Riunioni improvvise e baci sulla scrivania
"Nadine? Che ci fai qui?" Domandò sorpreso Niall, mi girai verso di lui vedendolo uscire da un ufficio con alcuni fascicoli in mano, il distintivo appeso e la fondina con la pistola ben evidente stretta al fianco.
"Ti devo parlare" gli risposi, la ragazza dietro al vetro alzò lo sguardo su di me spostandolo poi verso Niall come per chiedergli la conferma.
"È con me Clark tranquilla" gli disse lui venendo verso di me, mi mise una mano dietro la schiena e mi portò con lui dopo aver fatto un cenno alla ragazza, lo seguii ed entrai nel suo ufficio, non era molto grande e c'erano solo una scrivania nera con una sedia e una specie di armadio all'angolo, la stanza era illuminata dalla grande finestra che si trovava dietro alla sedia.
Niall si sedette sulla sedia girevole dietro la scrivania e m'invitò a sedermi su una delle poltroncine davanti così feci, mi sistemai i capelli dopo aver posato la borsa sul tavolino e gli sorrisi.
"Caffè?" Mi chiese, i miei occhi si illuminarono e gli sorrisi annuendo, lui rise scuotendo la testa, prese il telefono fisso e dopo aver premuto un tasto se lo portò all'orecchio, "Clark, mi fai avere due caffè nel mio ufficio per favore? Grazie."
"Bell'ufficio" commentai guardandomi intorno, mi piaceva anche se era vuoto quasi morto si poteva migliorare.
"Sto ancora finendo di svuotare gli scatoloni" mi spiegò. "Tu piuttosto, come mai qui? Se non sei riuscita ad aspettare che finissi il mio orario, vuol dire che è successo qualcosa" continuò poi appoggiandosi alla sedia.
Stavo per parlare quando qualcuno bussò alla porta; Clark entrò con due tazze di caffè in mano, le poggiò sul tavolino davanti a me e sorrise quando la ringraziai, passai una tazza a Niall e diedi un'occhiata a Clark che era ormai uscita.
"In realtà non so nemmeno io cosa stia succedendo" confessai prendendo un sorso di caffè, storsi il naso per il troppo zucchero ma lo bevvi comunque per rilassarmi dato che sentivo l'agitazione crescere in me.
Niall annuì rimanendo in silenzio così continuai a parlare. "Sono mesi ormai che ricevi alcuni messaggi da parte di un numero sconosciuto, inizialmente credevo fosse uno scherzo ma la situazione peggiorò; cominciai a trovarmi margherite ogni giorno sopra la mia macchina quando uscivo da lezione addirittura per un periodo me li spedivano pure a casa con dei biglietti con frasi sdolcinate e copiate da internet, fin qua era tutto okay fino a domenica notte."
"Cos'è successo domenica notte?" Mi chiese Niall dolcemente, mi morsi il labbro evitando il suo sguardo sentendomi le lacrime salire, ripresi a parlare alcuni secondi dopo.
"Questo sconosciuto ha sparato sulla vetrata della casa spaccando il vetro all'entrata, noi eravamo in salotto a cenare quando si ruppe pure quella lì, era stata rotta dall'impatto con una bottiglia e Chantal ne è rimasta ferita, per fortuna non era nulla di grave dato che sono intervenuti subito gli uomini della sicurezza" gli raccontai con voce bassa, i ricordi erano ancora visibili nella mia mente.
"Tu come fai a sapere che è stato lui?" Mi domandò, teneva le braccia incrociate sul petto ricoperto da un maglione nero e mi osservava attentamente.
"Perché nella bottiglia c'era una margherita macchiata di rosso come il sangue e c'era inciso il mio nome completo. Deve essere per forza qualcuno che mi conosce se sa il mio nome completo e che odio le margherite" gli risposi finendo il mio caffè, avevo ancora la bottiglia a casa, la tenevo nell'armadio in mezzo ai vestiti, non sapevo nemmeno io perché non me ne ero ancora sbarazzata.
"Chi pensi possa essere?" Domandò nuovamente e mi sembrò di essere in mezzo ad un interrogatorio, lui che faceva le domande e io che rispondevo ogni volta.
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THE BRIDE- Un amore incondizionato
Fanfiction"Dannatamente bella quanto sfortunata" sussurrò prima di andarsene spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, rimasi lì ferma, non mi ero neanche accorta che la canzone ormai era finita. Nadelaine Styles è la classica ragazza timida ed in...