Capitolo 6: Cuore Selvaggio

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È mezzanotte passata quando mi decido ad andare a dormire. Per verificare se il lupo che ho visto era reale, sono rimasta in soggiorno per un po', in attesa. Ovviamente non si è fatto vedere, e non c'è stato alcun movimento sospetto nel parco. Però sono sicura che la sua presenza sia collegata ai Bartholy. Non riesco a spiegare il motivo di questa convinzione, ma lo sento. Come sento che quell'animale non è un semplice lupo.

In camera, per aiutarmi a prendere sonno e non pensare a tutti questi misteri, inizio a guardare una serie sul mio computer.

Verso la fine dell'episodio, i miei occhi si chiudono e senza quasi rendermene conto, cado in un sonno profondo. Come per magia, riapro gli occhi nel laboratorio di scienze dell'Università di Londra di duecento anni fa.

In punta di piedi, cercando di non farmi sentire, vado alle spalle di Ludwig portandogli le mani agli occhi. Lui sussulta, per poi prendermi le mani nelle sue e girarsi verso di me "Buongiorno signore, vi siete scordato del nostro appuntamento per pranzo?" la sorpresa sul suo viso diventa presto uno sguardo dispiaciuto "Perdonatemi Alice, ho perso la cognizione del tempo"

Scuoto la testa alzando gli occhi al cielo "Come sempre, mio caro! Siete talmente ossessionato dalle vostre ricerche, che non vi accorgereste nemmeno se vi crollasse l'edificio addosso" sorrido mentre mi appoggio ad uno dei tavoli "Non preoccupatevi Ludwig. Capisco bene quanto siano importanti per voi queste ricerche... solo che non riesco a capirne il motivo..." i suoi occhi si illuminano "Il motivo? Diciamo solo che vorrei... salvare il mondo..." la sua espressione mi strappa un sorriso e anche lui ride nel vedermi contenta.

"Vorrei trovare una cura per alcune malattie del sangue che rischiano di causare problemi al naturale equilibrio" inclino la testa cercando di capire il senso di ciò che dice, senza riuscirci. Lui intuisce subito che l'argomento non mi è congeniale perciò inizia a spiegare "Alcune persone hanno un sangue che potremmo definire instabile... in questi casi si può parlare di una sorta di furia, caratterizzata da una vera e propria trasformazione fisica..." la sua voce prende un'intonazione profonda e appassionata, fa ampi gesti con le mani per sottolineare alcuni passaggi della sua spiegazione "Immaginate un batterio in grado di contaminare il sangue, per restare inattivo e innescarsi alla presenza di determinate condizioni"

Io lo guardo rapita dalla sua passione, senza però capire davvero cosa intenda per "trasformazione". Sembra paragonarla ad una malattia, e ne sono anche un po' spaventata. Che sia una malattia mortale? Vista l'importanza che gli conferisce, è più che probabile.

Poi mi porto le mani alla bocca, improvvisamente spaventata "Oh mio Dio Ludwig... volete dire che soffrite di questo disturbo?" lo sguardo che mi rivolge, serio e colpevole, mi fa mancare il respiro. Tengo molto a lui, e l'idea che sia malato e quindi in pericolo, mi provoca una terribile sofferenza.

Ludwig comprende il mio stato d'animo, controlla che fuori dalla stanza non ci sia nessuno e poi chiude la porta.

"Se vi dico una cosa, promettete di non parlarne con nessuno, Alice?" i suoi occhi sono profondi pozzi neri "Ludwig... smettetela... mi state spaventato" mi prende le mani e mi invita a prendere posto su uno dei banchi.

Mi siedo, con il cuore colmo di inquietudine, in attesa di una spiegazione. Ludwig mi rivolge un sorriso dolce e triste, si siede accanto a me e inizia a parlare.

"È successo due anni fa. Conducevo delle ricerche assieme al Professor Woolsey. A volte restavamo in laboratorio fino a tarda notte. Un giorno, un contadino e suo figlio ci portarono una... creatura selvaggia, che aveva attacco il loro gregge. Per difendere le proprie bestie, l'uomo gli sparò con il fucile colpendolo al fianco. Per le sue ricerche sul sangue, il Professor Woolsey necessitava di molte trasfusioni e così utilizzavamo animali o cadaveri di persone..." più parla più mi sento male, perché mi racconta queste atrocità? "Ludwig, io...."

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