4-Senza regole

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Il colloquio è andato bene, con mio sommo stupore sono riuscita a non far danni con la macchinetta del caffè, ne con il forno e tanto bastava a Lee per assumermi. Quello che cercava lui era principalmente una ragazzina carina che attirasse gli studenti dell'università e il fatto che non avessi dato fuoco al locale e non avessi bruciato niente non era altro che un requisito in più.

Alla fine del turno di prova per tanto mi ritrovo ad essere la nuova cameriera della caffetteria dell'università, sempre che superi il mese di prova, ma sono fiduciosa, non sembra essere troppo complicato.

Per pranzo raggiungo mio fratello e Dan a casa, non ho la minima voglia di vedere Harry, tutte le mie speranze si sono spiaccicate contro un muro e io mi ritrovo a mollare la presa dopo appena un giorno per colpa del risvolto poco piacevole di cui sono venuta a conoscenza che ormai sta diventando una vera ossessione.

Non riesco a capire come sia stato possibile ma sopratutto come lui non abbia potuto smentire le mie parole quando gli ho detto che non provava niente. Ha praticamente ammesso che è così lasciandomi a covare rabbia e delusione.

Come al solito casa di Jason è terribilmente tranquilla,  lui e Dan sono esattamente il mio modello di coppia, spassosi, innamorati e passionali. Troppo considerando che ci sono io nei paraggi.

"Ok dateci un taglio." brontolo contrariata senza lasciar trasparire la mia invidia.

Mio fratello ride prendendo il cappotto e finalmente riusciamo a lasciare l'abitacolo per raggiungere il negozio, il medesimo di ieri per ultimare con la scelta delle mia scarpe.

"Ho deciso di invitare papà." dice convinto mentre percorriamo la strada facendo slalom tra i passanti.

"Ne sarà felice." rispondo cercando di condividere il suo entusiasmo, l'unica cosa a cui riesco a pensare però e che questo vorrà dire che Harry sarà lì.

"Lo spero, ci ho riflettuto e non so, preferisco pentirmene che avere il rimorso, pensavo che tu potresti organizzare una cena, magari per domani? Non voglio avere il tempo di ripensarci, sempre se lui è libero. Non so se voglio averci a che fare di nuovo ma sento che devo invitarlo. "

"Sarà libero." ribatto sicura di me. Non si farà sfuggire l'opportunità di parlarci ma per una volta mi sento in dovere di fare io da sorella maggiore e di proteggere mio fratello informando prima mio padre e avvertendolo in modo da evitare cavolate.

"Bene. Sbaglio o sei un tantino nervosa? Se continui a divorarti così le unghie non ti resterà niente, successo qualcosa oggi?" domanda stranito mentre io cerco di fare più accortezza alle mani, sono così ossessionata da non essermi resa conto di esser diventata un castoro.

"No, nulla in particolare, ho trovato un lavoro, alla caffetteria dell'università. Inizio tra una settimana." dico sviando il discorso.

"E' fantastico, non sapevo volessi un lavoro." dice lui.

"Mi sembrava una buona idea, mettere qualcosa da parte, avere un po' di indipendenza, poi ho visto l'annuncio e ho chiamato. Non chiedermi perché ma mi ispira lavorare nella caffetteria del campus." 

Sulla porta del negozio c'è Daya che ci aspetta con un nuova acconciatura che fa risaltare i suoi ricci e un abito più lungo del solito.

"Due tartarughe, avete impiegato dieci minuti a percorrere questo viale." sbuffa facendo scoccare il campanello del negozio.

Entriamo dentro, l'odore di naftalina misto a deodorante per l'ambiente rischia di annebbiarmi i sensi mentre la commessa ci si avvicina e riparte dal punto in cui ci siamo lasciati ieri.

Davanti a quell'enorme pila di scarpe che mi vengono mostrate tutto ciò che riesco a fare e scuotere la testa.

"Queste sono le più vendute, sono adorabili con queste rifiniture dorate." mio fratello non sembra disgustato ma nemmeno entusiasta mentre a me non trasmettono emozioni.

Amori sbagliati 2 H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora