Quando varco la soglia di casa, lo faccio speranzosa si trovare Jamie ad aspettarmi. Ma la delusione si fa amara quando tutto è come l'ho lasciato stamani, buio, cupo e di lui non vi è traccia.
Mi muovo a disagio per la casa, cercando qualcosa da fare, mi sento un'estranea qui e la nostra lite peggiora la situazione.
Ho bisogno di parlare con lui e far tornare tutto al suo posto. La mia impressione ormai è che da quella sera in cui Harry si è immischiato si è iniziato un lungo declino e che per quanto cerchi di far andare via la sensazione la realtà da adito ai miei sospetti.
Decido per ammazzare il tempo di preparare la cena, non l'ho mai fatto e potrebbe essere un punto di inizio carino per far pace.
Apro il frigo e cerco qualcosa di semplice e veloce da preparare e mi metto all'opera con la speranza che torni a casa.
La serratura scatta richiamando la mia attenzione esattamente nel momento in cui tutto sembra pronto. Spengo il fornello e resto un attimo indecisa se andare verso la porta o no. Era davvero furioso stamattina, il modo in cui ha mandato in frantumi quel piatto mi rimbomba in testa e mi fa restare indecisa mentre lui si fa largo in cucina. Istintivamente torno a riordinare posando gli occhi sul tavolo, spostando il pane, la bottiglia dell'acqua e perfino i bicchieri in giro per il tavolo.
"Ehi" dice. Il suo tono è basso ma allegro, del tutto fuori luogo così come lo è il suo avvicinarsi e baciarmi il collo. "Hai preparato la cena è fantastico." mi sorride, mi volto verso di lui sapendo che la sua furia è ormai passata e gli accenno un lieve sorriso.
"Pensavo fosse carino." ammetto ma il mio sguardo cade su i suoi occhi, rossi, vitrei e tutta la mia buona volontà viene spazzata via.
"Sei fatto?" sbotto fredda mentre lui fa una faccia confusa "Hai gli occhi rossi, le pupille dilatate e sei strano a dispetto di stamattina. Sei fatto." confermo da sola con amarezza.
"Mi sono fermato a bere qualcosa con i miei amici, non sono fatto." mormora incredulo "Non posso credere che tu abbia così poca fiducia in me."
"Dimmi tu cosa devo pensare, stamattina litighiamo, non so che fine fai tutto il giorno e torni a casa così e sei strano. Stamattina eri fuori di te."
"Non l'ho fatto, se ci ho pensato? Sì perché stavo da schifo ed è la prima cosa a cui penso ogni volta ma ho fatto una lunga corsa, ho lavorato e sono uscito a bere una birra con i miei amici. Se mi baci credo potresti sentirne anche il sapore, ma se proprio non mi credi le chiavi della macchina sono sul mobile all'entrata, andiamo in ospedale a fare un prelievo." Il suo tono è pacato, sembra serio perfino quando parla dell'ospedale e io mi sento in colpa per essermi lasciata condizionare da ciò che gli altri mi hanno detto e aver pensato subito al peggio ma non mi sfugge la sua frase, ci ha pensato, lo ha fatto per colpa mia.
"Mi dispiace" mormoro andandogli incontro.
"No andiamo, voglio che mi credi."
"Ti credo, davvero scusa è solo stata una giornata orribile senza di te, un messaggio, una chiamata. Pensavo non saresti tornato nemmeno a casa."
"Anche a me dispiace, sono stato ingiusto, non volevo andare così oltre, sarei dovuto venire." risponde, calmo e pacato. " dobbiamo fare pace." continua facendomi voltare. Attira il mio corpo contro il suo e io resto qualche attimo interdetta dalla rapidità della cosa mentre lui lascia correre le sue mani dalla mia gamba al mio busto insinuandosi sotto il vestito.
"Forse dovremmo parlare." mormoro poca convinta, mi infastidisce non aver parlato della cosa, non aver chiarito e il modo frettoloso in cui tocca e mi vuole.
"Preferisco un'altro modo di far pace." sussurra al mio orecchio mentre mi piega sul ripiano in marmo. Sobbalzo al contatto freddo mentre sento le sue mani infilarsi sotto il lembi delle mie mutande e trascinarle giù.
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Amori sbagliati 2 H.S.
FanfictionTaylor è ancora confusa, Harry è arrabbiato e l'orgoglio di entrambi non è certo una cosa da poco. Harry Styles fanfiction