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Taehyung's Pov

Sono in cucina da più di un'ora a cucinare del kimchi, come lo prepara mia mamma, ma non penso mi sia uscito
Decido di lasciare perdere quello che avevo preparato: avrei fatto meglio ad ordinare qualcosa.

Vado nel soggiorno, dove trovo il mio telefono. Compongo velocemente il numero, ma non faccio in tempo a chiamare al ristorante, che qualcuno suona al campanello. Ma tra poco è ora di cena, e io non ho cibo!

Sbuffando, vado ad aprire la porta, ma rimango sorpreso nel vedere che è Jungkook, con alcuni lividi sul viso, e con un neonato che dormiva in braccio a lui.
"Cosa ti è successo!?" dico, preoccupato, ma non gli do tempo di rispondere che lo prendo per il gomito e lo faccio entrare in casa.
"Di chi è il bambino?" chiedo, mentre lui si siede sul divano, con il piccolo tra le braccia.

"Ok, calmo, Taehyung, respira" cercai di calmarmi, facendo dei respiri profondi.
"Jungkook" lo richiamo e lui alza lo sguardo verso di me. Aveva gli occhi lucidi, segno che stava per piangere. A vederlo così, mi si strinse il cuore.

"Piccoletto, rilassati, ok?" chiedo, dolcemente, accarezzandogli i capelli. Mi siedo accanto a lui, e continuo ad osservare il suo viso, e dopo un po', lo sento sospirare.
"Non ti obbligherò a parlare, se non vuoi" dico, e lui scuote la testa.

"N-no, mi fido, te lo dirò, solo parliamo in cucina, non voglio svegliare Funji" dice, e io annuisco andando in cucina, e aspettando che mi raggiungesse, cosa che successe subito dopo.

"Di chi è il bambino, piccoletto?" chiedo, mentre lui si siede sul bordo del tavolo. Le sedie non gli piacciono?, pensai, ma evitai di dirlo ad alta voce. E' già scosso di suo, quindi gliel'ho lascio fare.
"No, fai spiegare me, ti prego" dice e io annuisco.

"Ti ricordi cosa ti ho detto la prima volta che venni a casa tua? Che avremmo parlato un'altra volta di mio padre. Penso sia arrivato il momento di parlartene: mio padre, mi ha abbandonato quando ero piccolissimo, ma nonostante ciò, quando i suoi amici hanno da fare, torna sempre, quindi non so se mi ha abbandonato, in tutti i sensi. Comunque, quando viene a casa, sfoga tutti le sue frustrazioni su di me, e molte volte finisco con lividi, come questi" dice indicandosi il viso.

"Oggi, verso pranzo, hanno bussato alla porta, e io non sapevo chi fosse: poichè sia mia madre che mio padre, se così posso chiamarlo, hanno le chiavi. Quando ho aperto la porta, trovai mia sorella, con Funji in braccio. Mi disse che lei e suo marito dovevano partire, e che non aveva trovato nessuna tata, e lei ha pensato a me, poichè sono l'unico di cui si fida. Lei, ovviamente, sa di come mi tratta mio padre, però mi ha detto che loro non devono sapere che il bambino è qui. Mi ha raccomandato, quindi, di andare e farmi aiutare da un amico. Volevo uscire, perchè stavo pensando di venire da te, ma ho sentito la porta all'entrata sbattersi, quindi ho intuito che lui fosse tornato. Ha iniziato a chiamarmi, e io per evitare che svegliasse il più piccolo, e poi beh, penso tu abbia capito cosa sia successo" dice, a volte fermandosi in alcuni punti, per poi abbassare il capo.

Mi avvicino a lui, e lo abbraccio così tanto da fargli mancare il respiro, ma lui non dice niente, anzi. Mi stringe ancora di più a sè. "Hyung, è stato orribile, ha usato anche la cintura!" si lamenta sulla mia spalla, e io gli accarezzo la schiena.

"Basta, piccoletto, è tutto passato" dico, e lui inizia a tremare. "Ti fa ancora male?" chiedo, allontanandomi un poco, per poterlo guardare negli occhi, e lui annuisce. "Posso farti da dottore?" chiedo, facendolo sorridere leggermente, mentre annuiva.

"Fammi prendere le cose, e ritorno" dico, andando in soggiorno, e tornando subito da lui. Non so perchè questa agitazione, forse perchè sta facendo realizzare il mio sogno: infatti dopo il liceo, mi piacerebbe studiare medicina, e ho chiesto a tutti i miei amici, quando stavano male, di lasciarmi medicarli, ma hanno sempre rifiutato.

Butterfly |Taekook-Yoonmin|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora