I'll do better

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Siamo seduti a tavola in silenzio e so perfettamente che è solo a causa mia.
Forse dovrei semplicemente alzarmi e andarmene. Sento che non mi vogliono qui, anche se mi hanno invitata. Forse cercavano di farmi riadattare a questa situazione, ma la verità è che in questo momento sento ancora di più la mancanza di Ethan.

"Vi ringrazio di essere venuti con così poco preavviso, non sapevamo fino all'ultimo se avrebbero dato le ferie a Clark"dice Lucy interrompendo l'imbarazzante silenzio.
Clark ora lavora in un ufficio postale. Non è il suo lavoro ideale ma ha dovuto fare dei sacrifici una volta scoperto che aspettavano un figlio.

"Jennifer,Jared...ci siete mancati"aggiunge sorridendo a me e poi al ragazzo al mio fianco. Lo vedo sereno, nonostante la litigata che abbiamo avuto prima. Lui sa come comportarsi in pubblico, è bravo a nascondere i propri sentimenti. Anche se quando si tratta di noi due sono sicura di batterlo.

"Facciamo tanti auguri a questo pargoletto"dice Penny con una voce acuta che mi fa venire le carie ai denti.
Tuttavia non riesco a non sentirmi triste pensando che avrei parlato così anch'io.

"Ho provato a cucinare il tuo piatto preferito, Jenn...la pasta al forno ma non credo che riuscirò a eguagliare quella di mio fratello...era lui il cuoco in famiglia, anche più bravo di nostro padre".

A sentirle nominare la sua famiglia rimango di stucco. Riesce a parlarne così tranquillamente? Come fa? Voglio saperlo anch'io.

"Peccato che non sia qui allora"rispondo abbassando lo sguardo e pentendomi delle mie parole non appena vedo la mano di Lucy abbassarsi di colpo sul tavolo.

"Tiriamo fuori l'argomento una volta per tutte, che ne dici?"chiede Penny facendomi sussultare.

"Tesoro,no"tenta di fermarla Zayn ma senza risultati.

"Jennifer, dispiace a tutti per quello che è successo ad Ethan...non è colpa nostra se è stato lui a pagare per quello che è successo quella sera infernale, è stata una sua scelta rimanere in carcere, anche quando il detective gli aveva dato la possibilità di uscire per buona condotta, lui ha voluto rimanere in quel centro, voleva guarire da quella malattia che lo stava uccidendo da dentro,okay? Lo puoi biasimare?"mi dice con tono basso e tagliente.

Non sapevo questa parte. Non sento il detective Norton da una vita ormai. Sento il mio cuore praticamente in fiamme mentre fatico a rimanere ferma a tavola.

"Per quanto riguarda quello che è successo a te...è stata una tragedia...deve essere stato devastante, ma devi reagire,Jennifer...o tutto quanto andrà a rotoli, perderai anche noi perché io non ho intenzione di stare a farti da babysitter mentre cerchi di sabotare la tua e la nostra vita che ci siamo ricostruiti con fatica e difficoltà...credi che a Lucy non manchi suo fratello? O a Clark e a Zayn il loro migliore amico? Non sei l'unica che sta soffrendo,Jennifer...sei solo l'unica che non riesce a diventare adulta e affrontare questo dolore che ti sta mangiando viva".

Quando Penny finisce di parlare di nuovo un silenzio assordante riempie la casa.

Guardo prima a terra, poi verso Jared che sembra più arrabbiato che imbarazzato.

"Beh...non voglio rovinare le vostre vite, quindi credo che toglierò il disturbo"commento semplicemente con la gola che mi fa male per quanto sto trattenendo le lacrime.

"No, Jenn...ti prego"mi ferma Lucy con le lacrime che le rigano le guance. Nessuno ha detto niente per fermare Penny. Erano tutti d'accordo con quello che stava dicendo.

"Dimmi che non condividi quello che ha appena detto?"le domando.

Lei rimane in silenzio continuando a piangere sommessamente. Annuisco lentamente prima di scansarla e uscire di corsa dalla casa.
Il vento mi colpisce in viso mentre continuo a camminare senza una vera meta.
Non so dove andare, non so cosa voglio fare. Ho lasciato tutte le mie cose in casa, non posso tornare a Londra con un taxi.
Vorrei solo urlare fino a farmi venire il mal di testa e le vertigini. Continuo a camminare per questa strada che mi sembra infinita.