Capitolo 31

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Amici ubriachi, passeggiate amichevoli e soliti litigi

"Al The Sun Club con i miei amici" risposi nella maniera più calma e naturale possibile, lasciai la piastra sopra la scrivania per raffreddarsi e sistemai tutti i trucchi che aveva tirato fuori ed usato nella trousse.

"Perché non ne sapevo nulla io?" Domandò lui con tono scontroso entrando in stanza e chiudendosi la porta dietro di se; brutto segnale, quando faceva così finivamo sempre per litigare ed urlarci contro.

"Perché primo: non sei mio padre, secondo: non sei venuto a casa oggi e non ho avuto modo di dirtelo, terzo: te lo sto dicendo ora e siccome mi hanno detto d'invitarti puoi sempre unirti."

"Non mi parlare in questo modo Nadine, sai benissimo che m'irrita" mi avvertì lui con tono minaccioso, smisi di sistemare i miei accessori e mi voltai verso di lui scocciata, incrociai le braccia al petto guardandolo, aveva un espressione visibilmente arrabbiata.

"E tu sai benissimo che mi dà fastidio il fatto che mi tratti come se fossi di tua proprietà e i tuoi continui ordini!" Sbottai alzando la voce, lui mi guardò impassibile senza dire niente così sospirai velocemente prima di riprendere a parlare.

"Non voglio litigare con te Zayn okay? So che ti preoccupi per me e senti il costante bisogno di proteggermi ma fidati di me e poi non sarò sola, ci sono Santiago e Niall. Vieni anche tu" dissi con tono più tranquillo, non volevo litigare con lui e rovinarmi il buon umore prima di andare a divertirmi con i miei amici e poi volevo davvero che venisse con noi, aveva bisogno di staccare dalla solita routine.

"Non verrò" disse lui poi facendomi rimanere delusa, sapevo che avrebbe detto di no ma una piccola parte di me sperava il contrario.

"Perché no?" Domandai guardandolo negli occhi.

"Ti voglio a casa entro l'una Nadine se no ti vengo a prendere io e saranno guai per te" mi minacciò lui ignorando la mia precedente domanda, alzai gli occhi al cielo andando a prendere la mia pelliccia insieme ad una piccola pochette bianca, ci misi dentro il portafogli, il cellulare, i medicinali e le chiavi dell'auto.

"D'accordo papà" risposi ironica, non volevo stargli al gioco e dargli la possibilità di farmi arrabbiare così gli sorrisi innocentemente prima di uscire dalla mia stanza lasciandolo lì fermo, se avessi aggiunto un solo minuto in camera mi avrebbe fatta davvero infuriare.

Salutai Clara dal salotto che era in cucina a preparare la cena e mi avviai verso la porta, presi la chiave magnetica che lasciavo sempre all'entrata e la misi nella pochette per non dimenticarla, aprii la porta che venne subito chiusa dalla grande mano di Zayn e mi voltai verso di lui infastidita, cosa voleva ancora?

"L'una, non un minuto in più Nadine" mi avvertì nuovamente, presi un profondo sospiro chiudendo gli occhi e guardai Clara che mi sorrise rassicurante, mi voltai verso il moro davanti a me ed annuii.

Uscii sotto il suo sguardo minaccioso ed intimidatorio e ringraziai il cielo quando mi trovai all'interno dell'ascensore finalmente, presi il cellulare e lessi il messaggio di Sonay in cui mi diceva che era già al locale e che non aveva più bisogno del mio passaggio. Fantastico, ora come ci arrivo senza perdermi?

Salutai la sicurezza che prontamente ricambiò con il solito cenno del capo e salii in macchina impostando la via del locale sul navigatore sperando solo che non mi perdessi o che non fosse in luoghi deserti e dimenticati da Dio. Uscii dal garage immettendomi in strada in mezzo al solito traffico serale, fortunatamente il locale distava solo venti minuti dal palazzo.

THE BRIDE- Un amore incondizionatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora