Mi sveglio di soprassalto, Sento la gola secca e sono ancora intontita mentre a tentoni cerco il mio telefono. Sono le due. Quel numero è fisso sul mio schermo e quasi mi sento mancare, è tardissimo.
Mi tiro su, mi tocco istintivamente addosso per constatare la presenza di vestiti che sono lì per fortuna. Mi guardo intorno, tutto è buio. Compongo rapidamente il numero di un'agenzia di taxi che non sarà qui prima di venti minuti e scendo al piano di sotto.
Non ho ancora smaltito del tutto l'alcool ma mi sento decisamente più con i piedi per terra e il fastidioso mal di testa me lo ricorda.
"Taylor!" trilla mio padre allegro ai piedi della scala.
"Non farlo, non urlare mai più."
"Scusa, perché non sei rimasta a letto? Tu e Harry siete tornati insieme?" domanda a raffica con un sorriso innaturale sul viso.
"Che cosa? "Mormoro con voce stridula come se fosse pazzo.
"Vi ho visti, eravate a letto insieme, dormivate come bambini."
"Ero ubriaca, non è successo niente tra me e lui, ma soprattutto tu non hai mai visto me e lui vicini. Come può piacervi bere, o drogarvi, sono orribili, una birra in più e guarda che disastro. Devo tornare a casa, a quest'ora a Jamie sarà preso un colpo. Se sono fortunata lo trovo sul pavimento con le convulsioni." mugolo strofinandomi la faccia esasperata. Come ho potuto baciarlo? Maledizione Daya non doveva lasciarmi con lui.
"Ti accompagno io a casa."
"No, ho chiamato un taxi."
"Insisto o non lascerai l'abitazione." si impunta e io mi ritrovo a dover cedere.
"Ok, ma devo parlare con Harry un attimo."
"Riguardo ciò che non è mai successo?" risponde sarcastico facendomi storcere il naso.
"Non è successo davvero niente. Dov'è?" Mi indica il cortile, mentre abbandona la busta piena di bicchieri vuoti sul pavimento.
Mi precipito da lui a passo spedito, faccio un sorriso di cortesia a Marie che ricambia. Leon mi fa un'occhiolino strano e io mi chiedo come sia possibile che lo sappiano tutti. Poi mi ricordo che mio padre è una vecchia ciabatta pettegola come mio fratello e tutto e più chiaro.
Afferro Harry per mano, non gli dico nulla ma lo trascino lontano da tutti e lui non sembra opporre resistenza.
"Ben svegliata. Hai il viso tutto impiastricciato di trucco."
"Non è mai successo." rispondo e lui si scurisce immediatamente.
"E' successo invece." ribatte "E tu lo volevi più di me."
"E' sbagliato. Tu non puoi ritornare adesso che c'è Jamie, solo perchè mi vedi felice con un'altro. Eravamo qui, mi hai baciato, mi hai detto addio e ora è tardi per tornare." puntualizzo agitata.
"Non è per Jamie che sono tornato." dichiara accigliato e irritato dal mio comportamento.
"E' allora perché adesso? Perché se mi amavi tanto hai scelto Michelle?"
"Non ho scelto lei, ho scelto la via più semplice perché tu sei capricciosa e non mi hai fatto capire niente, avevo bisogno di dimostrazioni e tu facevi cose che non capivo. Ero arrabbiato e avevo ragione, sei andata via. Ero maledettamente fuori di me e mi dispiace aver portato tanto rancore. Pensavo non mi amassi, che magari staci già con lui, che noi non valevamo. Poi ho trovato questa e ho capito. Voglio lottare per te, noi due dobbiamo stare insieme." chiarisce tirando fuori dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni il portafoglio al cui interno vi è la lettera. Quella che mai avrebbe dovuto leggere.
Resto di sasso, lo guardo ammutolita. Ho scritto troppo li dentro, mi sento così vulnerabile ora come se gli avessi mostrato il mio punto debole.
"Hai frugato tra le mie cose? Chi te ne ha dato il permesso."
"Io, me lo sono dato da solo. L'ho trovata era indirizzata a me e l'ho letta e credo di aver fatto bene." ribatte spavaldo e cocciuto come me.
"Bravo, invadi la mia privacy, non avresti dovuto leggerla l'ho scritta per me e comunque, in caso ti fosse sfuggito, c'è scritto che avrei messo un punto e l'ho fatto." ribatto schietta.
