Is it Love? Nicolae

C.10-5: Santuario Violato

Questa sera sarò completamente sola con Lorie, senza alcun paracadute nel caso qualcosa dovesse andare storto. Già stamattina è stata complicata da gestire. La Piccola Principessa non era affatto contenta che i suo fratelli non le avessero detto niente della loro partenza. Ho avuto un bel da fare per evitare una scenata, e anche di più per convincerla a vestirsi per andare a scuola.

È talmente abituata ad essere al centro dell'attenzione dei suoi fratelli, che ha preso molto male la loro assenza. Non si può dire che Nicolae mi abbia fatto un regalo con questa storia! 

Il rumore di un altro giocattolo che si infrange sul pavimento mi fa sobbalzare. È il quinto che rompe in questo modo, lanciandolo con foga in mezzo alla stanza. Ormai faccio sempre più fatica a reprimere i sospiri di disperazione, che minacciano di uscire dalle mie labbra. Sento la pazienza agli sgoccioli.

"Vuoi giocare a qualcos'altro?" le domando cercando di essere il più comprensiva possibile, ma lei non risponde. Si limita ad aggrottare le sopracciglia in una smorfia imbronciata, seduta sul suo letto, a gambe incrociate.

Zen... devo essere zen!

"Se preferisci, potrei leggerti una storia..." ma il suo sguardo si fa ancora più cupo, come se non lo fosse già abbastanza, e trincerata nel suo silenzio, getta per la stanza un altro peluche.

"Lorie, per favore, dimmi cosa vuoi fare e lo faremo. Ma non serve a niente buttare le cose in giro in questo modo!"

"Voglio i miei fratelli!" la sua voce acuta, rimbomba per tutta la stanza. Fantastico! Quando la signorina vuole qualcosa, non pensa a nient'altro. Ci aspetteranno dei momenti meravigliosi insieme... 

Ho l'idea che, prima che tornino i suoi fratelli, avrò guadagnato anche io il diritto alla mia dose di crisi nervose. 

"Lorie, te l'ho spiegato..." ma la bambina non mi ascolta, con un rapido movimento si alza e scatta fino al centro della stanza, i piccoli pugni sui fianchi "Voglio andare con loro!" urla di nuovo a gran voce. È sempre più difficile cercare di calmare lei, e mantenere calma me, ma faccio del mio meglio per non lasciar trasparire niente dalla mia espressione. 

Ormai ho imparato che non serve a niente arrabbiarsi, tanto fa sempre di testa sua.

"Anche io voglio andare a caccia! Ne ho abbastanza di stare qui con te!! Perché non mi hanno portata?" non posso dirle il vero motivo, sarebbe capace di scappare dal maniero per raggiungerli, e partecipare alla caccia. Lei non sa quali sono le attività alle quali si stanno dedicando i suoi fratelli, non sembra avere idea dell'obiettivo che si sono prefissati, ovvero dare la caccia a tutti i lupi mannari. Per lei, sono solo partiti per nutrirsi e non ne capisce il motivo, visto che hanno cacciato da poco.

Devo ammettere che il loro comportamento mi sorprende. Non pensavo tenessero questo genere di segreti in famiglia. Visto che i vampiri e i lupi mannari sono eterni nemici, credevo che Lorie fosse al corrente della loro missione. Forse pensano di proteggerla, preservare la sua innocenza tacendole la verità.

Un bambino non dovrebbe conoscere gli orrori della battaglia, anche se il bambino in questione è un vampiro.

"Mi dispiace Lorie, ma è impossibile. I tuoi fratelli sono partiti e non so dove siano andati" 

"VOGLIO ANDARE CON LORO!" la sua voce esplode nella stanza, scossa da un tremito che va dalla punta dei piedi fino ai capelli. 

Cercando di mantenere il mio sangue freddo e non cedere alla sua furia, provo ancora a calmarla "Lorie, non serve niente arrabbiarsi. Potrai chiedere loro di portarti la prossima volta"

"No, lo voglio subito! ADESSO!" 

E io vorrei essere in spiaggia alle Bahamas! Non si può ottenere tutto ciò che si vuole! Scuoto piano la testa, mentre la osservo agitarsi come una matta. I capricci erano inevitabili, e la serata si sta presto trasformando in un dramma. Abbozzo un gesto in un ultimo disperato tentativo per ammansire il piccolo tornado, ma si agita talmente tanto che rinuncio a fare qualsiasi cosa. O rischio di rimetterci le penne... per giunta!