Is it Love? Nicolae

C.11-4: Ludwig: Fin Dal Primo Giorno pt. 1

(trad. sto sognando? La verità è così difficile da accettare?)

Il temporale si è allontanato e la pioggia è terminata. Tuttavia il terreno sembra una vasta distesa di fango, ed è sempre più difficile camminare in queste condizioni, ma è fuori questione che mi lasci catturare dal mostro che mi sta inseguendo. Devo mettere quanta più distanza possibile tra lui e me. 

So bene la sorte che mi aspetta se dovesse riuscire a catturarmi, oltre che servirsi di me per attirare Ludwig nella sua trappola, ed non ho intenzione di essere usata come esca! Non voglio avere la morte del mio amico sulla coscienza!

Continuo a correre a perdifiato nella foresta, cercando di seminare il mio inseguitore, prestando attenzione a non condurlo troppo vicino al capanno. Se dovesse scoprire il rifugio di Ludwig, sarà tutto inutile, così corro in ogni direzione, nel tentativo di depistarlo. Nonostante questo, lo sento muoversi nella mia ombra, perché non riesco a seminarlo?

"Dove credi di nasconderti, topolino? Non essere timida e vieni da me. Sono certo che apprezzerai la mia messinscena" chissà perché io sono persuasa del contrario, quindi perché non mi lascia in pace e non va per la sua strada! Accelero ulteriormente il passo come meglio posso, ma la fatica inizia a farsi sentire.

Correre per i boschi non è un'attività leggera, soprattutto se si indossa una gonna lunga come quella che porto in questo momento. Lancio un'occhiata alle mie spalle per controllare il mio inseguitore, che sento il piede scivolare su una zona fangosa, ritrovandomi distesa a terra senza fiato.

Con rabbia, picchio un pugno nel terreno, non è il momento di cadere... Viktor è alle mie spalle, finirà per catturarmi! Si può dire che la sorte si stia accanendo contro di me! Mi dimeno cercando di rialzarmi, finisco per impigliarmi sulla gonna, ritrovandomi di nuovo a terra. Quando sto per rimettermi in piedi, un rumore di passi alle mie spalle mi raggiunge, insieme ad una voce glaciale e dolciastra "Eccoti qui! Non si può dire che non sai come farti desiderare..." il suo tono mi fa venire la pelle d'oca su tutto il corpo. Non oso nemmeno girarmi per la paura di incrociare il suo crudele sguardo. Ma Viktor decide di accelerare e mettere fine al suo gioco del gatto col topo, è il momento di passare alla fase successiva.

Afferrandomi le braccia, mi volta senza troppe cerimonie. Le sue dita serrate su di me, sembrano morse d'acciaio. Il suo sguardo cattura il mio, ipnotizzandomi.

Per quanto mi sforzi, non riesco a trattenere i brividi di terrore che la sua presenza mi provoca. Sotto il suo sguardo, sento il mio sangue come evaporare da ogni parte del mio corpo. Devo sembrare un fantasma preso da un attacco di panico. Nonostante gli sia così vicina, non riesco ancora a distinguere i tratti del suo viso, non è che un'ombra nera.

Nelle sue mani, sono come una bambola di pezza, mi maneggia con estrema facilità, e io non riesco ad opporre alcuna resistenza.

"Sei pronta a giocare con me? Sarebbe un peccato rovinare la sorpresa che ho riservato al nostro comune amico, non credi?"

"Non ti aiuterò ad intrappolarlo! Piuttosto la morte!" la mia voce è strozzata, spezzata dalla fatica e dalla paura. Ansimo quelle parole, inghiottendo l'aria fredda della notte.

"Non preoccuparti, non è un'opzione. Prima però, intendo prendermi qualche piccolo piacere" deglutisco a vuoto, cercando di ricacciare in fondo il nodo di terrore. Non intendo restare senza fare niente, nell'attesa che questo mostro faccia di me ciò che desidera. Inizio così a dimenarmi, in cerca di un qualunque modo per liberarmi da lui. Non so se per rabbia, o per paura, gli occhi si riempiono di lacrime che, calde, mi scendono lungo il viso.

Facendo scorrere un dito gelido sulla mia guancia, Viktor mi asciuga una di quelle lacrime. Un gesto che avrebbe potuto essere gentile, ma che non lo è per nulla.