"C'è scritto anche che ci avresti sperato per sempre."
"L'ho scritta molto tempo fa, sono cambiate le cose."
"Non è vero, torna pure a casa da lui ma lo sappiamo entrambi che ripenserai a stasera. Se non mi fossi tirato indietro perchè eri ubriaca, sai bene che ci sarebbe stato più di un bacio e tu lo volevi, hai iniziato tu e non pensavi a Jamie perché ti importa di me.Chiamami quando sei pronta a parlarne." conclude dandomi le spalle e andando via. Sbuffo, mi sento agitata, ho paura della reazione di Jamie per aver tardato, così, ho paura che scopra del bacio e questa lettera mi fa consumare le mani, non ha detto nulla a riguardo.
Mio padre mi raggiunge allegro, posso leggergli in faccia quanto sia sollevato di avermi trovata con Harry, e mi irrita così tanto.
Lui e Marie che ne sembrano felici quando qualche mese fa ci volevano mettere al rogo. Sono così ipocriti ma non ho voglia di litigare anche con loro stasera. Jamie ha già esaurito tutta la mia voglia di litigare pomeriggio. Perciò mi lascio portare a casa, faccio un sorriso di finta allegria a mio padre per essersi scomodato e gli do un bacio sulla guancia mentre aspetta attento che io salga le scale del mio appartamento e che sia al sicuro.
Faccio in tempo solo a inserire le chiavi nella toppa prima che Jamie mi apre, mi lancia un occhiata neutra e io entro in casa con il cuore in gola.
"Ti ho vista dalla finestra, potevo venirti a prendere." tuona monocorde ma comunque distaccato.
"Pensavo dormissi."
"Avrei voluto farlo, ma mi viene difficile non sapendo dove ti trovi. Divertita alla festa?" percepisco subito la vena di disprezzo con cui lo domanda mentre mi tolgo il cappotto e lo appendo nel guardaroba.
"Sì, tu ti sei divertito con Chantal?"
"Mi hai fatto innervosire così tanto che ho passato la serata a correre e ad aspettare che tu ti decidessi di tornare a casa. Non lo capisco davvero perché ultimamente devi fare così." brontola. Avrei preferito avesse visto quella Chantal, so che quando va a correre e si uccide in questo modo e per tenere la mente impegnata non pensare alla droga, per scaricarsi. E questo peso mi deteriora e fa lo stesso con il nostro rapporto. Vorrei che quella sua rivelazione non avesse cambiato niente ma la realtà e che mi sentire incatenata a lui. Mi costringe ad essere perfetta per paura che a causa mia torni al punto di partenza e ciò soffoca il romanticismo, l'amore e anche me che mi fa sentire oppressa e costantemente sugli spilli rendendomi più irritabile del solito.
Vorrei fare le mie scelte liberamente senza essere condizionato da questo ma proprio non posso.
"Sei tu ad essere cambiato, sei ossessionato da Harry. Dal ringraziamento sembri aver perso la ragione. Pensavo che venire a vivere qui con te avesse messo fine ad ogni dubbio. Invece mi sembra che vuoi che cessi di vivere che io stia chiusa qui da mattina a sera." sbotto frustrata.
"Non è così, voglio solo che smetti di vedere lui per un po' finché non si sarà messo in testa che tra voi è finita. Non mi sembra un'idea folle no?"
"Parli come se ci uscissi di proposito insieme, vado a trovare mio padre. Eviterò di andarci per un po', vado a trovarlo in ufficio. Ma a Natale che ti piaccia o meno dovremo vederci, perciò cerca di fartela passare per allora."
"Va bene" annuisce tristemente. "Mi dispiace essere così, ma ti amo così tanto. Non posso perderti, mi rovinerei, lo so già."mormora sottovoce, avvicinandosi a me. mi avvolge nel suo braccio e io vorrei solo che tacesse che non mi desse altro peso sopratutto adesso dopo aver passato la serata avvinghiata ad Harry. E come se ogni sua frase, azione mi dicesse che se non faccio la brava tornerà a drogarsi e sarà solo colpa mia. Mi lascio andare al suo abbraccio e non dico nulla perchè lui sa già che tutto è passato.
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Amori sbagliati 2 H.S.
FanfictionTaylor è ancora confusa, Harry è arrabbiato e l'orgoglio di entrambi non è certo una cosa da poco. Harry Styles fanfiction