28- Mi dispiace

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Alle  16:45 in punto, Harry compare sulla soglia della caffetteria. Per la prima volta da quando sono tornata lo vedo con i capelli stranamente scompigliati, il suo nuovo taglio li rende buffi ma lui come al solito è indifferente dalla cosa. Storco il naso, ieri sono stata fortunata che Jamie non è comparso all'improvviso ma non vorrei sfidare la sorte.

Sbuffo quando siede al bancone, mi guarda attento, il suo sguardo è vispo, allegro e mi sorride giocoso, di nuovo. E' difficile mantenere la posizione rigida con lui che fa così. Riesce sempre a sciogliermi il cuore, basta un sorriso e mi viene quasi naturale imitarlo ma non lo lascio trasparire.

Se facessi sempre ciò che mi passa per la testa non so dove sarei. Sarebbe pericoloso giocare con Harry, rischiare di perdere una persona come Jamie che mi rende così felice per una minestra riscaldata solo perchè dall'aspetto sembra appetitosa.

"Cameriera, deve servirmi." brontola arrogante lanciandomi una pallina di carta che lo fa ridacchiare. Sembra così Harry.

"Che vuoi Harry?"

"Un Caffè, un muffin e che tu venga a cena con me." sospiro già esausta mentre gli metto una tazza davanti che riempio di caffè e un muffin al cioccolato e burro d'arachidi di fianco.

"Mi dispiace ma l'ultimo l'abbiamo terminato due mesi fa." rispondo con sarcasmo.

"Resterò qui, comunque."

"Hai intenzione di venire qui tutti i giorni? Non hai una vita sociale? Cosa è cambiato adesso che sembri volermi parlare a tutti costi a parte che sono innamorata e felice con un'altro?"

"A me non sembri nessuna delle due, se vieni a cena con me te lo dico cosa è cambiato e credimi ci sono delle basi solide."

"Non mi importa. Io sono felice così." concludo tornando al mio lavoro ed esattamente come ieri, resta li a fissarmi fino le otto circa poi va via. Vista la folla che è ancora presente nel locale invio un messaggio a Jamie per avvisarlo che torno da sola a casa e che farò tardi.

Pulisco in tranquillità il locale, me la prendo comoda non avendo molta voglia di tornare in quella casa che ancora non sento mia e rimprovero me stessa quando mi sorprendo a pensare ad Harry e a provare nostalgia. Il modo in cui sembra così scherzoso, in cui mi sorride mi fa tornare in mente perché mi sono innamorata di lui. Di quando lo guardavo affascinata. 

Dei pomeriggi che passavamo insieme a scherzare. Sembra tutto così lontano eppure mi manca quel calore. Ma ormai dopo tutto questo tempo non mi resta che convincermi che mi mancherà sempre, è il genere di bei ricordi che vorresti rivivere ma non puoi farlo. Sarebbe sbagliato.

Tutto è cambiato, noi siamo andati avanti e quella porta è chiusa da un pezzo.

Torno a casa stanca, la nostra solita routine della doccia e della cena si ripete, ma quando mi metto a letto mi sento irrequieta, la sensazione di nostalgia non sembra volermi lasciare e prima che me ne renda conto mi ritrovo a vagare per la casa, finché gli occhi non mi ricadono sulla tela, incompleta, sui pennelli troppo puliti e prima che possa rendermi conto che è notte fonda mi ritrovo china sul pavimento, in mutande e canottiera e fare ciò che meglio mi riesce; dipingere.

Mi concentro sui dettagli, sulle piccolezze minuziosità quasi inutili ma che voglio ci siano. Non mi rendo nemmeno conto che il sole è sorto, che io sono piena di vernice e che una striscia dei miei capelli è diventata dorata per via della foglia d'oro che ho utilizzato. Torno alla realtà solo quando un flash accecante mi riporta alla realtà. 

Mi volto verso la luce, vedo Jamie, bello, seminudo, ancora spettinato con la sua macchina fotografica a fare ciò che preferisce ultimamente, scattarmi foto in qualsiasi momento della giornata e io mi sento in colpa.

Amori sbagliati 2 H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora