CAPITOLO 54

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*parla F*
Mi svegliai a causa della suoneria del mio cellulare che segnava l'arrivo di un messaggio, diceva:
"dalle 10.00 saremo molto lontani l'uno dall'altro. Scusami tanto x."
Guardai l'orario, erano le 09.30 a.m., chiamai un taxi ed uscii da casa senza farmi notare da nessuno. 
Avevo gli stessi vestiti di ieri e la faccia tutta rossa post pianto perchè non avevo avuto neanche il tempo per cambiarmi e lavarmi. 
Il taxi arrivò dopo cinque minuti ed immediatamente mi portò all'aereoporto. 
Entrai e corsi in cerca della direzione giusta. Cercavo tra la folla il suo viso, ma invano. Ormai arresa andai alla ricerca di una ragazza che lavorasse lì e le chiesi: "mi scusi, il volo per Los Angeles delle 10.00?"
x: "mi dispiace, ma già i passeggeri stanno per imbarcarsi" disse indicandomi l'ormai finita fila di persone che doveva imbarcarsi con quel volo.
Ringraziai la signorina e corsi per quella direzione. 
Nessuno si accorse della mia presenza, neanche quando salii in uno di quegli autobus che portano all'aereo. Avevano già tolto la prima scala e stavano per togliere anche la seconda quando immediatamente li fermai e salii le scale. Entrai dentro l'aereo e lo cercai. Urlai il suo nome fino a quando lo vidi nel corridoio che mi guardava. Gli corsi incontro e lo abbracciai, lui ricambiò anche se un pò stupito.
Io: "non potevo lasciarti andare senza prima abbracciarti e salutarti per l'ultima volta"
Harry: "..."
Io: "ciao Harry" dissi sciogliendo l'abbracciando e girandomi dal verso opposto al suo. Subito però, venni fermata dalle sue mani che mi riportarono nuovamente tra le sue braccia.
Harry: "speravo tanto che venissi"
Io: "per favore non partire..."
Harry: "devo per forza, ma non starò via per sempre. Solo per qualche settimana o un mese..."
Io: "va bene, ma non lo voglio che tu lo faccia per me"
Harry: "no, stai tranquilla. Lo faccio per me"
x: "signorina deve scendere, non ha un biglietto e non può prendere questo volo" mi disse la hostess continuando a picchiettarmi sulla spalla.
Io: "arrivederci Harry"
Harry: "arrivederci F"
Ci abbracciammo e gli diedi un bacio sulla guancia.
Io: "ti ho sempre voluto bene Harry"
Harry: "io ti ho sempre amato F, ma non importa"
Sciolsimo anche le nostre mani che erano state a lungo intrecciate. Facendomi trascinare dall'hostess uscii fuori l'aereo e salii sull'autobus. Salutai con la mano Harry dal finestrino fino a quando non lo vidi più ed abbassai la mano. Rientrai nell'aereoporto e con un taxi tornai a casa col sorriso stampato sul viso. Ero felice di quello che avevo fatto ed ero senza rimpianti in quel momento.
Entrai a casa ed andai a farmi una doccia, senza notare i ragazzi che credo fossero seduti sul divano.
Mi lavai e mi cambia, misi un paio di shorts bianchi, una maglietta rosa chiaro e le superga bianche.
Scesi sotto, andai in cucina, presi un pacco di biscotti e li portai con me in salotto. Mi sedetti accanto a Niall ed aprendo il mio pacco, iniziai a mangiare. 
I ragazzi mi guardarono credo stupiti dal mio comportamento.
Io: "che c'è?" dissi con la bocca piena di biscotti e con gli occhi spalancati.
I ragazzi scoppiarono a ridere ed io dopo aver finito di mangiare quei biscotti, li accompagnai.
Niall: "che cucciola" mi disse baciandomi sulla guancia.
Niall: "dove sei stata?"
Io: "all'aereoporto" dissi prendendo un altro biscotto.
Niall: "come?" disse sbalordito dalla mia risposta.
Io: "dovevo salutare Harry, voi l'avete salutato?"
Liam: "si, tutti l'abbiamo salutato prima che salisse sul taxi"
Io: "capisco"
Niall: "l'hai trovato all'aereoporto?"
Io: "no, si era già imbarcato, sono salita sull'aereo"
Niall: "..."
Liam: "..."
Zayn: "..."
Louis: "..."
Io: "che c'è?"
Liam: "tu sei completamente pazza ragazza"
Io: "grazie" dissi alzandomi e prendendo il telefono di casa. 
Chiamai i miei genitori dato che non li sentivo da tanto. Gli raccontai che avevo riacquisito la memoria e altre scemenze varie.
Quando finii di parlare al telefono, dovetti uscire con Niall per suo obbligo.
Durante il tragitto mi fece tenere una benda negli occhi per fare in modo che non vedessi la strada dato che l'avrei potuta riconoscere.
La macchina si fermò e Niall scese per aprirmi lo sportello. Si mise dietro di me e mi guidò dicendomi dove andare e se c'era qualche pericolo d'avanti.

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