Hope

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Sono seduta con le gambe al petto, la testa appoggiata al muro freddo, il getto d'acqua che mi colpisce la pelle senza che io ne senta i benefici. La doccia doveva farmi sentire meglio, ma non sta assolutamente funzionando.
Le gocce che cadono dai miei capelli sono più fredde rispetto al resto e continuano a mandare leggeri brividi lungo tutto il mio collo, sento ogni singola cellula della mia pelle lamentarsi per questa tortura;eppure non mi muovo. Sono quasi due ore che non lo faccio. Probabilmente chiunque paghi le bollette qui mi vorrà morta.
Forse sarebbe tutto più semplice,no? Se fossi morta io al posto di mia madre o di mio padre, o al posto di Kara, magari sarebbe riuscita a rifarsi una vita dopo la prigione, o sarebbe scappata via, in Messico o in Italia per farsi una nuova vita. Non avrei ucciso mio figlio, non avrei un altra piccola creatura innocente dentro di me in questo momento. Perché,ora che finalmente ho quello che per anni ho desiderato, sento che preferirei scomparire piuttosto di mettere al mondo questo bambino?
Certo che il karma è ironico. È uno stronzo sadico che adora giocare con le nostre vite.

"Jenn?"sento chiamare fuori dalla porta del bagno. È la terza volta che Lucy viene a controllare che io sia ancora viva, mi chiedo se realmente pensa che mi toglierei la vita? Lo sa che non ho le palle per farlo. Infatti bussa ogni volta, dice il mio nome e al mio silenzio non fa nulla per controllare realmente se sia ancora su questo pavimento freddo. Onestamente vorrei solo sparire.

"Ethan è qui"aggiunge però questa volta Lucy facendomi spostare lo sguardo dal soffitto alla porta. Ora, ti prego, fammi scomparire.

"Io e Clark siamo fuori a mangiare...Zayn ha portato via Penny e Emily".

A sentire quei nomi prendo la mia decisione. Mi alzo lentamente e chiudo l'acqua del bagno. Probabilmente lei lo prende come un segnale da parte mia dato che apre leggermente la porta e cerca il mio sguardo.

"Stai...ehm...bene?"mormora rendendosi conto da sola della domanda ridicola, ma le voglio bene proprio perché me la fa lo stesso anche se non posso risponderle. Lei è vera, lei è mia amica, e anche se sa quanto faccia male vuole sapere come sto.

"Non posso farcela,Lu"le confesso passandomi una mano sul viso per asciugarmi le lacrime e il vapore della doccia più lunga che io abbia mai fatto.

"Lo so che è l'ultima cosa che vorresti fare, ma ha diritto ad una spiegazione,Jenn...avete entrambi il diritto di poterne parlare ad alta voce...se vuoi rimango con te".

Scuoto leggermente il capo prima di uscire dalla doccia con il suo aiuto. Prendo la salvietta che mi ha portato e l'avvolgo attorno al mio corpo.

"È arrabbiato?"le domando prima che apra la porta.

"Non con te"risponde Lucy semplicemente sorridendomi amaramente.

Non appena usciamo dal bagno lo vedo alla fine del corridoio che continua a fare avanti e indietro nel soggiorno. Clark è appoggiato alla credenza vicino al camino e lo guarda con la faccia corrucciata, è preoccupato per lui. Quando Lucy arriva davanti a lui subito i suoi occhi si rischiarano,si sussurrano qualcosa tra di loro, poi Ethan compare e passa dal guardare Lucy al cercare me. Quando i suoi occhi trovano i miei sento una fitta al petto che non riesco a nascondere. Vedo nel suo sguardo che ha capito tutto.

"Mi metto qualcosa..."mormoro senza chiedermi se veramente qualcuno mi abbia sentito. Entro nella camera da letto in cui per tanti giorni io e Ethan avevamo cercato di scappare dalle nostre vite. Apro l'armadio e quando vedo alcuni abiti femminili li prendo e lo butto per terra. Tracce di Emily dappertutto. Quella stronza avrà fatto l'amore con lui nello stesso letto in cui lo facevamo noi, avrà usato le sue magliette, indossato le sue felpe quando faceva freddo. Chiudo gli occhi e cerco di tornare a respirare normalmente mentre prendo un paio di pantaloncini e una canottiera nera che trovo nel primo cassetto che apro. Il suo profumo è l'unica cosa che sento in questo momento. Prima di uscire di nuovo alzo lo sguardo al mio riflesso nell'enorme specchio appeso al muro: gli occhi non sono più così rossi come prima. Prendo un lungo sospiro ed esco, solo quando lo trovo appoggiato alla parete del corridoio realizzo quanto io stia tremando.

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