Capitolo 61

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Primo incontro, decisioni affrettate

NADINE POV

Nel secondo mese a seguito di quella notte non cambiò nulla, la mia vita era sempre la stessa, cercavo di andare avanti e continuavo le sedute con la dottoressa Grace, lei diceva che stavo migliorando ma io non lo credevo proprio. Avevo ancora paura, avevo sempre gli incubi e alcune volte avevo le allucinazioni, c'erano giorni in cui potevo giurare di aver visto Zayn eppure non riuscivo ad averne la conferma. L'ultima volta che ero sicura di averlo visto fu un mese fa quando dovetti uscire di casa per la prima volta dato che Harry avrebbe dovuto potuto ucciderlo. Non gli avevo parlato, non l'avevo guardato nemmeno per sbaglio per tutto il tempo, neanche quando mi aveva chiamato.

Avevo anche ripreso a lavorare nonostante la dottoressa mi aveva consigliato di stare a riposo finché non mi sarei sentita pronta, non ne potevo più di stare a casa e poi mi mancava il mio lavoro e i miei piccoli pazienti. Il primo giorno che ero uscita di casa, mi era fatta sopraffare dal panico così Harry si era offerto di accompagnarmi al lavoro, rivedere l'ospedale, Meredith col pancione che sembrava esplodere, Santiago in tutta la sua allegria e i numerosi bambini, mi aveva aiutato molto. Nei giorni successivi ero andata da sola al lavoro, sembrava quasi che fosse tornato tutto alla normalità eppure sentivo come se un pezzo di me mancava, e quel pezzo portava il nome di Zayn.

Nel terzo mese, Sonay e Harry finalmente erano tornati insieme, mio fratello era bravo a nascondere i suoi sentimenti eppure avevo visto i suoi occhi spenti in quel mese senza di lei, quando quella sera era rientrato mano nella mano con Sonay mi ero sentita meglio, avevo un senso di colpa, d'altronde si erano lasciati per colpa della mia situazione con Zayn.
Pensavo che stesse tornando tutto com'era prima, che pian piano mi stavo rimettendo in piedi ma poi ci fu quella ricaduta a causa sua. Quando lo rividi per la prima volta da soli, non avrei mai scordato quel momento.

"Ci vediamo domani Nadine" mi salutò Meredith, mi lasciò un piccolo bacio sulla guancia mentre io ricambiai il suo saluto. Santiago mi stropicciò i capelli in segno di saluto e io gli sorrisi stanca prima di tornare a sedermi. Girai lo sguardo verso la finestra notando che fuori ormai era buio e sospirai ripensando a Zayn, erano passati ormai tre mesi da quando l'avevo lasciato e non sapevo esattamente cosa volevo, non capivo se stavo bene o no senza di lui, ma di una cosa era certa; per quanto fosse eticamente sbagliato, lui mi mancava. Ma allo stesso tempo non volevo rivederlo, la mia mente non faceva altro che riportarmi alla galla i ricordi di quella notte e i lividi sbiaditi ormai guariti erano la prova. Avevo una paura matta di lui, era una persona troppo violenta e a me non era mai piaciuto questo suo lato. Non potevo e non volevo accettarlo così ancora una volta diedi ragione al mio cervello ed ignorai il mio cuore.

Un lieve bussare alla porta mi fece sobbalzare dalla paura, mi succedeva ogni volta che qualcuno mi chiamava o mi toccava mentre pensavo a ciò che era successo. "Avanti" mormorai curiosa di sapere chi fosse, era tardi ed erano ormai andati via tutti tranne i medici che avevano il turno notturno.
"Dottoressa Grace? Ha bisogno di qualcosa?" Domandai sorpresa alzandomi in piedi quando lei entrò chiudendosi la porta dietro.

"Sono venuta a vedere come stai e se è tutto apposto" mi rispose lei, aveva tolto il camice e aveva addosso una lunga pelliccia bianca, probabilmente stava andando via ed era venuta da me prima.

"Sto bene grazie, sta andando tutto come dovrebbe andare" risposi cercando di sembrare convincente sapendo che era inutile dato che la donna davanti a me era una psicologa e sapeva bene quando mentivo e quando no.

THE BRIDE- Un amore incondizionatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora