Niall partì la mattina del giorno dopo e lo stesso rituale di due giorni prima si era attuato. La stessa depressione, la stessa tristezza; se doveva andare sempre così, non sapevo se sarei resistita.
I giorni passavano ed io continuavo a sentire spesso Niall e, ogni volta che ne aveva la disponibilità, veniva a Londra per me. Quando lui era in tour, di solito, o uscivo con Julie o veniva a trovarci Dave o mia madre e Michele per passare dei giorni insieme.
Io e Julie eravamo riuscite ad entrare all'università, lei giurisprudenza ed io logopedia. Ero totalmente prese da quella disciplina.
Dall'ultima partenza di Niall di cui vi ho parlato, passarono tre mesi. Io e Niall eravamo fidanzati da ormai cinque ed oggi era il 14 dicembre, il mio compleanno. Nialler non era a Londra con me, era ancora in tour e sarebbe tornato tra una settimana per le vacanze di Natale. Bhè, come stavo? Non potevo dare la colpa a Niall, lui non ne aveva. Ma cazzo, io oggi facevo diciotto anni. Ero ormai maggiorenne e volevo che almeno in questo giorno fosse con me.
La mattina mi svegliai alle otto, senza sveglia o altro, ma semplicemente a causa del sole che m'illuminava gli occhi. Presi il mio cellulare, aprii la tenda del tutto; facendo entrare i raggi del sole che penetravano dalla finestra e mi risedetti sul letto poggiando il lenzuolo sulle gambe.
Avevo otto messaggi. Il primo, -inviato a mezzanotte, orario in cui già dormivo- era di Niall: "Tanti auguri amore mio, finalmente tutti e due maggiorenni. Domani mattina ti chiamo per farteli a voce, ti amo xxx". Appena lo lessi mi si sciolse il cuore, la sua dolcezza non era paragonabile a nessun'altra.
Il secondo messaggio era di Liam: "Auguri F, diciottenni eh? Ti voglio bene xx". Anche lui non scherzava con la tenerezza.
Il terzo di Harry: "Auguroni cucciola. Chissà cosa mi combinerai da maggiorenne, ti chiamo appena posso xx". Aveva ragione, cosa avrei fatto e cosa sarebbe successo adesso che ero maggiorenne? Diciamo, che avevo tutta la vita per scoprirlo.
Non è come essere bambini o adolescenti; maggiorenni o meglio, adulti si è per sempre.
Il quarto messaggio era di Louis: "Tanti auguri F, un bacio da Lou ed El x". Era stato breve, ma diciamo intenso.
Il quinto era di Zayn: "Buon compleanno F, ti voglio bene idiota x". L'unico che aveva avuto un pò di fantasia e che aveva scritto qualcosa di più diverso.
Il sesto era di Perrie: "Buon compleanno Frà, volevo farteli a parte e non con Zayn. Ci sentiamo, una bacione x". I due fidanzati credo che avessero qualche telepatia, si capivano ed intendevano.
Il settimo messaggio era di Julie, che in realtà non era la settima ma credo che me l'abbia mandato dopo Niall. Però, dato che io lo lessi per penultimo, diciamo settimo: "Allora bf anche tu come me diciottenne. So che ci vedremo tra qualche ora, ma ci tenevo a farteli per prima. Mi tocca lol. Tanti auguri idiota, ti voglio tanto bene xxx". Quando scoprirà che non è stata la prima ma che invece Niall l'aveva superata, credo che lo ammazzerà.
L'ottavo era di Dave, anche se non credo che sia stato l'ultimo: "Cara F, adesso maggiorenni! Chissà quanti altri casini faremo insieme, più tardi ti chiamo. Ti voglio troppo bene cogliona xxx". Ecco tutto l'amore dei miei migliori amici, avevano riempito quei messaggi di belle parole.
Risposi a tutti quegli auguri e mi alzai dal letto. Mentre lo sistemavo, il mio cellulare si mise a squillare ed io lo ripresi dalla scrivania.
Io: "pronto?"
Mamma: "F!"
Io: "buongiorno mamma"
Mamma: "buongiorno anche a te, tanti auguri amore mio"
Io: "grazie" dissi sorridendo anche se lei non avrebbe potuto vedermi.
Mamma: "non sai quanto vorrei essere lì ad abbracciarti"
Io: "perchè? Non vieni?"
Mamma: "non so, dipende da tuo fratello"
Io: "passamelo, lo convinco io"
Mamma: "ok, te lo passo. Ciao tesoro"
Io: "ciao mamma"
Michele: "hey F!"
Io: "ciao Michele"
Michele: "tanti auguri sister"
Io: "grazie fratellone"
Michele: "ho sentito la discussione con mamma. Non preoccuparti, veniamo; non posso lasciare che tu passa il compleanno senza di me"
Io: "perfetto, quello che volevo sentire. Ci vediamo dopo allora"
Michele: "si, a dopo sorella"
Io: "ciao Michele" dissi chiudendo la chiamata.
