Capitolo 67

323 7 7
                                    

Finta serenità e passi azzardati

Rimasi ferma a fissare il pacco con ancora la bocca spalancata dallo shock e mi avvicinai ad esso, tirai fuori la foto che conteneva con le dita tremanti e mi portai una mano sulla bocca per trattenere il pianto che mi minacciava di uscire.
Non era possibile. Continuai a ripetermi mentalmente mentre guardavo attentamente quella dannata foto, il mio corpo giaceva disteso e coperto con un lenzuolo bianco come quelli che si usavano per le persone morte, il mio viso era pallido e avevo un enorme buco in fronte che sanguinava, avevo capito benissimo il senso di quella foto. Ero io da morta.

Rabbrividii sentendomi gli occhi lucidi e continuai a domandarmi chi fosse e che cosa volesse da me, perché mi spaventava in questo modo? Sapevo bene che si trattava dello sconosciuto che mi mandava i messaggi, ora che non avevo più il cellulare aveva pensato bene a spedirmi anche dei messaggi cartacei pur di tormentarmi la vita. Girai la foto e chiusi gli occhi facendo scivolare due lunghe lacrime sulla mia guancia quando lessi ciò che c'era scritto nel retro.
VERRÒ A PRENDERTI, OVUNQUE TU SARAI.

Sussultai dalla paura quando sentii la porta della mia stanza aprirsi e mi voltai di scatto verso Zayn che appena notò il mio sguardo si accigliò avvicinandosi a me, deglutii impaurita e non cercai nemmeno di nasconderli la foto, se non gliel'avessi detto sarei impazzita e poi avevamo promesso entrambi che non ci sarebbero più stati segreti tra di noi.

"Stai bene?" Mi domandò preoccupato poggiandomi una mano sulla spalla, scossi la testa piangendo e lui mi squadrò finché il suo sguardo cadde sulla mia mano in cui tenevo la foto, Zayn prese la foto dalle mie mani e mi guardò un attimo prima di concentrarsi su quest'ultima, lo vidi serrare la mascella e inspirare fortemente prima di accartocciarla e buttarla nel cestino insieme al pacco in modo violento.

"Nadine" mi richiamò lui dopo un lungo sospiro in cui cercava di calmarsi, scossi la testa tremando e mi portai entrambe le mani davanti alla bocca per non singhiozzare. Perché a me ste cose? Non avevo mai fatto del male nemmeno ad una mosca.

"N-no, non-..." Non riuscii nemmeno a dire niente per quanta paura avevo, era surreale. Il messaggio era chiarissimo, chiunque esso fosse stava venendo a prendermi, e non sapevo perché ma avevo la sensazione che sarebbe successo per davvero. E io avevo così tanta paura che non riuscivo neanche a respirare.

"Ehi, stai calma" mi rassicurò Zayn con tono dolce, con entrambe le mani mi aiutò a sedermi sul letto e lui si sedette di fianco a me. "Ti assicuro che non succederà mai, dovrà prima passare sul mio corpo per poterti prendere o fare qualcosa. Anche a costo di ucciderlo, credimi." Mi promise ripetendomi le stesse parole che mi aveva detto tempo fa, io gli credevo e mi fidavo di lui ma avevo lo stesso paura. Sembrava che questo pazzo maniaco che mi pedinava mi guardasse ventiquattro ore su ventiquattro.

"Ho paura Zayn, davvero tanta paura" mormorai con tono basso guardandolo negli occhi, Zayn sospirò prima di poggiare una mano sulla mia guancia e col pollice asciugarmi le lacrime.

"Non devi, ci sono io con te e lo sarò sempre. Guardami Nadine" mi fece voltare il viso verso di lui. "Sei al sicuro con me, non permetterò che ti accada nulla. Ti tengo sempre d'occhio e l'ho fatto anche quando tu non credevi lo stessi facendo. Stai tranquilla, okay?"

Annuii non capendo bene cosa intendesse quando aveva detto che mi aveva sempre tenuta d'occhio ma non dissi nulla, non avevo neanche il tempo di pensarci. Portai la mia testa sul suo petto e lo abbracciai avendone bisogno ora più che mai, lui mi strinse forte a se poggiando il suo mento sulla mia testa e io chiusi gli occhi sentendomi protetta in mezzo alle sue braccia. Infondo aveva ragione, finché avevo lui con me non dovevo preoccuparmi di niente.

THE BRIDE- Un amore incondizionatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora