Capitolo 3

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Matrimonio, tradizioni e svenimenti

Strinsi forte il tessuto bianco sotto le mie dita tremanti e mi guardai allo specchio; i miei lunghi capelli biondi erano racchiusi in un'acconciatura elegante e cosi complicata che ancora adesso non capii come aveva fatto Sonay a farmela, scossi  la testa mentre cercai di trovare qualcosa di positivo in tutto ciò che stava accadendo. Volevo prendere il detergente che si trovava sul tavolino e struccarmi, togliermi questo trucco che nascondeva tutta la mia angoscia e il mio dolore.

La gente non saprà mai cosa c'è dietro a questo viso perfettamente truccato, le sopracciglia ben definite con la matita, le ciglia allungate col mascara che odiavo ma che Sonay aveva insistito per mettermelo, questo rossetto fastidiosamente rosso e appariscente e tutte queste sfumature sulle mie palpebre. Infatti per loro sembrerò una di quelle ragazze contente, emozionate per il Grande giorno come lo chiamano tutte ma volevo davvero che solo sapessero la verità, le cose come stavano realmente.

"Nadine, è arrivato il momento della sposa."
La voce dura e ferma di Trevor mi riportò alla realtà, sbattei le palpebre appesantite dal mascara e feci un respiro profondo prendendo la collana che avevo al collo tra le dita, la strinsi fino a sentire il freddo metallo argentato conficcarmi le dita.

Avevo il respiro corto, volevo piangere ma già mi immaginai lo sguardo di rimprovero dei truccatori dopo lunghe ore di lavoro quando avrebbero visto il trucco colato.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio, e mi feci forza.

"Mamma, aiutami tu. Ti prego" sussurrai lentamente, fissando il cristallo appeso al mio collo.

Joyce entrò in camera, bloccandosi alla soglia della porta per fissarmi, era così bella e elegante con quel vestitino bianco che fasciava bene il suo corpo, i lunghi capelli neri sciolti al lato e il viso perfettamente truccato, notai i suoi occhi lucidi quando mi sorrise avvicinandosi a me, mi accarezzò la guancia.

"Sappi che qualsiasi cosa succeda io sono con te okay? Non sei sola Nadine" disse lei, sorrisi commuovendomi e le annuii, forse c'era veramente qualcosa di buono in tutto questo, forse.

"Mamma sei qui? Forza ci aspettano tutti sotto, sai la famiglia è impaziente di vederla" Sonay entrò in camera, lei era la damigella, vestita con lungo vestito rosa di seta sembrava una principessa, i capelli arricciati le cadevano lungo le spalle, il viso esageratamente truccato, ma infondo lei era Sonay, stava bene con tutto.

"Oh mio Dio, sei bellissima" esclamò Sonay venendo verso di me e fissandomi da capo a piedi, sorrisi imbarazzata e la ringraziai.

Joyce sorrise e mi prese il braccio, feci un ultimo sospiro profondo e la guardai, non sapevo il perché, lei sorrise e annuì, forzai un sorriso pure io e c'incamminammo con Sonay dietro che mi alzava il lungo vestito, scesi le scale e ad ogni gradino il mio cuore batteva sempre più forte, sentii la musica e il brusio sottovoce degli invitati.

La villa intera era decorata con tantissimi fiori, il lungo tavolo del buffet prendeva metà salotto insieme alla grande torta nuziale alla destra del tavolone, i tavoli degli invitati erano così tanti che mi girò la testa solo a guardarli, e pensare che questa era solo una festa dato che l'atto di matrimonio lo firmeremo stasera, era tutto un casino questo matrimonio fra tradizioni vecchie della Turchia e quelle moderne, il cosiddetto tavolo imperiale si trovava in centro sala, un lungo tavolo di cristallo con numerose decorazioni sopra, ed era quando le vidi là che mi sentii quasi svenire, le fedi che brillavano sotto la luce del sole. La musica s'interruppe non appena misi piede nella sala venendo sostituita da una piccola melodia in pianoforte, gli invitati si zittirono alzandosi in piedi applaudendo, la cosa che catturò la mia attenzione era la numerosità di donne col velo presenti nella sala, sorrisi a tutti ringraziandoli e mi sedetti, mi tremavano le gambe e il cuore non ne voleva sapere proprio di battere un po' più lentamente.

THE BRIDE- Un amore incondizionatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora