Why

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Siamo seduti al tavolo della tavola calda. Ethan mangia in silenzio le sue patatine mentre io ho ordinato davvero di tutto. Non so se posso dare la colpa al mio essere incinta.
Anche solo pensarlo ora mi fa venire voglia di ridere e di piangere allo stesso tempo. Non avevo veramente dei dubbi prima di andare dal dottore,ma è stata una conferma che mi ha permesso di pensarci senza sentirmi in colpa. Non riesco a capire se sono felice o no di come le cose si sono svolte. È stato tutto così veloce; e pensare che non c'è ancora stato il matrimonio di Clark e Lucy,il motivo principale del viaggio,per lo meno l'originale motivo. Se Jared non mi avesse confessato quello che aveva fatto, dopo aver ricevuto la telefonata da suo padre che lo avvertiva delle scoperte della polizia, tutto sarebbe stato diverso.

"Sei pensierosa"sento dire ad Ethan mentre cerca il mio sguardo. Mi rendo conto di non aver parlato per almeno dieci minuti.

"Scusa...è che sono ancora un po' in shock"rispondo sorridendo con imbarazzo.
Il suo viso è così bello in questo momento, un sorriso tranquillo e sereno gli tira gli angoli delle labbra e rende ancora più dolci i suoi occhi.

"Già, è accaduto tutto così in fretta...a me non sembra che sia passato più di un mese da quando siete arrivati qui, ci siamo visti così poco tempo tra quella notte e beh l'ultima settimana..."mi risponde giocherellando con la forchetta.

"Lucy mi ha dato molto scuse per poterti evitare,ero non so...così a disagio, non sapevo cosa pensare,cosa fare..."mi giustifico lasciando che la mia mano fermi la sua.

"Lo so, inoltre Emily non ha reso facile le nostre conversazioni, ero terrorizzato dall'idea di affrontare definitivamente tutte le questioni in sospeso, ma allo stesso tempo..."mormora intrecciando le sue dita con le mie.

"Sapevo che sai essere gelosa, ma non ti ho mai vista fulminare in quel modo nessuno"aggiunge sfiorando lentamente la mia pelle. Alzo lo sguardo dalle nostre mani al suo viso con sguardo offeso.

"Io non ero gelosa"gli rispondo fingendomi incredula, non riesco a rimanere seria nemmeno un secondo quando le sue sopracciglia si alzano di colpo parlando per lui "sei seria?".

"Ero solo sorpresa..."lo correggo cercando di trattenere il mio sorriso. Lui annuisce ridacchiando prendendomi in giro.

"Eri furiosa...quando ti ho vista il primo giorno, io ero assolutamente impietrito...non sapevo come spiegarti la sua presenza, credevo davvero di provare qualcosa per lei"mi spiega facendomi arrossire leggermente.

"Io...mi ero convinto di volerla accanto a me-".

"Non devi parlarmene"cerco di interromperlo sentendo di colpo una sensazione di nausea.

"No,Jenn...credevo di volere lei, ma appena ti ho vista...c'eri solo tu"continua prendendomi la mano nella sua e stringendola leggermente. Prendo un respiro profondo a quelle sue parole.

"Quando ho intravisto i tuoi capelli da dentro la macchina, credevo di avere una delle mie vecchie allucinazioni...credevo di star impazzendo di nuovo".

"Ethan cosa è successo alla clinica?"gli domando prendendo coraggio di chiedergli quello che mi perseguita dal momento in cui ho visto i segni sul suo polso, lentamente faccio pressione alla sua mano per fargli girare il braccio. I suoi occhi seguono i miei.  Il tono scherzoso nei suoi occhi sparisce. L'ultima volta che avevo toccato l'argomento era riuscito a sviare il discorso, non voglio farlo soffrire di nuovo, ma non riuscirò a farmene una ragione finchè non avrò sentito la sua di spiegazione.

"Immagino che non riuscirei a dissuaderti con il mio fascino questa volta,mh?"domanda lui prima di sbuffare rumorosamente. Non rispondo, dato che  quasi sicuramente se ce la mettesse tutta riuscirebbe a dissuadermi da qualsiasi mio obbiettivo, anzi probabilmente non dovrebbe nemmeno sforzarsi più di tanto. Persino ora a vederlo passarsi entrambe le mani fra i capelli per il nervoso sono tentata di lasciare perdere e tornare a sorridere insieme.

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