You gave me magical

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POV Jennifer

"Avevi ragione, è troppo piccola questa città"commenta Rachel appena arriviamo di nuovo alla casa. E' stato particolarmente difficile non rispondere a ogni singolo commento su quanto sia troppo provinciale e noiosa per essere definita città. Queste due ragazze non sanno proprio cosa vuol dire passeggiare in silenzio.

"Tuo fratello e Lucy avevano bisogno di un po' di tempo da soli, il giro era solo una scusa"le rispondo ridendo leggermente quando lei mi guarda come per dirmi "guarda che lo sapevo". Nonostante tutto devo dire che mi hanno per lo meno distratto dal casino della mia vita personale.

"Beh,intanto abbiamo comprato i vestiti per la prova del pranzo e della cerimonia"ribatte sua sorella stringendo con un sorriso grande tutto il viso il suo sacchetto di Forever 21. È l'unico negozio di abbigliamento nei dintorni, aperto fino a quest'ora. Fortunatamente le due gemelle non hanno gusti troppo difficili per quanto riguarda i vestiti, dopo aver conosciuto la loro madre pensavo che sarebbero scoppiate a ridere quando le ho portate in quel piccolo negozio, invece hanno semplicemente sorriso e mi hanno seguita.

"Sarete bellissime"le dico sorridendole mentre apro la porta. Non appena entriamo nella sala vedo Clark al telefono che mi fa cenno di prendere le chiavi dalla tasca della sua giacca di pelle. A quel solo gesto capisco che c'è Ethan dall'altra parte della chiamata. Mi irrigidisco di colpo e quasi non faccio caso alle due ragazze che mi salutano sparendo nella camera per gli ospiti.

"Arrivo subito"dice infine Clark rimettendo il telefono in tasca e avvicinandosi a me a passo svelto.

"Mi servono le chiavi"dice solamente.

"Ethan è nei guai?"gli chiedo fermandolo con la mia mano alla spalla.

"Ha solo bucato le gomme"mi risponde come se non fosse niente, ma Clark non è più così bravi a tenermi nascoste le cose.

"Tutte le ruote in un colpo solo?".

Clark mi guarda chiedendomi tregua, ma non ottiene nulla. Scuoto il capo e esco di nuovo verso la macchina sedendomi al posto del passeggero.

"Dove si trova?"gli chiedo una volta che mi raggiunge sbuffando in auto.

"Jenn...non è niente ha solo bisogno di due ruote".

"Dove è?"domando ancora alzando leggermente la voce.

"High Street, numero 45b"mi risponde tornando a guardare davanti a lui arrendendosi. Inserisco l'indirizzo nel gps e inizia a fare manovra.

"E che posto sarebbe?"chiedo mentre ritorniamo sulla strada principale. Non è molto lontano come via. Clark però non mi risponde, accende la radio e si appoggia al sedile come se dovesse riprendersi da una qualche maratona.

"Allora,hai intenzione di dirmelo o...".

"È l'appartamento di Emily"risponde secco tagliando la mia domanda. A quelle tre parole torno in silenzio.
Clark decide di prendere una strada all'interno della boscaglia che dovrebbe essere una scorciatoia a suo parere.

"Sapevi che sarebbe andato da lei?"gli domando continuando a torturarmi le dita.
Il finestrino accanto a me è abbassato, la coda che avevo fatto prima di uscire è già del tutto disfatta. Il vento caldo mi asciuga le lacrime ancora prima che possano bagnare le mie guance.

"Non sapevo neanche che fosse uscito sinceramente"mi risponde lui continuando a tenere d'occhio la strada che non conosce bene dal modo in cui controlla i segnali ogni volta che ne ha occasione.

"Sarà successo qualcosa, non sarebbe andato da lei"mi risponde scuotendo il capo aumentando solo il mio nervosismo. Ha ragione giusto? Dopo quello che mi ha detto questo pomeriggio.

I'll do betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora