C.11-3: Verità Nascosta

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(Trad. "Ho visto il volto di colui che ha ucciso la tua fidanzata")

Come reagirà la civiltà, nel vedermi piombare come un'isterica? Mi prenderebbe per la pazza che sono diventata... no, non posso andare in città in questo stato, la mia unica via d'uscita resta la foresta che si estende dietro la tenuta.

Un nuovo lampo squarcia la notte, seguito subito dal rombo di un tuono. Il cielo ha preso una sfumatura minacciosa e nera come l'inchiostro. L'odore di pioggia è nell'aria e il vento mi colpisce con insolita violenza.

Ogni passo è più pesante del precedente, come se delle braccia invisibili cercassero di trattenermi, impedendomi la fuga. La mia follia ha deciso che devo restare al maniero, che non avrei dovuto lasciare quelle mura opprimenti.

Non cederò! Non questa volta! La volontà prevale e continuo nel mio incedere, nonostante il peso nel petto e la sensazione di soffocamento, guadagno velocemente la copertura degli alberi. Il temporale aumenta d'intensità, il cielo è striato dai fulmini sempre più vicini. Mentre avanzo nel bosco, una goccia di pioggia mi bagna il viso. Oltre ai fulmini, mi sono guadagnata anche la pioggia... perfetto!

In breve tempo, le gocce si fanno più vicine e numerose, tuttavia continuo ad avanzare. La quiete della foresta mi calma, e calma un po' della confusione che ho in testa. Troppe informazioni contrastanti e non riesco più a pensare lucidamente. Sento, invece, che la foresta mi aiuta a riprendere un poco di controllo sulla realtà, a staccarmi dalle illusioni dei sogni. Vado avanti senza sapere dove andare, voglio solo respirare, fare spazio nella mia mente.

All'improvviso, sento una sensazione di formicolio alla base del collo, che poco a poco si estende per tutta la testa in una sorta di avvertimento di pericolo. Che sia il lupo della volta scorsa? Stranamente, non mi spaventa l'idea di trovarmi di nuovo in sua presenza. Guardandomi intorno, mi rendo infine conto che il rumore che sento, arriva da un ramo scosso dal vento. Con il respiro tremante, mi porto una mano al petto. Devo davvero calmarmi, sono tesa quanto le corde di un violino.

Rilassati, Alice. Non puoi sobbalzare ad ogni ramo che scricchiola! Arrabbiata per la mia stessa fragilità, proseguo stringendomi tra le braccia. La pioggia continua a scendere impietosa, e anche se fradicia dalla testa ai piedi, il mio unico pensiero è quello di andare avanti. Andare avanti e concentrarmi sulla respirazione. Devo ammettere che la pioggia fredda mi fa sentire meglio, come se riuscisse a mettere chiarezza nei miei pensieri.

Questo è ciò di cui avevo bisogno: calma! Di totale calma e solitudine.

Un altro rumore mi mette in allerta, cos'è stato? Tendo l'orecchio restando completamente immobile, e impiego qualche istante prima di captarlo di nuovo. Un lupo? È stato l'ululato di un lupo che ho sentito? Si, impossibile sbagliarsi! Ma il rumore era lontano e non dovrei rischiare di trovarmi di colpo davanti ad un animale. Almeno lo spero...

I secondi diventano minuti, e nessun lupo appare all'orizzonte. Devo davvero smettere di farmi dei film anche se difficile, visto che tutto ciò che si riferisce ai Bartholy e al loro ambito, è attorniato da un'aura di sovrannaturale.

Impallidisco nel cogliere un altro rumore, e ora che succede? Sto ancora immaginando le cose? Invece noto una figura staccarsi dalle ombre degli alberi, il sangue si ghiaccia nelle vene mentre mi blocco letteralmente sul posto. Non distinguo nulla con questo tempo, ma la sagoma è chiaramente umana. Deglutisco a fatica, mentre una sgradevole sensazione di déjà-vu mi prende lo stomaco. Ho già vissuto una scena simile... in un sogno, certo, ma l'ho vissuta... in un sogno o nella realtà? Non ne sono più certa... ritrovandomi così immersa nella stessa scena della tragica notte in cui Viktor ha commesso il suo crimine. Tutto si unisce perché è tutto perfettamente identico.

Is it Love? NicolaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora