22-Secret

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Dopo due giorni passati interamente con Jamie, mi sento quasi in obbligo di tornare a casa. Per quanto cerchi di non ammetterlo. perché non edificante, sono rimasta da lui principalmente per fare un dispetto a mio padre.

Non ne ho mai sentito il bisogno ma odio quando cerca di controllarmi al punto che arrivo a comportarmi come una bambina.

Me ne torno a casa dopo l'ennesimo sfiancante turno in caffetteria seguito ad un giro per negozi con Daya e Naomi e da un lunghissimo pranzo con Drake che mi avevano già azzerato le energie.

La serratura scatta ma la casa sembra silenziosa, troppo vista l'ora. Mi aggiro furtiva ma non sembra esserci proprio nessuno. Salendo le scale scorgo però la luce in camera mia accesa e subito mi sento irritata. Perché mai qualcuno dovrebbe entrare in camera mia?

Mi precipito a passo deciso spalancando la porta ma Harry non fa alcun movimento mi guarda indifferente seduto sul mio letto. Un tempo sarebbe stato normale ma adesso no.

"Che fai qui? Dove sono tutti?"

"Oggi è l'anniversario di matrimonio dei nostri genitori, non ricordi? Io ti aspettavo."

"No, non lo ricordavo, non voglio che entri in camera mia, sopratutto se non ci sono. Che vuoi? " ribatto neutra.

"Smettila di fare la dispettosa, allontanati da quel tizio. Non lo dico perché sono geloso, scopati chi vuoi ma lui no, c'è del marcio in quel tizio e girano voci strane." dice, è sincero e questo mi fa ancora più rabbia.

"Anche se fosse a te che importa?"

"Avverto il pericolo, non voglio che ti capiti nulla. Fai parte della famiglia comunque no?"

"Famiglia? Sei serio?"

"Anche. Non c'è bisogno che sottolinei che tengo a te, perché sei una stronza e non te lo meriti. Non ti amo più questo non significa che voglio che ti accada qualcosa. Faremo in un qualche modo sempre parte della vita dell'altro." risponde e lo sento, nell'angolo buio del mio cuore quel pizzicare, più leggero e meno invadente ma comunque in grado di togliermi il buon umore.

Io non lo amo più? Probabilmente una parte di proverà sempre qualcosa per lui, penserà sempre a ciò che poteva essere.

"Jamie non mi farebbe mai del male e sono sicura che le voci a cui ti riferisci provengono da quella arpia bigotta della tua ragazza che dice la stessa cosa di chiunque non le vada a genio inclusa me ma giusto tu le credi, anche su di me."

"Ne sembri certa."

"Lo conosco certamente meglio di quanto lo conosca tu. Non immischiarti e gradirei che non dicessi in giro che sei il mio ragazzo, Jamie è il mio ragazzo e oggi ho perso mezz'ora di tempo per spiegarlo a Shannon."

"Io non ho fatto nulla di simile, lei mi ha visto, mi ha chiesto se le potevo dare il tuo numero perché lo aveva perso e non dissentito quando mi ha definito il tuo ragazzo solo perché non ho voglia di dire i fatti miei ad un'estranea. Fine."

"Non farlo più lo stesso."

"Ha ragione comunque. Sei troppo bella per lui. Riflettici." sbuffa con arroganza e con le mani nelle tasche e con molta disinvoltura va via come se non avesse appena ammesso di aver deliberatamente invaso la mia privacy.

Scuoto la testa incredula ma non ci faccio caso, anche per stasera cercare di dipingere non è possibile visto che tutto ciò che voglio è dormire, per tanto dopo una doccia veloce mi metto a letto.

Al mattino la sveglia suona relativamente presto, mi preparo in fretta assecondando la mia solita routine mattutina.

Alle nove in punto scendo per fare una rapida colazione, mio padre mi attende lì, beve un caffè a giudicare da come è piena la tazza molto lungo e io faccio lo stesso come ogni volta che dobbiamo affrontare quest'inutile terapia.

Amori sbagliati 2 H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora