CAPITOLO 49

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Il sole si era impadronito della stanza ed io non riuscivo più a dormire. Ero ancora tra le braccia di Harry e lui dormiva beatamente. Eravamo ancora entrambi nudi e ciò mi imbarazzava molto, anche se la sera avevamo fatto l'amore. 
Andai a farmi la doccia e mi vestii. Quando tornai in camera Harry si era appena svegliato e continuava a strofinarsi gli occhi.
Io: "hey..."
Harry: "Buongiorno cucciola"
Io: "Buongiorno tesoro" dissi avvicinandomi a lui e baciandolo.
Harry: "ti sei già vestita?"
Io: "già"
Harry: "hey..."
Io: "che c'è?"
Harry: "ti sei pentita di quello che hai fatto stasera?"
Mi girai e lo guardai negli occhi. Aveva uno sguardo serio, non scherzava e forse non ne aveva neanche voglia.
Io: "no, non me ne sono pentita"
Harry: "sicura?"
Io: "si, non mi pento delle cose che faccio"
L'aria seria che aveva precedentemente si trasformò in un grande sorriso. Si alzò, andò da me e mi diede un lungo bacio.
Harry: "ti sei divertita?"
Scoppiai a ridere non credendo a ciò che aveva detto.
Harry: "cosa significa?"
Io: "niente"
Harry: "ti ripeto: ti sei divertita?"
Io: "diciamo..."
Harry: "come diciamo? Qui davanti hai il re del sesso"
Io: "si, certo" dissi ridendo.
Rise anche lui e mi prese in braccio a modo di sposa.
Io: "fammi scendere" dissi continuando a ribellarmi e a muovere i piedi.
Harry: "ok ok"
Mi poggiò sul letto e mi bloccò i polsi.
Io: "mi fai alzare?"
Harry: "non ci penso per niente"
Cominciò a farmi il solletico ed io mi muovevo e ridevo come una pazza. 
Io: "basta Harry" dissi continuando a ridere.
Harry: "no"
Io: "per favore..."
Harry: "solo se mi dai un bacio"
Io: "ok" dissi sbuffando.
Smise di farmi il solletico e si sedette accanto a me sul letto. Gli presi il viso, lo avvicinai al mio e lo baciai.
Io: "adesso vado a fare colazione, tu vestiti che sei ancora in boxer."
Harry: "ai suoi ordini capitano"
Gli sorrisi e scesi sotto a fare colazione.

*parla Julie*
Oggi, lunedì 28 luglio, io e Liam facevamo un mese ma ancora non mi aveva nè chiamato nè mandato un messaggio. Non mi aveva detto se dovevamo uscire o altro, niente di niente. Per qualche attimo pensai che se lo fosse dimenticato, scossi la testa cercando d'allontanare quel pensiero e continuando a dirmi che era impossibile.
Erano le tre di pomeriggio quando mi squillò il cellulare. Quando capii che era Liam non aspettai altro tempo per rispondere.
Io: "pronto?"
Liam: "buongiorno cucciola"
Io: "buongiorno"
Liam: "hai già pranzato?"
Io: "si tu?"
Liam: "si"
Io: "capisco, F vi ha avvelenati?"
Liam: "povera" disse ridendo.
Io: "Liam?"
Liam: "si?"
Io: "sai che giorno è oggi, giusto?"
Liam: "oggi se non sbaglio è lunedí 28 luglio"
Io: "e poi?"
Liam: "e poi cosa? Oddio è il compleanno di qualcuno?" disse con tono allarmato.
Io: "no. Vado, ciao Liam"
Sentii solo un "ma..." venire dall'altra parte del telefono poichè avevo agganciato subito. Ero troppo incazzata, così decisi di andare a fare una passeggiata. 
Andai in cucina e dissi a mia madre: "mamma io sto uscendo"
Mamma: "esci con Liam?"
Io: "no, esco sola"
Mamma: "e perchè? Oggi non fate un mese?"
Io: "per favore mamma lasciami andare..."
Mamma: "ok vai e un giorno lo voglio presentato questo Liam di cui mi parli tanto."
Io: "si, ciao" dissi uscendo dalla porta.
Anche mia madre se lo ricordava...
Camminavo a vuoto, pensando e ripensando a Liam. 
Andai in un bar, presi un cappuccino e mi sedetti sulla sedia del tavolino. Bevevo nella mia tazzina col telefono in mano, mi era appena arrivato un messaggio e proveniva dal numero di F: "tanti auguri cretina del nostro cuore.
Ps: torna a casa immediatamente.
-F e Dave"
Scrissi velocemente "grazie" e cominciai ad avviarmi verso casa.
Quando arrivai erano le sei ed andai immediatamente in camera mia. C'era un enorme pacco sul mio letto, mi avvicinai ad esso e lo osservai. Con emozione decisi d'aprire quel pacco, era un vestito col corpetto a cuore bianco, la gonna di tulle color marroncino separati da una cintura sottile di cuoio, era davvero stupendo. Sotto il vestito c'era un post-it giallo con su scritto "alle 07.00 p.m. verrá una macchina a prenderti, fatti trovare pronta ed indossa questo". 
Girai sia la scatola sia il bigliettino in cerca del nome del mittente, ma non trovai niente.
Andai in bagno, mi lavai, misi quel vestito, un paio di decoltè nere, mi truccai e mi lisciai i capelli.
Al contrario di F che aveva i capelli ricci, io ce li avevo lisci/mossi. 
Alle 07.00 p.m. in punto il suono di un clacson rimbombò dalla strada, presi il telefono, una borsetta ed uscii fuori. Davanti la porta del mio appartamento era parcheggiata una grossa macchina nera con i finestrini scuri. 
Aprii lo sportello e salii in macchina nei posti di dietro. L'autista era un ragazzo giovane e carino ma mai visto prima.

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