Mentre tornarono a casa il moro non aveva proferito parola, aveva solamente continuato a camminare a testa bassa e con le mani in tasca. Jimin era davvero preoccupato, pensava che la guancia gli facesse male o semplicemente che stesse male per Taehyung e la persona che si era rivelata, anche se non dava nessun segno di dolore, tristezza o qualunque cosa gli facesse capire che era ancora sulla terra.
Jimin si sentì molto combattuto. Vedere il suo migliore amico in quello stato lo rattristava moltissimo. Sapeva che c'era qualcosa sotto, ma non avrebbe mai immaginato che Taehyung fosse stato in grado di picchiarlo. Insomma, non che Taehyung non avesse mai picchiato qualcuno, solamente non se lo aspettava, ecco.{...}
{Giorno dopo}
《Namjoon non ho fame, basta.》
Mormorò il moro dalla sua stanza, mentre continuava a far rimbalzare una pallina gialla sul muro difronte al suo letto.
《Cazzo Jungkook è da ieri sera che non mangi!》
Sbuffò esasperato il fratello che ce la stava mettendo tutta pur di non andare da Jungkook e prenderlo a schiaffi.
《Che stai lì a fissare quella fottuta pallina cosa risolvi? Quel bastardo è fortunato ad essere ancora intero. 》
Colpì la porta con la mano, tanto da farla sbattere contro il muro procurando una leggera crepa. Il moro non lo degnò ne di uno sguardo ne di una parola, comunque.
Nessuno sapeva cosa pensasse. Nessuno sapeva cosa gli passasse per la testa. Fuori era un un'immagine così seria e impassibile, sembrava quasi non provasse nessuna emozione. Ma se lo si guardava da dentro, Jungkook era in una battaglia contro sé stesso. Dolore, tristezza, odio, amore.
Era tutto così pesante, tutto così strano..
Non riusciva a giustificare il comportamento di Taehyung, prima così sorridente e dolce, poi così stronzo e violento.Che Taehyung fosse lunatico?
Jungkook sperava di no, quanto sarebbe impazzito con un lunatico come Taehyung?
《Jungkook, Kook.. il telefono.》
Sospirò Namjoon prendendo il telefono di Jungkook in mano, e porgendoglielo subito dopo. Il moro sbuffò e lo prese sbloccandolo per vedere chi in quel momento aveva disturbato i suoi pensieri oltre a quel rompipalle di suo fratello.
Era Jimin e gli chiedeva se voleva andare con lui a prendere un bambino a cui badava in settimana, all'asilo. Jungkook sospirò e per quanto volesse rifiutare e dire che sarebbe stato per un'altra volta, fu costretto ad accettare e gli disse che lo avrebbe raggiunto subito dopo aver fatto una doccia ed essersi messo qualcosa di decente addosso.Non era pentito di aver aiutato quel ragazzo, si è vero aveva ricevuto insulti e un pugno da parte di Taehyung. Era stato anche un po' umiliato e in più quel ragazzo non lo aveva nemmeno ringraziato, ma non per questo si era pentito. Insomma.. se non fosse intervenuto per quanto sarebbe rimasto a terra a subire tutti quei calci e pugni? Nessuno aveva osato aiutarlo perché nessuno aveva mai osato mettersi contro Taehyung e il suo gruppo. Jungkook, in effetti, era stato il primo ed era sicuro che per questo ne avrebbe pagato le conseguenze. In fondo si era scontrato con il gruppo più popolare della scuola, era sicuro al cento per cento che non ne sarebbe uscito intero.. eppure non era assolutamente pentito.
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Bello da far male//Vkook. {Completata}
Fanfiction▪︎Storia a tematica gay, qualsiasi fatto o detto risalente a persone o gruppi reali sono frutto di fantasia adolescenziale. ●ATTENZIONE: Saranno presenti possibili scene di sesso e violenza, e un linguaggio scurrile.● _《Don't...