo abbandonare nessuno di quei piccoli...tutto perderebbe di senso!

Io sono pronta ad agire. Non ho alcuna intenzione di lasciare che Nemo si immoli per i bimbi ... e non mi fido dell'ufficiale dal cappotto nero, l'angelo coi ricci. Sicuramente ci tenderà una trappola, Nemo si sta rivelando troppo ingenuo.

Come spera che ci lascino andare vivi?

Non sono venuta fin qui per assistere a questo...non mi sono allenata tanto duramente per vedere Nemo che si fa schiacciare come uno scarafaggio, e lasciare che ogni speranza muoia in questo dannato campo di concentramento. Mi vengono in mente le ragazze ebree che si sono lasciate uccidere qui dentro, a migliaia: anche per loro voglio combattere.

Osservo la mia balestra. Vi ho incisa una parola greca che mi ha insegnato London. Elpis in greco antico significa: Speranza!

Prendo in mano la balestra e, una volta di più, provo la stessa forte emozione di quando abbracciavo il violoncello e lo accarezzavo, teneramente e poi selvaggiamente con il mio l'archetto, prima che me lo sequestrassero.

Un giorno i vicini di casa, i cari vecchietti, mi hanno denunciata alla Polizia Morale del Governo che ha aperto una procedimento contro di me, per D.Q.P. "disturbo della quiete pubblica" e il mattino successivo sono piombati nel nostro appartamento per sequestrare strumento e spartiti. Neppure i miei genitori hanno potuto opporsi, era la legge!

Con la scusa del "D.Q.P." la Polizia Morale interviene ogni volta che i giovani suonano qualcosa di diverso dalla musica di regime: all'inizio il divieto riguardava solo il rock satanico, poi si sono aggiunti le canzoni della resistenza. E lentamente il limite si è allargato: persino i musicisti classici romantici sono stati considerati simbolo della ribellione. In particolare tutti gli strumenti ad arco sono stati vietati dai Governi, forse perche ricordano le balestre e gli archi dei Ribelli?

La circolare governativa recitava: "L'arco sulle corde genera un miagolio dannoso, soggioga i freni inibitori, corrompe la pace e l'armonia della mente, gli spiriti più saldi." Chi suona uno strumento ad Arco è ormai considerato dai Governi un potenziale ribelle, un'anima dannata come Paganini, soprannominato il violinista del Diavolo.

E sono certa che presto estenderanno il divieto al pianoforte e al sax.

Accarezzo il manico della balestra: fin dal primo giorno che l'ho impugnata è come se l'avessi sentita vibrare nelle mie mani, proprio come quando inclinavo l'archetto sulle corde del violoncello.

Mi preparo per il mio concerto: odo nella mente Mozart, Lizt, Chopin mentre carico le frecce e i dardi ...Sheila è accanto a me, altrettanto pronta. Imbraccia anche lei il suo "violino", con la corda lanciamissili tesa al massimo.

Faremo un bel duetto di archi io e lei.

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora