Di positivo fin'ora nel college di certo c'è che posso svegliarmi tardi, non ho lezione prima della undici e sopratutto non tutti i giorni.
Dopo una bella dormita per recuperare la bolgia di ieri sera e una doccia fresca sono pronta a scendere al piano inferiore. Mio padre e Marie sono già andati a lavoro ma hanno lasciato da mangiare insieme a un centinaio di pentole e teglie con tanto di post-it che ci invitano a non toccare.
Harry è seduto al tavolo e stranamente non si sposta, ne mi squadra male quando mi siedo. Mi sorprendo quando vedo Leon, dovrebbe essere a scuola ma invece si side allegro al tavolo lanciandomi un twinkies.
"Come mai non sei a scuola?"
"Qualcuno stanotte a ha spruzzato qualcosa contro i muri, non si sa ancora bene ma non possiamo andare." mormora stringendosi nelle spalle.
"Il solito fortunato" brontolo, niente di simile è mai successo durante la mia lunga permanenza nell'istituto ma più di uno sarebbe stato contento della notizia.
"Sopratutto visto che ieri siete rientrati molto tardi." brontola piatto Harry.
"Ci siamo divertiti, non puoi capire questa città è estenuante, non siamo stati fermi un attimo." risponde euforico con un sorriso radioso che fa corrucciare solo di più Harry.
"Conosco le feste di Taylor. Nulla di così speciale. Ti conviene fare attenzione a lei ti porta nel suo magico mondo e quando meno te lo aspetti ti stacca la testa." ribatte acido lanciandomi occhiatacce. Non mi sono mancate.
"Con te non siamo mai stati a questo genere di festa, queste sono le VERE feste non quelle." ribatto ignorando la sua cattiveria.
"Ah sì e come mai?" chiede e mi sorprendo che dopo tanto mi rivolga la parola senza sbuffi o suppliche.
"Modelle e ragazze bellissime ovunque, sai non credo ci tenesse a farti rimorchiare." risponde Leon al posto mio. Non lo avrei mai ammesso ma è esattamente così, andavo di proposito in locali poco affollati e lontani da questo genere di cose. Ero egoista e volevo Harry solo per me nonostante non fosse ancora mio.
Il suo sguardo è fermo su di me come se si aspettasse una conferma e io mi sento un attimo in imbarazzo, dovrei negare l'evidenza o ammetterlo e basta? Decido di essere adulta e non arrampicarmi sugli specchi.
"Già, neanche un po'." ribatto a Leon versandomi del latte e cercando di mettere fine a questa discussione così imbarazzante e a questo guardo fisso e profondo.
La chiamata al mio cellulare sembra farlo rinsavire e smette di guardarmi mentre rispondo. Resto sorpresa nel sentire che si tratta di Luke che mi invita fuori insieme a Daya e un suo amico per uscita a quattro.
Ripenso al nostro appuntamento, a come sono stata bene e mi sono sentita spensierata e accetto davvero felice di farlo.
"Ci vediamo alle nove e mezza allora." dico chiudendo la chiamata e il fatto che Harry sia qui e abbia chiaramente sentito non mi fa stare esattamente bene ma credo sia qualcosa a cui io debba fare l'abitudine.
"Stasera viene a cena tuo fratello." mi ricorda Leon.
"Dubito che Jason resista fino alle nove e mezza ma anche se fosse a quell'ora avremo finito di mangiare." mi stringo nelle spalle e terminata la colazione mi accingo a mettermi a prendere la borsa con il portatile per andare in facoltà. Mi scontro con Michelle sul vialetto, altezzosa e infinitamente perfetta con la sua gonna a coste al ginocchio e la sua camicetta rosa giromanica che mi guarda come se fossi un esperimento scientifico torturando le sue perle bianche.
Odio che sia diventata un'abitudine per lei venire qui, trovo che sia una mancanza di tatto e anche di rispetto da parte di Harry farlo ma me lo faccio stare bene pur di non farglielo presente e passare per la gelosa. Non lo sono, stranamente ieri vederli insieme non mi ha creato molto fastidio e ciò ha fatto rialzare anche la mia autostima. Ormai è solo questione di tempo prima di dimenticare realmente tutto ciò che lo riguarda.
