CAPITOLO 37

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Da quel giorno ne passarono altri due. 
Io e Niall ci eravamo lasciati la sera stessa. Non sapevo ciò che volevo in quel momento. 

Oggi dovrei uscire con Dave e Julie. 
Noi tre da soli come una volta.
Julie era già a casa mia, aspettavamo l'arrivo di Dave, ed era già in ritardo. 
Gli mandai un messaggio per sapere dov'era e dopo poco mi rispose: "F un minuto e sono da te. Fatevi trovare già fuori. I ragazzi li saluto dopo."
Insieme a Julie, scesi e cominciammo a salutare uno per uno i ragazzi.
Mi mancava solo Harry. In quel momento, però suonarono al campanello. Presa dalla premura, dissi velocemente: "ciao Harry"
Stavo per dargli un bacio, ma si girò, ed a posto di darglielo nella guancia glielo diedi all'angolo della bocca. Imbarazzata corsi via insieme a Julie ed andammo da Dave.
Lo salutammo e cominciammo a camminare.
Io: "mi mancavano queste uscite"
Julie: "anche a me"
Dave: "dopo che voi vi siete fidanzate vi siete allontanate da me!"
Io: "scusa"
Dave: "ma adesso sei di nuovo single, giusto?"
Io: "si..."
Dave: "allora vivi insieme a me la felice vita dei single!" disse urlando ed alzando le mani al cielo. 
Io: "solo per poco" dissi sussurando, ma nessuno mi sentì.
Julie: "e con questo cosa vorresti dire? Che la mia vita è infelice?"
Dave: "l'hai detto tu!" disse alzando le mani per divendersi.
Julie: "stronzo" disse ridendo.
Andammo al centro commerciale ed entrammo in un bar.
Io presi il mio solito frappè alla nutella, che tanto amavo, Julie e Dave due cappuccini.
Io: "ragazzi usciamo? Sta comimciando a mancarmi l'aria."
Julie: "aspetta F! Ho visto un vestito troppo carino."
Io: "devo uscire per forza"
Dave: "esci F, rimango io con lei."
Io: "ok"
Uscii fuori. Mi mancava davvero l'aria e mi girava la testa. 
Avevo un gran peso nel cuore. Sapevo già chi volere. Avevo capito chi amavo, dopo due giorni ma l'avevo capito. Meglio tardi che mai. 
Iniziai a camminare con quel pensiero fisso. Mi dimenticai anche di Julie e di Dave.

All'improvviso, mentre correvo, mi sentii bloccata dalle braccia, rafforzò la presa e mi portò in un vicolo piccolo e buio.
Aveva un passamontagna nero quindi non vedevo la sua faccia. Cercavo di liberarmi ma la sua presa mi bloccava. Mi portò in avanti e mi spinse verso il muro. 
Alla quarta spinta mi buttò a terra. 
Osservavo dall'alto l'aggressore. 
Si levò quel cappuccio nero e ne uscì una lunga chioma bionda. Riconobbi quella persona e svenni.

Era Victoria.

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