Andai in bagno, mi lavai, misi un paio di jeans chiari, un maglione colorato leggero, le converse basse bianche e scesi sotto.
Mi recai in cucina e trovai Julie con una tazza di cappuccino in mano e dei biscotti. Appena mi vide, mi sorrise e andandomi incontro, disse: "tanti auguri F" mi abbracciò "come ti senti da diciottenne?" disse continuando.
Io: "bho, come se non fosse cambiato niente"
Julie: "ma le cose sono cambiate, hai più libertà"
Io: "lo so" dissi prendendo il latte dal frigo e versandolo in una tazza. Adoravo il latte freddo, lo bevevo solo in quel modo.
Julie: "oggi usciamo"
Io: "uhm...non lo so, mi secco un pò"
Julie: "no, non hai capito. Non era un consiglio, ma un ordine"
Sbuffai e dissi: "dove andiamo?"
Julie: "a fare shopping, ne ho bisogno e anche tu"
Io: "va bene" dissi sbuffando per la seconda volta.
Julie: "su, animo! Cos'è questo afflosciamento ragazza? Oggi fai diciotto anni!"
Io: "hai ragione, ma..."
Julie: "so che ti manca Niall e che vorresti che fosse qui con noi, ma è il suo lavoro e non ci può fare niente" disse levandomi le parole di bocca.
Io: "già" dissi sospirando.
Sparecchiammo la tavola, prendemmo i cellulari, le nostre borse ed uscimmo. Girammo per Londra entrando in ogni negozio dove c'erano vestiti o accessori o scarpe che ci ispiravano. Mentre ero fuori, ricevetti quattro o cinque chiamate da alcuni miei vecchi compagni di classe; ma nessuno da Niall e ciò iniziava a turbarmi.
Appena finimmo, Julie mi disse: "F, io devo passare un attimo in università che ho dimenticato un quaderno"
Io: "ok, vengo con te"
Julie: "forse è meglio che tu inizi ad andare a casa a posare quello che abbiamo comprato. Io sto per arrivare"
Io: "va bene, a dopo" dissi stampandogli un bacio sulla guancia.
Casa nostra non era lontana dal luogo in cui salutai Julie e quindi, ci misi poco tempo ad arrivare. Non appena arrivai a casa e poggiai i pacchi a terra, vidi un mazzo di cento rose rosse sul tavolo. Mi avvicinai ad esso e le presi in mano. Era meravigliose ed avevo un bellissimo profumo. Appena vidi un biglietto nel mazzo, lo presi in mano e lo lessi: "segui la scia di rose". Poggiai le rose sul tavolo e segui il sentiero di petali di rose rosse come il mazzo che portava in salotto. In quel momento capii che Julie non sarebbe mai arrivata e che era solo una scusa.
Non appena giunsi in salotto, vidi la persona che volevo che fosse lì ma che allo stesso tempo, non doveva esserci.
Io: "Niall?"
Niall: "amore" si avvicinò a me "tanti auguri diciottenne" continuò baciandomi.
Io: "ma non dovresti essere qui. Il tour, i ragazzi, mio padre..."
Niall: "era solo una scusa, non sai a quanto pensavo a questo giorno. Era già tutto preparato da mesi"
Io: "oh" dissi sospirando.
Niall: "vieni, vai a lavarti ed indossa questi" mi disse porgendomi una busta.
La presi e sorridendo andai in bagno. Mi lavai ed indossai il lungo vestito rosso che mi aveva regalato Niall. Era assolutamente fantastico. Quando finii di prepararmi e Niall pure, finendo di indossare il suo smocking e le scarpe nere lucide, uscimmo da casa e prendendo la macchina, ci recammo in un locale. C'erano tutti: i ragazzi, Perrie, El, mia madre, mio padre, Michele, Julie e anche Dave. Erano tutti per me e mi acclamavano come se fossi la regina Elisabetta e dovessi comunicare un annuncio.
Fu una giornata perfetta, il miglior compleanno di sempre con le persone migliori di sempre.
Durante tutta la serata mi allontanai solo per un attimo dalla sala, per stare un pò da sola. Andai alla parte più alta del locale e notai una grande vetrata dove si poteva vedere una parte di Londra. Stavo lì in silenzio, ad ammirare ed a pensare a quanto fossi fortunata ad avere degli amici perfetti ed un ragazzo fedele. Mentre ero immersa nei miei pensieri, sentii delle braccia stringermi i fianchi e delle labbra baciarmi il collo. Mi girai e la bocca di Niall si spostò sulla mia.
Possedevo tutto ciò di cui avevo bisogno