Mi avvio con calma e arrivo a lezione giusto in tempo, la gente non sembra molto socievole, tutti sono presi da altro ed è per questo che adoro i miei compagni di corso, a nessuno frega niente di me e ciò che faccio. Potrei venire qui con il pigiama e non cambierebbe molto.
Nonostante questo, qualche amico con cui si ha qualcosa in comunque lo si trova sempre,Ho fatto qualche conversazione perciò, durante qualche caffè alla caffetteria, lontano chiaramente dall'orario di lavoro, e sono fiduciosa che mi troverò bene qui.
La giornata scorre in fretta. l'ultima lezione termina intorno alle tre del pomeriggio e mi reco direttamente in caffetteria per iniziare il mio turno. Avrei voluto avere il tempo di telefono a Jason ma il non essere pratica di questo immenso campus mi porta a perdermi spesso e non è stato possibile.
Finito il turno, cerco di arrivare a casa il prima possibile ma sono comunque in ritardo di un quarto d'ora abbondante e per via della corsa ho i capelli sparsi ovunque.
Nessuno sembra preoccuparsene però, tutti sono impegnati a conversare amabilmente e sia Jason che Dan mi sembrano tranquilli il che è un buon segno. Li saluto rapidamente e mi siedo accanto a lui.
"Profumi di torta al cioccolato e caffè." mormora mio fratello.
"E' tutto il pomeriggio che sforno torte, muffin e preparo caffè." gli spiego mentre mentalmente cerco di capire come posso fare a prepararmi senza essere in ritardo o saltare la cena. "Come vanno le cose qui?" domando mentre mio padre parla di qualcosa con Dan.
"Non credo di piacere molto a Harry, per il resto bene, credo almeno fin'ora."
"Fantastico allora vi lascio due minuti, mi devo togliere quest'odore di dosso, dopo esco con un tipo carino e non posso odorare così." gli spiego. Lui ride alludendo al fatto che dovrei preoccuparmi di più dei capelli che dell'odore e mentre Marie inizia a riscaldare la cena io mi appresto a fare la doccia più rapida della mia vita e ad indossare il primo vestito che trovo seppur non mi convince molto. Lego i capelli cercando di dargli una forma guardabile e mi precipito di sotto dove tutti sono già seduti al tavolo e aspettavano solo me.
La cena è tranquilla, piacevole mio padre sembra davvero felice di questa riunione e anche se Jason non lo dice so che infondo anche lui lo è. E' estremamente chiuso ma la famiglia per lui è sempre stato tutto. Ci tiene molto più di me ed è questo che la spinto a dimenticare e provare ancora.
Alle nove e trenta precise, Luke è fuori e mio padre decisamente tanto di buon umore non fa nemmeno repliche quando lo avverto che sto uscendo.
"Sei splendida." mi sorride scendendo dall'auto per farmi accomodare da bravo gentiluomo quale è.
"Grazie." rispondo prendendo posto. In auto risuona la voce di Carly Rae Jepsen in una melodia dolce e tranquilla.
"Sono contento che hai accettato, so che dovevamo vederci sabato ma non ho fatto altro che pensarti, sono rimasto molto colpito." ammette immettendosi nel traffico.
"Lo stesso è per me." rispondo per non mettere imbarazzo tra di noi nonostante devo ammettere a me stessa che non è così, sono stata bene con lui e sono contenta di rivederlo ma non è scattato l'innamoramento folle a prima vista, ne alla seconda temo.
Arrivati nel locale, abbastanza affollato e chiassoso e dover aver incontrato Daya e il suo amico Richard non abbiamo più molto tempo per parlare ma le poche frasi che ci scambiano, sono sempre quelle giuste, come se sapesse che tasti toccare per farmi ridere. Balliamo, vicini ma lui non si spinge mai oltre con estremo rispetto e me lo fa presente quando mi dice che ci va cauto perché gli interesso davvero. E' davvero un bravo ragazzo e mi piace credere che sia davvero quello che mi serve adesso. Qualcuno che non mi illuda e basta ma che ci tenga a me.
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Amori sbagliati 2 H.S.
FanfictionTaylor è ancora confusa, Harry è arrabbiato e l'orgoglio di entrambi non è certo una cosa da poco. Harry Styles fanfiction