Mi sveglio con un mal di testa che mi rende difficile anche solo aprire gli occhi. La luce entra dalla finestra perchè ,ovviamente, ieri non ho chiuso le persiane, ero troppo occupata a tentare di scacciare dalla mia mente il suo viso. Guardo l'orologio e apprendo che sono già le undici. Non so quando mi sono addormentata sinceramente, so solo che l'ultima cosa che mi ricordo è la bottiglia di vodka semi vuota vicino alla mia credenza. Non so cosa ho fatto in quel lasso di tempo. Mi ero ripromessa di non cadere di nuovo in questo vizio, ma la tentazione è stata troppo forte. Il rifiuto, la tristezza, il senso di colpa si sono mischiati e non era più distinguibile quello che era vero e quello che era nella mia testa.
Cerco di alzarmi dal letto senza cadere o vomitare sulle lenzuola. Oggi dovevo andare a controllare che la chiesa dove Lucy vuole sposarsi sia ancora disponibile, ormai lei ha chiamato quasi due settimane fa senza però confermare niente. Non ho ben capito quando di preciso vogliano fare questo matrimonio, o se me l'hanno detto non me lo ricordo in questo momento. Ma prima di fare qualsiasi cosa devo bere del caffè, ne ho bisogno come se fosse una droga. Mi lego i capelli in una coda più o meno stabile e raggiungo la cucina. Quasi mi dimentico che non sono l'unica in questa casa ora, quindi quando mi rendo conto che Clark sta leggendo il giornale con accanto Ethan e Will in braccio,beh mi fermo di colpo in mezzo al soggiorno.
"Buongiorno"mi dice semplicemente Clark senza distogliere lo sguardo dal quotidiano. Ethan invece ha gli occhi fissi sulle mie gambe. Perchè ovviamente nel corso della notte mi sono anche spogliata e ho indossato l'unica cosa che ho trovato nell'armadio, e non poteva essere altro e non una vecchia maglietta del ragazzo davanti a me.
"Dormito bene?".
Rimango ancora per un attimo ferma immobile cercando di trovare un modo per uscire con un minimo di dignità da questo momento tutt'altro che normale.
"Hai proprio una brutta cera,Jennifer"sento commentare dall'altro lato della sala. Noto che ci sono anche Lucy e Zayn intenti a leggere una qualche rivista di cucina sul divano.
"Ho bisogno di un caffè"commento infine arrendendomi all'imbarazzo, tanto ormai è fatta. Cammino per il salotto sotto lo sguardo di Ethan che non sembra avere intenzioni di smetterla. Trovo la caraffa ancora piena di caffè fortunatamente, la metto sul fornello e aspetto senza voltarmi anche se forse così sto dando ancora più spettacolo al ragazzo dietro di me.
"Oggi ho spedito gli inviti"dice Lucy interrompendo la mia ramanzina interiore.
"Mi è dispiaciuto non poter invitare i tuoi zii".
"Non ti preoccupare...non era il caso"le rispondo versandomi il caffè nella mia tazza e sedendomi finalmente nascondendo le gambe. Ethan ritorna a giocare a mora cinese con Will.
"Cosa è successo?"mi domanda sorprendendomi. Rimane con lo sguardo verso il bambino ma so che si aspetta una risposta. Mi schiarisco la voce dopo aver bevuto un sorso molto lungo di caffè, che subito fa una specie di magia sul mio mal di testa.
"Troppe cose per dirle in questo momento".
"E' per quello che hanno saputo di quella sera?"chiede allora lui traducendo i miei pensieri.
"Mia zia non ha preso molto bene quello che è successo...ha frainteso tutto e beh abbiamo litigato...non vale la pena invitarli quando probabilmente finiremo per peggiorare le cose"rispondo io forzando un sorriso voltandomi verso Lucy per tranquillizzarla.
"E' il tuo modus operandi ormai?"mi domanda poi Ethan con tono cinico. Tutti si voltano verso di lui e il silenzio cade in sala. Non ci credo che l'abbia veramente detto.
"Cosa vorresti dire?".
"Mi sembra chiaro,no? Quando qualcosa si complica la spingi via...fai si che anche gli altri vogliano spingerti via a loro volta"mi risponde prima di alzarsi e avvicinarsi alla porta. Rimango con la bocca spalancata e gli occhi fissi davanti a me per qualche secondo.
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I'll do better
RomanceTutto può cambiare. Potrà sembrare una frase costruita, un modo di dire per provare a credere nelle seconde possibilità, ma la verità è che di possibilità non c'è ne sono solamente due. Possiamo fare infinite scelte, abbiamo una moltitudine di poss...