Yoongi's Pov
Ormai sono le sei del pomeriggio, e di Jimin ancora nessuna notizia. Dio, sono troppo in ansia, non penso di riuscire a calmarmi, se non mi chiama. Ma per fortuna, c'è Tae che sta continuando a scrivermi, cercando di calmarmi, ma niente, non ci riesce più di tanto.
Intanto alla tv c'è una partita di basket in diretta, e per quanto m'interessasse, sono troppo agitato anche solo per sentire qualcosa.
Dio, il mio cuore batte troppo velocemente, ora esplode!
D'un tratto, vedo una chiamata da parte di Jimin, e non so quale santo ringraziare per primo, sinceramente.
Metto in pausa la partita, e accetto la chiamata, mettendo in vivavoce, come al solito."Y-Yoongi" dice, ma più che parlare sembra un sussurro, singhiozzando alla fine.
"Minnie! Cos'è successo? Perchè piangi?" chiedo velocemente."T-ti prego, vien-ni qua" singhiozza, e subito dopo chiude la chiamata.
"No, no, no, cazzo!" mi alzo velocemente dal divano, e cerco le chiavi della macchina, per poi uscire di casa.Ed ecco come dico fanculo alla partita, tanto non la stavo cagando, e a Tae. No, ok, a Tae voglio bene, ma adesso sono preoccupato. Troppo.
E' possibile che dall'ansia, sono arrivato alla preoccupazione?
Non penso di essermi mai sentito così per qualcuno, tranne ovviamente, i miei amici, quelli veri, non che mi stavano accanto solo per la macchina. Aish, che tizi di merda.
Eppure Jimin sembra così piccolo e indifeso, e tutto ciò che voglio fare è stringerlo tra le mie braccia e non lasciarlo andare per nessuna ragione al mondo.
In meno di quindici minuti, vista la velocità con quale guido, arrivo a casa sua.
Scendo dalla macchina, ma mi fermo appena noto che è a qualche metro dalla porta di casa sua, rannicchiato su se stesso, con due valigie lanciate poco più lontano da lui. No, non ditemi che l'ha buttato fuori di casa. Lo uccido, non m'interessa se è più grande. E' nato 20 anni prima di me, e quindi? Se è uno scarto dell'umanità, non vuol dire che debba portarli rispetto.
"Minnie..?" mi avvicino titubante, mentre lui, appena sente la mia voce, alza lo sguardo su di me.
"Yoongi!" spalanca le braccia, e in questo momento sembra un bambino che vuole essere preso in braccio, ma sappiamo tutti che tutto ciò che vuole è un abbraccio.E infatti, mi fiondo su di lui, abbracciandolo come se non lo vedessi da mesi, mentre lui mi stringe di più a sè.
"Mi dispiace, Yoongi, avrei dovuto ascoltarti. Ti prego, perdonami, io-" singhiozza, affondando il viso nell'incavo del mio collo."Sh, Minnie, è tutto ok.." gli accarezzo la schiena, mentre lui stringe la presa sulla mia giacca.
Restiamo così per circa 5 minuti, se non di meno, fino a quando porto le mani sui suoi fianchi."Guardami" ordino, ma con tono dolce, perchè essere freddi in questa situazione penso che causerebbe solamente altri pianti. Alza lentamente il viso su di me, permettendomi di vedere un graffio sulla sua guancia, e posso giurare che non ce l'avesse prima, quando l'ho portato a casa.
"E' stato lui?" chiedo, riferendomi a suo padre, mentre lui annuisce titubante.
"Ok, calmo, non è il momento di finire in galera" cerco di calmarmi, respirando profondamente."Dai, alziamoci" dico, alzandomi, e porgendogli la mano così da tirarlo su.
"Andiamo all'ospedale, così ti curano la ferita?" chiedo, ma lui scuote la testa, parlando poco dopo "Ho già fatto io"Odio quel suo tono distrutto. Perchè non sono io al suo posto? Avrebbe fatto meno male, se fosse successo a me!
"Allora andiamo a casa mia, ok? Così ti calmi un po' " dico, e lui annuisce, per poi allungarsi verso il mio viso, e io sorrido leggermente per la sua infinita dolcezza, dopodichè unisco le nostre labbra in un semplice bacio dolce.
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Butterfly |Taekook-Yoonmin|
FanfictionJeon Jungkook è un ragazzo di soli 17 anni. Frequenta il quarto anno della Seoul High School, insieme al suo migliore amico, Park Jimin. A Jungkook piace moltissimo fotografare cose, ma la cosa che più gli piace fotografare, sono le farfalle. Esse...