Il piano Lepre

315 21 0
                                    

Dopo l'arrivo di Nemo che si è chiuso nella tenda arrivano al campo tre jeep.

Coloro che scendono furtivi come ladri sembrano un gruppo di profughi. Venti in tutto, tra donne e uomini, ma capisco subito che non sono rifugiati arrivati con i barconi, nonostante i vestiti trasandati: si muovono atletici, passi decisi, sono allenati come i Carpe diem.  Decisamente gli abiti da profugo non convincono.

London sta in piedi e li osserva attentamente, come se fossero insetti rari.

Il comandante Parcival invece è in un angolo, come un fauno maligno e nervoso, ogni tanto controlla il palmare e impreca.

- Chi sono quelli, comandante London? - Chiede Tricia che non perde occasione per rivolgersi a London con voce melliflua.

- Sono le Lepri, il corpo scelto di agenti infiltrati di Nemo. Li ha preparati lui stesso per una missione al centro del continente. Abbiamo il privilegio di ospitare i pochi che hanno seguito i corsi sul software Coder tenuti da Nemo. Nessuno prima di oggi li ha mai visti da vicino.

- Ma non sono troppo atletici per sembrare veri profughi?

- Una volta mischiati con i profughi, recitano benissimo e sanno camminare claudicanti e artritici: Nemo ha fatto diverse prove: sono bravi attori, velocissimi con il corpo e la mente.

- Ma cosa devono fare?

London per la prima volta da quando lo ho conosciuto mostra una espressione di  imbarazzo, Parcival si gira dall'altra parte come se disprezzasse quei discorsi.

Alla fine London ammette.

- Non lo so è segretissimo, il piano Lepre è opera esclusiva di Nemo: è il cuore della rivoluzione secondo lui, e ci ha tenuto a farci una sorpresa.

- Già una sorpresa! - Parcival latra disgustato, come se avesse appena mangiato un rospo.

- Vado a controllare le vedette. - Non vorrei che venissero ad attaccarci proprio ora che abbiamo le preziose Lepri.

Si alza e si avvia nel bosco.

June La RibelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora