ATTENZIONE: IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI CONTENUTI ESPLICITI.
SE NON VE LA SENTITE DI LEGGERE ASPETTATE IL PROSSIMO CAPITOLO.
Buona lettura!Giorno 31
15 Novembre (parte 1)MAIA
Mi appoggiai al bancone e guardai Angy dall'altro lato.
«Che ci fai qui bella ragazza? Il tuo compleanno è passato da...» fece finta di guardarsi l'orologio al polso «Circa due minuti, è mezzanotte, dovresti andare a casa»
Scossi la testa «La festa inizia adesso, passami qualche bicchierino di tequila»
Sorrise «Non sei un po' troppo piccola?»
Le mostrai la carta di identità.
«No, non credo proprio»
Si arrese e mi lasciò fare, tanto ormai sapeva bene anche lei che le mie decisioni non erano contestabili, se avevo deciso di bere, era proprio quello che avrei fatto.
Allungò tre bicchierini sul bancone di legno e poi ne prese uno «Il primo lo facciamo insieme, in onore dei tuoi diciannove anni»
Li facemmo scontrare con delicatezza e poi, un secondo dopo in modo coordinato, buttammo giù il liquido trasparente. Feci una smorfia per il bruciore alla gola ma non esitai, poco dopo, a buttare giù il secondo.
Bicchierino dopo bicchierino la mia testa iniziò a farsi sentire più leggera e il corpo più pesante ma continuai la mia lunghissima conversazione con Angy che mi guardava a tratti contrariata e a tratti divertita.
«Adesso però basta Maia, hai bevuto abbastanza» scossi vigorosamente la testa opponendomi a quella che mi sembrava un'ingiustizia e una mancanza di fiducia.
«No Angy, guarda» scesi dallo sgabello e provai a camminare in modo disinvolto e vagamente naturale.
«Vedi come sono equilibrata?»
Ridacchiò ma non cambiò idea.
«Forse è meglio se vai a casa»
«Non se ne parla, se mia madre mi becca così finisce che dovrò fare la valigia e venire a vivere a casa tua»
«Lo dici come se fosse la prima volta, che bevi così dico»
Alzai le spalle «Ma lei non sa quando è stata l'ultima»
«Se tuo fratello ti vedesse così te le darebbe di santa ragione»
«Ma mio fratello non c'è perchè è un coglione. Tutto figlio di suo padre»
Sputai quelle parole come un sospiro di sollievo, una marea d'aria che avevo tenuto dentro per troppo tempo.
Non si può essere sempre gentili e carini con tutti, lo voglio dire quello che penso. Vaffanculo ai fratelli bastardi, vaffanculo a chi se le cerca, vaffanculo e basta.
Scosse la testa e iniziò a rimettere a posto i liquori «A casa, Maia. Subito»
Scocciata presi il mio cappotto e lo indossai prima di dirigermi verso l'uscita. Spinsi la pesante porta di vetro e mi buttai sul marciapiede senza fare veramente caso a chi arrivava alla mia destra.
«Ei, non è che potresti fare più attenzione?» sbottai, gli occhi sempre a terra.
Mi irrigidii subito dopo, quando sentii un odore di menta e fumo spargersi nell'aria attorno a me.

STAI LEGGENDO
ADESSO CHE NON CI SEI
Romance(IN CORSO) Maia ha diciannove anni ed è irreparabilmente infelice, non accetta niente della vita in cui è rinchiusa e, come spesso accade ai giovani, ogni occasione è buona per criticare tutto ciò che non va, ignorando l'esistenza del lato positivo...