50. La grotta

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Eravamo diretti sui cavalli, a passo moderato, verso quella chiesa ai confini del distretto di Trost per controllarla, dopodichè avremomo attuato il piano di Erwin. Io ero appoggiata sulla schiena di Levi che dormivo ancora, siccome la notte l'avevamo passata in modo diverso. Feci di nuovo il solito incubo: lama, sangue, occhi di ghiaccio apatici. Sussultai svegliandomi, e Levi se ne accorse all'istante. << Tutto bene, Chise? >>.

<< S-Si... >>. Levi fece scivolare la sua mano nella mia, intrecciando le nostre dita, diventando un tutt'uno. Le sue mani, nonostante erano fredde costantemente, mi trasmettevano un calore che nessun altro era stato in grado di trasmettere. Sbadigliai sonoramente, per poi notare che ormai eravamo a metà strada. Ci fermammo circa trenta minuti per far riposare i cavalli e per rifornirci di acqua vicino a un fiume. Levi stava coccolando il suo cavallo, spettinandogli la setosa criniera: voleva a tutti i costi tenere il suo cavallo in eccellenti condizioni. Io ero in piedi a parlare con Eren, Armin e Historia, mentre Hanje, Sasha e Mikasa erano al fiume a riempire le borracce; Levi, ad un certo punto, si unì a noi, affiancandosi a me. Ci fu un momento di silenzio tra di noi, e quel momento ci fece captare qualcosa che era in movimento in quel sentiero boscoso. << Cos'è questo rumore? >>. Fu una questione di pochi secondi, che un carro sbucò da dietro due alberi con sopra quattro uomini incappucciati dal mantello, mentre altri cinque o sei, non ricordo di preciso, erano col movimento tridimensionale. Gli uomini sul carro afferrarono me, Eren e Historia, quasi investendo Armin che riuscì a scostarsi all'ultimo secondo; ci fu premuto sul naso e sulla bocca un fazzoletto che odorava di una sostanza velenosa, che ci fece perdere i sensi all'istante. L'ultima cosa che riuscii a sentire fu Levi urlare il mio nome, invece l'ultima cosa che vidi fu i ragazzi che combattevano con gli altri uomini incappucciati. 

Levi's pov

Quel silenzio era troppo strano. << Cos'è questo rumore? >>. Chise sembrava preoccupata. Quei tre secondi furono interminabili. D'un tratto, comparve un carro da dietro due alberi, con sopra degli uomini col mantello, seguiti da altri uomini con il movimento tridimensionale. Per sposarsi, Armin mi venne addosso, facendoci cadere a terra. Quando vidi che quegli uomini presero Eren, Historia e Chise, balzai in piedi mentre il panico mi assaliva. << CHISE! >>. Gli uomini incappucciati iniziarono ad attaccare i miei compagni, mentre il carro si allontanava. Mi accascia sulle ginocchia."No... Chise... non di nuovo... non può essere successo di nuovo...".  No. Non potevo lasciarmi andare come l'ultima volta. Strinsi i pugni sulle ginocchia, mentre i miei occhi erano accecati dalla rabbia. Presi le lame e iniziai ad affondarle nelle carni di quei bastardi. Quando ne rimase uno solo vivo, gli affondai la lama nel ventre, senza ucciderlo. Lo presi per il colletto della maglia, avvicinandolo di pochi centimetri al mio viso, ormai privo di sentimenti. 
<< Dove li avete portati? >>.  Quello non voleva rispondere, continuava a piagnucolare, doveva essere il più codardo di quei bastardi. Stavo perdendo la pazienza. << DOVE LI AVETE PORTATI?! >>. Quel soldato mugolò dalla paura.

<< N-Non lo so... >>.

<< NON MENTIRE! >>. Gli premetti la lama ancora più forte sulla gola, mentre delle lacrime rigavano il viso di quel soldato. Gli altri mi guardavano preoccupati. << S-Sono stati portati... a-alla grotta n-nella chiesa a Trost... >>.

<< Grotta?! Quale chiesa? >>.

<< Q-Quella dove i Reiss morirono... c'è una grotta sotterranea, ma n-non so cosa c'è dentro ti prego risparmiami! >>. Gli lasciai il colletto soddisfatto, ma quell'uomo non poteva continuare a vivere, ci avrebbe messo nei guai riferendo tutto ai suoi superiori. Scelsi il soldato più freddo tra i presenti per quel lavoro sporco. << Mikasa, toglilo di mezzo. >>.

Hanje mi fissò sconvolta. << Ma Levi, come puoi... >>.

La interruppi all'istante. << Vuoi che le nostre teste finiscano buttate in qualche buco pieno di merda?! >>. Hanje si zittì, volgendo lo sguardo rattristito verso il terriccio sui suoi stivali. 
<< Vai, Mikasa. Ubbidisci agli ordini. >>. Ero più apatico e freddo del solito. Quando si trattava di lei, i miei sentimenti svanivano. << Si, signore. >>.

Dopo aver finito con quel soldato, ci preparammo sui cavalli e cominciammo a cavalcare verso quella chiesa. << Levi! Aspettaci! >>.

Avevo dato l'ordine al mio cavallo di correre più veloce che poteva. Arrivammo alla chiesa dopo circa venti minuti. Noi eravamo muniti di spade e fucili, ma stranamente, fuori la chiesa non c'era nessuno di guardia, e questo mi insospettiva. Entrai nella chiesa, seguito dagli altri, ma non c'era nessuno. Era ancora tutta a pezzi, ma la struttura si manteneva ancora in piedi grazie ad alcune pietre. Cominciai a perlustrare la chiesa in cerca del passaggio per entrare nella grotta di cui parlò quel soldato, finchè non  trovai in una stanza secondaria dietro l'altare della chiesa una botola. << Ehi, ho trovato la botola. >>. Attirai l'attenzione degli altri, che subito vennero verso di me. Alzai quella tavola di legno, e delle scale sembravano portare in un posto molto luminoso. "Ma che diavolo...". Io ed Hanje ci guardammo negli occhi, finchè non iniziai a scendere quelle scale che sembravano di cristallo. Arrivammo in una grotta molto luminosa, piena di cristalli che pendevano dal soffitto; ne rimasi quasi incantato, finchè sopra una soprgenza vidi Eren e Chise legati con delle catene in ginocchio. Sembravano svenuti. << Chise! >>. Stavo per fare il primo passo verso di lei, ma una voce mi bloccò sul posto, mentre l'ansia e il terrore cominciarono ad assalirmi. Un uomo basso e grasso era a una decina di metri da me. Doveva essere Rod Reiss, perchè aveva dietro le sue spalle Historia legata e inginocchiata per terra, ma non era la sua di voce che mi paralizzò. << Hey, Levi, da quanto tempo! Vedo che sei cresciuto! >>. 

Un uomo alto, con un cappotto nero che copriva il suo snello e ossuto fisico, e un cappello a cilindro che copriva il suo penetrante sguardo  con la barba sul mento, avanzò verso di me, sguainando le pistole nell'aria. Digrignai i denti per la rabbia che stava ribollendo nelle mie vene.

<< Ci rincontriamo, Kenny Ackerman. >>.

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