Avevo tutti gli sguardi puntati su di me. Mi sentivo quasi in soggezione, ma era normale, perchè nessuno si sarebbe aspettato di vedere me al posto del comandante. Il mio sguardo cadde immediatamente su Historia, che anch'ella mi fissava abbastanza sorpresa. Mi inchinai, e seguita da Levi, andai a sedermi sul posto che una volta apparteneva ad Erwin.
Historia fu la prima a parlare. << C-Chise... non mi aspettavo che... ma dov'è il comandante Erwin? >>.
<< Ora le spiego tutto, vostra altezza. Il comandante Erwin Smith purtroppo è morto valorosamente in battaglia nel distretto di Shiganshina al quale siamo riusciti ad arrivare senza perdite a causa dell'assenza dei giganti. Lì abbiamo eseguito una battaglia contro i nemici, il gigante corazzato e il gigante colossale; li abbiamo sconfitti, ma noi abbiamo subito un'enorme perdita di soldati. Il gigante colossale Berthold Hoover, dopo essere stato catturato dal soldato Eren Jaeger, è stato divorato da Armin Arlert, anche lui in fin di vita, sotto l'ordine del comandante Erwin che ha richiesto l'iniezione del virus del gigante affidato al capitano Levi al soldato. È stato lui in persona ad eleggermi quattordicesima comandante del Corpo di Ricerca, e il capitano Levi ne è testimone. >>.
<< Capisco. Quindi, le brecce sono state chiuse, dico bene? >>.
<< Si, altezza. E siccome i giganti rimasti nelle mura sono stati uccisi, vorrei organizzare una spedizione di pochi uomini per andare di nuovo a Shiganshina, per scoprire cosa si nasconde nella cantina di Eren, ovvero ciò che il padre gli tenne nascosto anni or sono. >>.
Historia ci pensò un attimo su. << Va bene. Grazie a questa grande vittoria, il permesso per la spedizione di domani vi è concesso. Sarete riforniti di tutto quello che vi serve se questa spedizione potrà essere d'aiuto alla razza umana. Organizzerai tu la squadra, Chise. La riunione termina qui, grazie per la vostra presenza. >>.
<< Grazie, vostra altezza. >>.
Uscimmo dal palazzo, e ci dirigemmo al nostro cavallo per tornare subito a casa. Levi montò a cavallo, e poi mi aiutò a salire. << È stata una riunione abbastanza corta, non credi? >>.
<< Rispetto a quelle a cui partecipavo con Erwin, sì, direi anche troppo corta. >>.
Arrivammo a casa dopo circa venti minuti di cavallo. "Finalmente siamo di nuovo a casa...". Nonappena entrai, mi buttai sul divano a peso morto, mentre Levi si sedette affianco a me. Iniziò a baciarmi il collo, mentre massaggiava la mia pancia. "Speriamo il bambino stia bene. Dopo passerò al laboratorio di Hanje per fare dei controlli.". Alla fine, decisi di andarci ora.
<< Levi, vado da Hanje a fare dei controlli. >>.
Levi non smetteva di lasciarmi umidi e delicati baci sul collo. << Che controlli? >>.
<< Per il bambino. Voglio essere sicura che lui stia bene e non abbia subito danni durante la battaglia di due giorni fa... >>.
Solo allora Levi si staccò da me, alzandosi dal divano e dirigendosi in cucina per preparare del thè nero. << D'accordo. >>.
Uscii dall'alloggio, e sbandai non appena mi voltai dall'altro lato della porta, trovandomi un viso con due grandi occhiali poggiati sul naso e contornato da una folta e spettinata chioma castana. << HEY CHISE! >>.
<< Dio, Hanje, mi hai fatto prendere un colpo! Come stai? >>.
<< Ah, io bene, ho solo qualche graffio! >>.
<< Bene. Comunque, stavo proprio cercando te, volevo fare dei controlli al bambino per verificare che stia bene. >>.
<< Certo, andiamo nel laboratorio! >>.

STAI LEGGENDO
Le Ali della Libertà
FanfictionChise Yamada, una ragazza ventottenne, viveva insieme alla sua famiglia nel distretto di Shiganshina, una delle città al confine del grande muro denominato Wall Maria. Al di fuori di esso era proibito andarci, essendoci i giganti "divora-uomini" com...