●Nøn årrėnđėrtï●(12)

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Alla fine dell'ultima lezione, Jungkook e Jimin uscirono dalla classe e andarono verso il loro armadietto per prendere i libri che avrebbero dovuto portare a casa.
Il giorno dopo avrebbero avuto altri due compiti e non potevano permettersi di prendere brutti voti, almeno non alle ultime settimane di scuola. Jimin era già stato bocciato una volta e l'ultima cosa che voleva era bocciare nuovamente e deludere sua madre un'altra volta.

《Speriamo di passare quest'anno》

Mugulò Jimin mentre apriva il suo armadietto tirando fuori un paio di libri, Jungkook ridacchiò appena e scosse la testa.

《Tranquillo Hyung, hai un'ottima media. Passerai》

Rassicurò il suo migliore amico portando una mano a scompigliargli i capelli. Jimin sorrise e annuì.

《È solo grazie a te che ho una media così alta. Non a caso sei il mio migliore amico》

Ridacchiò facendo imbronciare il più piccolo che si allontanò da lui e si avvicinò al suo armadietto.

《Vorresti dirmi che mi stai solo usando?! Brutto pezzo di..》

Jungkook non finì di parlare che un fogliettino cadde a terra, corrugò la fronte e si abbassò a prenderlo.

"So che stai male, so che è difficile. Ma non arrenderti. Non farlo, non arrenderti. Ho bisogno che tu resti, almeno per un altro po'.
XxK."

Cosa intendeva con quelle parole?
Ma soprattutto... chi era?

《Cos'è?》

Jimin, curioso, si avvicinò a Jungkook e provò a leggere il fogliettino che aveva in mano. Il ragazzo, però, lo accartocciò e se lo mise in tasca facendo sorprendere l'amico. Non aveva mai nascosto niente a Jimin, e quel gesto, infatti, sorprese entrambi.

《Niente, andiamo?》

Chiese infilando i libri nel suo zaino e aspettando che il suo Hyung lo seguisse.

{...}

Due giorni dopo, ancora non era riuscito a trovare una risposta a quel bigliettino trovato nell'armadietto. In realtà, si era arreso o forse non ci si era soffermato nemmeno più di tanto.
Se quel qualcuno, davvero voleva che non si arrendesse, avrebbe fatto qualcos'altro.

La prima e la seconda ora, bene o male, erano passate ed i compiti che avevano avuto erano andati abbastanza bene.
Era l'intervallo, quindi il minore decise di uscire in giardino a prendere una boccata d'aria. Jimin era ancora in classe a parlare con un suo professore, così aveva deciso di aspettarlo nel cortile della scuola.
Una volta uscito fuori, si avvicinò ad un albero e ci si mise a sedere sotto, ai suoi piedi. Prese il telefono dalla tasca e sbuffò vedendo migliaia di notifiche da diversi social. Non aveva voglia di leggerli tutti così semplicemente cancellò le notifiche e controllò solo i messaggi di Whatsapp.

Ad un tratto, qualcuno gli lanciò un oggetto che finì sulle sue gambe. Al contatto con questo, sussultò e alzò di scatto il volto. Prima si guardò intorno poi abbassò lo sguardo sull'oggetto e si accorse essere una penna.
La prese curioso e notò che sopra, vi era attaccato un foglietto a righe.
Lo aprì leggendo ciò che vi era scritto sopra, meravigliandosi della bella scrittura.

《Ti stai arrendendo, Kook. Questo non è il dolce e determinato ragazzo che ho visto tutto questo tempo. Non arrenderti, Piccolo.
XxK."

Gli occhi di Jungkook si illuminarono.
"Piccolo" era il soprannome che aveva sempre adorato. Lo amava letteralmente e quando qualcuno glielo dedicava era un colpo al cuore. Era uno dei soprannomi più dolci che avesse mai sentito. Jungkook era sensibile a troppe cose, era sicuro che un giorno ci sarebbe rimasto secco per questo.
Forse avrebbe dato ascolto a questo "anonimo", ma voleva capire in cosa non doveva arrendersi. Insomma in cosa doveva continuare a lottare?
Così si alzò e rientrò il classe, prese una penna, un foglio a quadretti e si mise seduto al banco iniziando a scrivere in modo veloce.

"Non so, ma questa cosa mi sta intrigando molto.
Ho amato quando mi hai chiamato piccolo, ma devi dirmi chi sei. Non posso fidarmi di uno sconosciuto. E poi, potrei darti anche ascolto se solo mi dicessi in cosa non dovrei arrendermi.
XxJK."

Piegò il bigliettino e poi lo mise nel suo armadietto, non sapeva se quel misterioso ragazzo avrebbe lasciato il prossimo bigliettino, se mai ci fosse stato un prossimo, nuovamente nel suo armadietto. Ma non aveva altre idee, quindi almeno tentò.

{...}


Taehyung, 20 minuti alla fine della quarta ora, uscì dalla classe con la scusa del bagno, e ne approfittò per andare all'armadietto del moro e lasciargli un altro bigliettino.
Ma con sua grande sorpresa, quando arrivò difronte all'armadietto notò un foglietto a quadretti che usciva dalla fessura. Corrugò la fronte e lo afferrò, aprendolo e leggendo ciò che vi era scritto sopra.

Sorrise.

Gli venne spontaneo sorridere.

Era così strano quello che provava, ma era una sensazione così piacevole..

Comunque si prestò a scrivere un altro bigliettino in risposta a ciò che aveva detto il più piccolo.

"Allora saprò come attirare la tua attenzione in un futuro insieme, Piccolo. Non siamo sconosciuti, mi conosci molto bene. Credo che tu mi conosca addirittura più di quanto io possa conoscere me stesso.
So che ti starai logorando dentro per colpa mia, ma abbi pazienza. Ti dico solamente.. per una cosa che ci hai tenuto per così tanto tempo, così tanto da star male, una cosa che ti ha fatto soffrire molto, non arrenderti. Che se prima vi era il peggio, tra poco vi sarà solo il meglio. Abbi pazienza, Piccolo. Fallo per me.
XxK."

Scrisse velocemente e infilò il bigliettino nella fessura. Si morse il labbro e poi con le mani in tasca, rientrò in classe.

Dopo 10 minuti la campanella suonò.

Jungkook uscì, lesse il bigliettino, e..

Sorrise.

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Bello da far male//Vkook. {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora