POV Ethan
Oggi è il giorno del matrimonio. Non so come sia potuto succedere, non ho idea di chi o quale forza abbia fatto in modo che tutto quello che ci è capitato accadesse proprio a noi.
L'unica cosa di cui sono sicuro è che non ho mai visto mia sorella con un sorriso simile a quello che ha ora in viso."Ethan smettila di stare lì a fissarmi come un babbeo, aiutami a ad allacciarmi questo bracciale"mi richiama lei tradendo la dolcezza del suo volto con il tono della sua voce.
"Sì,signora"ribatto schivano una sua sberla mentre rido al suo sguardo sconvolto. Mi tornano in mente i pochi ricordi che ancora ho della nostra infanzia, quando la portavo al parco e insieme giocavamo a Regina e il suo cavaliere, lei mi diceva quello che dovevo fare e io obbedivo, in cambio ricevevo i suoi sorrisi e le sue risate quando mi ordinava qualcosa di stupido.
"Non prenderti in giro di me,non oggi,Ethan Saint".
Riesco a malapena a trattenere un'altra battuta mentre le prendo il bracciale che le aveva regalato nostro padre quando aveva solo dieci anni. Un semplice filo di perle con una medaglietta centrale con scritto Lucy.
"Non posso crederci che c'è l'hai ancora"mormoro avvicinandomi a lei. I suoi occhi sono già lucidi ma continua comunque a sorridere.
"È il mio bene più prezioso, tra tutti"mi risponde ridendo leggermente quando vede che fatico a capire come funziona la chiusura.
"Mi manca così tanto"aggiunge lasciandomi il tempo per riuscire a chiudere il bracciale.
Questi anni alla clinica non ho fatto altro che sfogarmi per quanto riguardava la mia vita a Londra. Sono stati quasi più devastanti di quelli passati a Penton sotto il controllo di Wesley. Anche perché poi avevo scoperto che anche lì c'era lo zampino di quel sociopatico.
"Vorrei solo poter sapere che è fiero di noi, per tutta la strada che abbiamo fatto".
"Sarebbe più che fiero di te,Lucy...hai preso in mano la tua vita e ora hai una famiglia, un figlio fantastico e un marito che ti ama...un gran salto di qualità"commento senza smettere di guardare a terra. Penso tutto quello che ho appena detto, ma mi è difficile parlare di nostro padre.
"Anche di te Ethan...hai sacrificato tutto per fare la cosa giusta, questo è stato qualcosa di talmente coraggioso che ti scagiona da quegli errori che tu non riesci a perdonarti...ricordati che papà è morto non perché tu l'hai ucciso, lui era accanto a te nel momento sbagliato, per colpa di quei ragazzi soli e cattivi di cui ti circondavi...non l'hai voluto tu"mi dice prendendomi il viso tra le mani. Basta quel suo gesto per farmi cedere. Inizio a piangere e lei mi abbraccia stringendomi forte a lei.
"Non dovrei farti piangere al tuo matrimonio"commento a mezza voce.
"Sei tu quello che sta piangendo,fratellone"mi risponde lei ridendo leggermente. Eppure sento il collo umido a causa delle sue lacrime.
"Clark è un ragazzo fortunato"dico quando riesco a riprendere il controllo.
"Anch'io sono una ragazza fortunata".
Sorrido come non sorridevo da tanto tempo. Sono profondamente felice per loro due, non mi ricordo nemmeno più perché mi ero arrabbiato tanti anni fa quando avevo scoperto della loro relazione. Forse ero solo geloso, avevo paura di perdere mia sorella e il mio migliore amico. Sono uno stronzo egoista e dentro di me lo so perfettamente. Ora spero almeno di comportarmi in modo diverso.
"Lucy,eccomi scusa io ero-"sentiamo dire dal soggiorno. Pochi secondi dopo vedo Jennifer varcare la soglia. Il vestito in braccio e i capelli legati in una treccia confusa. Appena i suoi occhi incontrano i miei non riesco a non notare il rossore sulle sue guance.
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I'll do better
RomanceTutto può cambiare. Potrà sembrare una frase costruita, un modo di dire per provare a credere nelle seconde possibilità, ma la verità è che di possibilità non c'è ne sono solamente due. Possiamo fare infinite scelte, abbiamo una moltitudine di poss...