Capitolo 26

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Incubi ed allucinazioni e baci sotto il vischio

"Zayn... quando sei arrivato?" Domandai agitata, lanciai uno sguardo alla porta dietro di me ancora aperta e sperai che Aaron non uscisse proprio in quel momento, chissà cos'avrebbe pensato Zayn se lo avesse visto uscire dopo di me quando la porta prima era anche chiusa.

"Cosa stavi facendo in cucina con la porta chiusa?" Domandò lui ignorando la mia domanda, appese il cappotto dietro alla porta dell'ingresso e tornò guardarmi in attesa di una una risposta.

"Forse l'ha chiusa tua nonna, io non me ne ero nemmeno accorta" mentii, poi continuai per distrarlo. "Abbiamo fatto un dolce insieme e abbiamo appena finito. Tu dove sei stato? Non avevi freddo? Con chi eri poi?" Gli chiesi, sapevo che a lui non piacevano le domande così lo feci apposta per farlo cambiare argomento e infatti funzionò: Zayn sbuffò annoiato e si diresse verso le scale così lo seguii subito dando un'occhiata alla cucina; Aaron mi fece l'occhiolino prima di uscire.

"Mi sembra di averti già detto che non mi piacciono le persone che parlano troppo" mi rispose lui entrando in camera con me alle calcagna, chiusi la porta dietro di noi ed incrociai le braccia guardandolo; era vero che gli avevo fatto tutte quelle domande per distrarlo ma in parte volevo davvero sapere dov'era stato tutto il pomeriggio.

Zayn aprì il suo borsone e tirò fuori alcuni vestiti, si sbottonò la camicia che indossava e la tolse buttandola a terra, così non ci pensai due volte prima di rimproverarlo infastidita: "Zayn! Potevi metterla dentro al borsone!" Mi chinai raccogliendo la sua camicia quando una macchia rossa catturò la mia attenzione, l'avvicinai meglio al mio viso per capire cosa fosse quando mi accorsi che era sangue, alzai lo sguardo preoccupata su Zayn ancora ignaro della situazione.

"Perché c'è del sangue sulla tua camicia?" Domandai indicandogli la macchia, Zayn si bloccò subito guardandomi con la coda dell'occhio dopodiché rinchiuse il borsone e lo rimise al suo posto guardandomi impassibile.

"Mi sono fatto male" rispose con nonchalance togliendomela dalle mani, non gli credetti, come poteva essersi fatto male? Il viso era intatto e il petto pure. Forse ha... Oh mio Dio no! Non potevo giudicare senza sapere e non dovevo giungere subito a conclusioni troppo affrettate.

"E dove?"

Zayn sbuffò. "Perché tutte queste domande cazzo?"

"Perché non ti credo Zayn, di chi è quel sangue?" Chiesi non proprio sicura di voler sapere la risposta.

"Senti, non sono cose che ti riguardano. Adesso spostati che devo farmi una doccia" mi rispose lui duramente, fece per entrare in bagno ma mi misi davanti alla porta e gli bloccai il passaggio, lui mi guardò alzando un sopracciglio e cercando di intimidirmi con lo sguardo.

"Ti ricordi quando mi avevi detto di fidarmi di te?" Domandai, lui non si mosse ne mi rispose così continuai. "Come faccio a fidarmi di te se tu continui a tenermi le cose nascoste? Non mi dici mai nulla Zayn e il più delle volte centro io, come la questione di mio padre, continui a dirmi sempre che lo fai per il mio bene e di non preoccuparmi ma non ci riesco. Ho bisogno che tu sia sincero con me."

"Il sangue è mio. Ho ricevuto una telefonata e mi è stato detto che Ethan è qui, a Boston" mi disse poi sospirando, in parte ero contenta che avesse deciso di dirmi la verità mentre dall'altra il pensiero che Ethan fosse qui, per me mi fece nuovamente gelare il sangue, perché continuava a seguirmi?

THE BRIDE- Un amore incondizionatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora