Is it Love? Nicolae

Capitolo 9: Ombre In Movimento

Quando apro gli occhi il respiro si ferma e resto come incantata di fronte all'uomo ritratto nella fotografia, incapace di distogliere lo sguardo.

Un uomo di una quarantina d'anni, molto serio, dall'aspetto rigoroso e ben vestito, sembra fissarmi di rimando. Il suo sguardo gelido e intenso mi fa sentire a disagio. Com'è possibile? Che sia un'altra forma di magia? L'aura negativa che emana sembra riempire la stanza, e il mio cuore impazzisce nel petto. Di chi è questo ritratto?

Emetto un sospiro strozzato portandomi una mano alla bocca. E se fosse... che si tratti del loro 'padre', Viktor Bartholy? Il solo pensiero mi fa rabbrividire, e la sola immagine mi riempie di inquietudine.

Non ho mai visto, il signor Bartholy, ma da ciò che sento provenire da questa foto, non mi sorprenderebbe fosse davvero lui. Turbata e persa nei miei pensieri, il rumore improvviso di una porta che si chiude, mi fa sobbalzare. Rimetto immediatamente tutto a posto, e inizio a guardarmi intorno.

Chi è entrato? Pensavo di essere sola... Spaventata a morte, con il respiro tremante, allerto i sensi. All'improvviso, la calma che regna nel maniero, non mi sembra più così rassicurante. La mia mente inizia a pensare a scenari inquietanti, se non fosse un semplice rumore ma un ladro o peggio... una creatura sovrannaturale?

Con la fortuna che ho ultimamente, forse dovrei aspettarmi il peggio! E da quello che ho imparato, ne sono quasi certa!

Non credo sia una buona idea uscire da qui, e inizio anche a cercare qualcosa con cui potermi difendere, in caso di necessità. Guardandomi in giro, l'unica cosa che trovo è l'attizzatoio accanto al camino. Mi torna alla mente la volta in cui pensai di usarlo contro Nicolae, mi lascio sfuggire un leggero sorriso. Sembra passato così tanto tempo da allora.

Ma per il momento, sarà un'ottima arma per... per cosa esattamente? Con il respiro bloccato in gola e il cuore che mi martella nelle orecchie, afferro l'attizzatoio e mi preparo a colpire chiunque stia per entrare dalla porta dello studio.

Lentamente vedo i contorni di una sagoma e "Nicolae?!" esclamo sorpresa "Credevo fossi a caccia questa notte?"

"Si, lo ero. Ma ho un altro desiderio, adesso..." un sorriso incredibilmente sexy si disegna sulle sue labbra "Un folle desiderio di rientrare per soddisfare un'altra sorta di fame che mi divora da questa mattina" dice entrando nella stanza ancora avvolto dalle ombre, il suo sguardo ardente mi trafigge e io rabbrividisco per l'eccitazione. Comprendo perfettamente il messaggio, perché è la stessa fame che mi attanaglia dal momento in cui l'ho lasciato.

C'è da dire che ci siamo scaldati per bene questa mattina, senza poter soddisfare il nostro desiderio in maniera appropriata.

"Cosa pensavi di fare con quello?" chiede puntando al mio attizzatoio. Abbasso l'arma, me n'ero quasi dimenticata "Difendermi contro le creature malvagie" la risata che gli sfugge dalle labbra mi infiamma. Non mi ha ancora toccata e già mi sciolgo.

"Credo che siamo d'accordo nel dire che non ti servirà" sussurra con quella sua voce morbida e sensuale, mentre mi sfila l'attizzatoio dalle mani, per rimetterlo al proprio posto. Quando torna da me, mi avvolge in un abbraccio e la sua bocca incontra la mia in un bacio intenso e pieno di passione. Come se volesse possedermi completamente.

Presa da un'ardente frenesia, non riesco più a resistere, lo voglio qui, e subito! Faccio risalire le mie mani sul suo petto, tracciando i contorni dei suoi muscoli guizzanti, per perdermi nella seta dei suoi capelli. Non mi stancherò mai del piacere di sentire le sue ciocche scure tra le dita, tirarle, tenerle strette. Trepidazione ed entusiasmo mi vibrano nel sangue, sempre più impaziente di approfittare di lui. Mi premo contro il suo petto per rendere i suoi baci ancora più ardenti. Le nostre bocche voraci, incollate l'una all'altra, non vogliono lasciarsi. Di questo passo temo che finiremo per divorarci e, mio Dio, se lo voglio! Voglio essere sotto la sua influenza, essere presa in ogni modo, ed essere completamente sua.