Nevermind

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Forse chiedere al signor Shane una sospensione a tempo indeterminato dal lavoro sarà più difficile di quello che pensavo.

"Jennifer come puoi chiedermi una cosa del genere?! Hai presente quanto ho impiegato a organizzare le serate a tema musicale per l'inizio dell'estate? Ho persino sistemato il giardino sul retro!"esclama non appena ho finito di spiegargli la situazione. Ha gli occhi spalancati e la vena del collo che quasi esplode.

"Ti prego sarà probabilmente solo per qualche settimana, avevi detto che volevi chiudere e tornare dai tuoi parenti in America quest'estate"dico seguendolo mentre continua a sistemare i libri nuovi senza smettere di brontolare.

"Ho cambiato idea quando la mia ex moglie mi ha detto che mi avrebbe fatto rimpiangere gli ultimi dieci anni insieme se avessi osato tornare per usare la nostra villa al mare"mi risponde facendomi sbuffare rumorosamente.

"E se ti dicessi che ho una sostituta perfetta per questi giorni finché non tornerò?".

Improvviso fermandolo appena prima che sparisca nel magazzino.

"Ti ascolto..."mormora senza girarsi verso di me. Sono nella merda.

Tiro fuori il cellulare e mando un messaggio a Rose anche se non la sento da tre giorni quasi. Sono pessima in queste cose. Sto diventando troppo presa dalle cose che mi succedono per ricordarmi di mandare anche un semplice "ciao" a lei o a mia zia prima che succedesse tutto quanto. È per questo che ora ci parliamo a malapena.

"E gliene hai già parlato?"chiede girandosi verso di me dopo aver lasciato lo scatolone accanto al deposito.
Quando il suo sguardo incontra il mio fatico a sostenere la mia stessa bugia.

"Beh...si le avevo accennato che avrei potuto chiederle di sostituirmi per una settimana o due".

"In tre anni che ho aperto questa libreria nessuna ragazza si era mai offerta di lavorare con me...poi un giorno arrivi tu e resti nel mio negozio per quasi tre ore a toccare tutto e a sorridere come un'ebete...mi hai chiesto se avevo bisogno di una mano per mandare avanti questo posto e subito ne ho approfittato, ma credimi quando ti dico che so benissimo che tu sei l'unica ragazza di ventiquattro anni che preferirebbe rimanere qui dentro che andare a ballare in discoteca...d'estate per di più".

Rimango in silenzio mentre lo fisso per tutta la lunghezza del suo discorso. Appena sento la vibrazione del mio telefono abbasso lo sguardo allo schermo.

"Certo che mi interesserebbe un lavoro per quest'estate,Jennifer...ma dove diavolo sei sparita?".

Non appena leggo la sua risposta sorrido di nuovo al signor Shane che continua a scuotere leggermente la testa.

"È tutto apposto...avete una sostituta"confermo  alzando una mano per dare il cinque al mio capo. Lui senza dire niente sbuffa rumorosamente e si gira di nuovo per ridare l'attenzione e ai suoi amati libri.

"Assicurati solo di tornare entro agosto".

"Non credo che staremo così tanto".

"Credimi...quando si torna a casa propria dopo tanto tempo non si vorrebbe mai più tornare"mi dice sorridendomi amaramente. Posso sentire quanto quelle parole lo facciano soffrire. Gli sorrido e mi avvicino a lui.

"Grazie, le prometto che sarò qui di nuovo a romperle le scatole per tutto il resto dell'anno"gli dico dandogli un leggero bacio sulla guancia. Non scherzo quando dico che anche lui ha avuto una parte importante in questi anni nel farmi stare meglio.

Appena esco dalla porta principale sento il telefono vibrarmi. È Rose che mi sta chiamando.

"Pronto?"rispondo dimessa sentendomi subito uno schifo.

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