CAPITOLO 61

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Questo lo porto o lo lascio? Lascio questo e porto quello? 
Troppe domande mi frullavano in testa che formavano una vera e propria macedonia di richieste. La mia stanza era un verio macello, c'erano troppi vestiti sparsi per la stanza e non si capiva più niente. Ad un tratto però, bussarono alla porta ed io sbuffai pensando al casino che si sarebbe creato dopo che questa persona sarebbe entrata.
Entrando, mia madre mi chiese: "posso?"
Io: "come vuoi" dissi sbuffando.
Mamma: "certe abitudini restano" disse scuotendo lentamente la testa e sorridendo conpiaciuta.
Io: "come?"
Mamma: "mi ricordo che quando eri piccola e quando eri arrabbiata o non ti andava qualcosa, sbuffavi. Sbuffavi sempre e lo continui a fare"
Io: "..."
Mamma: "e sei quasi buffa" disse soffocando una risata. Feci un piccolo sorriso e poi rivolsi di nuovo lo sguardo verso i miei vestiti.
Mamma: "vuoi una mano?"
Io: "magari..."
Si avvicinò a me, raccogliendomi i miei capelli in uno chignon.
Io: "solo tu ce la fai a raccogliere i miei capelli cosí troppo ricci in uno chignon..."
Mamma: "sei la mia piccola e se non lo so fare io, chi altro dovrebbe riuscirci?"
Io: "nessuno"
Mamma: "esatto" mi disse sorridendo.
Io: "secondo te, cosa dovrei portare e cosa dovrei lasciare?" dissi cambiando discorso.
Mamma: "perchè non ti porti tutto? Tanto non credo che ritornerai di nuovo qui..."
Io: "lasciare la mia stanza?"
Mamma: "prima o poi lo dovrai fare..."
Io: "meglio poi che prima..."
Mamma: "ok, fai quello che vuoi F. Volevo darti solo un consiglio..."
Io: "lo so mamma, ma solo al pensiero di dover lasciare un giorno la casa in cui ho vissuta in tutta la mia vita, mi deprime molto e mi è difficile accettarlo..."
Mamma: "anche a me F. Ti vorrei sempre accanto, ma tu cresci e ti sei già innamorata perdutamente di un ragazzo. Mi sembra solo ieri quando tu eri piccola piccola e mi dicevi sempre che saresti rimasta con me e che non ti saresti fidanzata o sposata mai..." 
Vidi una lacrima timida scendere sul suo viso che lei cercava di scacciare.
Io: "mamma..." dissi sospirando e abbracciandola.
Ispirava una dolcezza infinita in quel momento, era troppo dolce.
Mamma: "ma rimarrai sempre la mia bambina idiota e cretina"
Io: "come rovinare un momento dolce..."
Mamma: "ti conosco troppo bene F e so che l'avresti fatto subito tu, dato che non ti piacciono le situazioni troppo romantiche."
Io: "forse una volta, adesso non più"
Mamma: "a chi devo ringraziare?"
Io: "credo a Niall" dissi soffocando una risata.
Mamma: "bisogna farlo santo quel ragazzo, dopo lo ringrazio"
Io: "come vuoi" dissi soffocando una risata di nuovo.
Mia madre mi aiutò a scegliere i vestiti e metterli in valigia insieme alle scarpe, ai trucchi, etc... 
Non misi tutti i vestiti che avevo in valigia, poichè mi ripromisi che sarei ritornata altre volte a casa mia, quindi li lasciai dentro l'armadio. 
Mamma: "ti lascio sola..."
Io: "si..." dissi sbuffando.
Alle sei di pomeriggio avrei dovuto lasciare il mio paese per andare a vivere, chissà per quanto tempo, in una città che era praticamente il quadruplo di quella in cui ho sempre abitato, anche se non era del tutto estranea. Sarebbe venuta anche Julie, saremmo state io e lei in casa di Niall e Liam ed il resto dei ragazzi in un'altra casa insieme. Volevo far venire anche Dave, ma lui insisteva di non poter accettare ed ad ammetterlo neanche Niall era entusiasto della mia idea. Troppo geloso.
Andai a farmi la doccia, alle cinque di pomeriggio fui già completamente vestita e pronta ed ero seduta sul divano del salotto, in silenzio, a guardare la parte di casa che mi era possibile vedere da seduta. Ignorai il resto del mondo per non so quanto tempo, e credo molto dato che solo dopo mi accorsi che Niall continuava a chiamarmi e a picchiettarmi su una mia spalla.
Io: "eh?" dissi tornando in me.
Niall: "F, ci sei? È l'ora di salutare tua madre e Michele..."
Io: "si, arrivo" dissi sospirando.
Niall mi porse la sua mano e alzandomi, mi recai insieme a lui in cucina. Quella che mi si presentò davanti, era simile una scena che viene rappresentata di solito nei quadri. Tutti eravamo attorno al tavolo, con le nostre valigie accanto, eccetto (ovviamente) mia madre e Michele. 
Stavamo in silenzio a guardarci gli uni agli altri.
Papà: "bhè...è l'ora di andare" disse rompendo il silenzio.
Zayn: "già...Mike e Vanessa, a nome della band vi ringraziamo per averci ospitato in questi lunghi mesi, a casa vostra"
Louis: "si infatti, grazie"
Dopo aver detto ciò, i ragazzi andarono a salutare mia madre ed io andai da Michele.
Michele: "ci dobbiamo lasciare di nuovo, eh?"
Io: "a quanto pare..."
Michele: "mi mancherai F..."
Io: "anche tu, fratellone" dissi abbracciandolo.
Andai da mia madre, la salutai ed uscimmo recandoci verso le macchine. Io andai con mio padre e i ragazzi con la macchina di Lou. Passammo da casa di Julie, salì nella mia auto e ci recammo verso l'autostrada per raggiungere Londra. Rimanemmo tutti in silenzio per tutto il tragitto, io, invece guardavo la strada, poi a volte mi giravo per guardare la macchina dei ragazzi che restava dietro la mia, guardavo Julie e poi ritornavo a guardare la strada fuori dal finestrino. Pensavo che mi sarebbe mancata quel paesino, anche se non l'ho sempre amato, ma è la città in cui ho vissuto e dove si è ambientata metà della mia vita. 
Dopo la solita mezz'ora, arrivammo a Londra. Mio padre lasciò me e Julie a casa dei nostri ragazzi come Lou, lasciò Niall e Liam. Leeyum aprì la porta ed a poco a poco, lui e Niall ci aiutarono a portare le valigie dentro. 
Dopo che avemmo finito, Nialler mi prese da un fianco e mi avvicinò a lui.
Niall: "questa sarà casa nostra" mi disse sorridendo.
Io: "anche mia?"
Niall: "ovviamente, solo tua, mia, di Liam e di Julie"
Io: "ok" dissi sorridendo.
Niall: "vieni, ti faccio vedere la casa"
Era una casa singola a due piani. Al piano terra c'era: l'ingresso, la cucina, il salotto, un bagno ed una camera da letto, dove avrebbero dormito Liam e Julie. Al piano superiore, invece, c'era una stanza da letto (che sarebbe stata mia e di Niall), un altro bagno, una sala tv e per la playstation, una sala film, un altro salotto, un'altra camera da letto ed un ripostiglio alla fine del corridoio. 
Somigliava molto alla mia, eccetto per le sale film, tv e playstation che mi meravigliavano molto.

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