C.2-3: Il Fascino Delle Cose Incantevoli

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Nella situazione attuale, credo che la soluzione più sicura è certamente la fuga! Mi accingo a voltarmi quando la porta della mia stanza viene spalancata e al posto di una ladro, vedo solo una piccola furia: Lorie!

"Che fai ancora nella mia stanza, Lorie? Mi hai fatto spaventare a morte!" lei non fiata, fissandomi con un'espressione strana, sembra da un'altra parte.

Incerta, mi affaccio in camera e resto a bocca aperta. Trovo i cassetti di nuovo tutti aperti, ma questa volta non si è limitata a rovistare tra le mie cose. Mi costringo a fare un profondo respiro e calmarmi prima di dire o fare qualcosa del quale potrei pentirmi. Il che è più facile a dirsi che a farsi, Lorie è davvero insopportabile!

Ci sono vetri rotti accanto al mio comodino, e ora capisco il rumore di prima. Quella piccola peste ha provato a nascondere i frammenti di vetro, spingendoli sotto il mobile ma la luce si riflette contro rendendo impossibile non individuarli.

Non riesco a capire subito cosa abbia rotto, per quanto ricordi, non c'è nulla di valore nella mia stanza. Forse delle boccette di profumo, ma in quel caso l'aria dovrebbe esserne impregnata. Da un controllo veloce, non noto niente di mancante. Avvicinandomi per guardare meglio, finalmente capisco di cosa si tratta, il mio specchietto.

Non era un oggetto prezioso, era un regalo di mia madre per i miei quindi anni. Non me ne sono mai separata da allora ed era insostituibile.

Il mio viso diventa rosso di rabbia, sono furiosa. "Lorie!" urlo richiamando la bambina "Cos'hai fatto?! Quello specchio aveva una grande importanza per me! Hai idea di ciò che rappresentava?" prendo uno dei frammenti dello specchio e glielo mostro, cercando di farle capire quanto sia triste e arrabbiata. Lei indietreggia bruscamente abbassando lo sguardo. Sembra quasi ne abbia paura, o è perché si vergogna di ciò che ha fatto e non vuole vedere la sua espressione colpevole nel riflesso?

Di colpo mi viene in mente un'altra spiegazione, come se una voce distante mi sussurrasse all'orecchio una scomoda verità: 'la bambina non è come te, è diversa'.

Ricordando la refrattarietà che i vampiri hanno nei confronti degli specchi, mi sento gelare e il cuore, che già batteva per la rabbia, va al triplo della velocità. Nel compendio c'era scritto che i vampiri vedrebbero nel proprio riflesso i loro corpi consumati o, addirittura, non vedrebbero nulla. Presa da uno strano impulso, forse per avere la conferma che si tratta solo della mia immaginazione, le agito il frammento rotto proprio davanti al viso.

Con un gesto fulmineo, la bambina afferra il frammento e lo getta contro il muro, poi con uno sguardo imbronciato e le guance rosse urla "Non ti è permesso! Gli specchi sono proibiti in casa, l'ho deciso io e tu devi obbedire!" non ho il tempo di rendermi conto di cosa stia succedendo che Lorie, furiosa, mi da una spinta che mi getta sul letto.

La forza che Lorie ha usato contro di me mi lascia interdetta, e presto vengo invasa dal panico, sentendomi in grave pericolo di fronte a questa bambina dalla forza smisurata. Cerco di riprendere fiato e la fisso con un'espressione dura, per nascondere la crescente ansia.

Il suo comportamento non è tollerabile, non deve usare la violenza contro di me, sono un'adulta e soprattutto, sono la sua tata.

"Fuori dalla mia stanza Lorie! ORA!"

Lei invece pesta i piedi "Voglio andare al Luna Park! L'avevi promesso!" devo fare un grande sforzo per controllarmi, ma riesco a dare una parvenza di calma alla voce "Mi spiace Lorie, ma in questo momento non ho proprio voglia di divertirmi con te! Vai in camera tua e datti una calmata! Subito!" la bambina esce dalla stanza sbattendo la porta, poi la sento pestare i piedi verso le scale.

Is it Love? NicolaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora