●Cårïnø nøn è åbbå§tånżå●(13)

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E sorrise.

Jungkook non riusciva a smettere di sorridere quel giorno. Quel misterioso ragazzo lo stava facendo impazzire, e quel "gioco" era appena iniziato.

Beh ovviamente gli aveva lasciato una risposta. Gli aveva scritto un bigliettino e lo aveva lasciato al solito posto.

"Beh.. allora aspetterò e non mi arrenderò. Ma devi darmi degli indizi. Non ho capito in cosa non dovrei arrendermi. Come faccio a non a rendermi se non so nemmeno in cosa devo lottare?
XxJK."

Quando uscì dalla scuola, mise le mani in tasca e camminò fino alla strada. Si mise al centro, gli piaceva camminare in mezzo alla strada. Ovviamente stava molto attento alle macchine. Ma c'era qualcosa di estramemente tranquillo che lo rilassava. Forse perché, appunto, troppo pericoloso non c'era nessuno.

Quel giorno però, era terribilmente perso nei suoi pensieri, tanto che non si accorse della macchina che stava sfrecciando a tutta velocità dietro di sé.

Un suono del clacson, un "Jungkook" urlato da qualcuno e poi buio. No, non era stato investito e no non era svenuto. Aveva solamente chiuso gli occhi, certo.. aveva battuto la testa, ma era sano.
Qualcuno si era buttato su di lui, salvandogli letteralmente la vita. Quando alzò lo sguardo riuscì solamente a vedere un ragazzo incappucciato che si stava allontanando con passo veloce. Quel modo di camminare era molto familiare agli occhi di Jungkook, ma in quel momento ancora in stato di shock, non riusciva a collegare bene il cervello. Dei ragazzi e delle ragazze si avvicinarono a lui e preoccupati gli chiesero come stesse, se si era fatto male o cosa. Si stupì di quella gentilezza, ma semplicemente li ringraziò mormorando un "Sto bene, grazie.." e si allontanò, stavolta sul marciapiede.

Non era mai successa una cosa del genere, era sempre stato attento alle macchine. Non era di certo quel ragazzino stupido che si faceva investire tanto per. Solo che tutto quello che stava accadendo in quei giorni lo aveva scombussolato parecchio. Poi quel ragazzo.. chi era? Forse era quel misterioso ragazzo che gli lasciava bigliettini nell'armadietto? E poi, tutta quella gentilezza da parte di quei ragazzi, che nemmeno conosceva, oltretutto. Non capì bene, ma non si porse altre domande. Voleva solo arrivare a casa, disinfettarsi la ferita sulla testa che continuava a sanguinare leggermente e poi mettersi, senza nemmeno mangiare, a letto. Aveva bisogno di dormire.. era esausto.
Oltretutto aveva lasciato Jimin a scuola e sapeva che appena lo avrebbe rivisto avrebbe chiesto spiegazioni quindi voleva riposarsi prima di essere sottoposto ad un interrogatorio di terzo grado.

{...}

Diversi giorni dopo, Jungkook, non era più sé stesso, quel giorno poi, fu un po' più dura delle altre volte. Non riusciva a lasciare il letto, il fratello continuava a chiamarlo ad insistere per farlo alzare, era anche molto preoccupato.
Alla fine, con un po' di coraggio, si alzò e pregò mentalmente che quella giornata fosse stata almeno un po' tranquilla.

Non parlò con il fratello e non fece colazione, e quest'ultimo era preoccupato per ciò ma per quella mattina decise di non fare domande, perché sapeva che il fratellino non era assolutamente in vena.
Quando arrivò a scuola, vide il suo migliore amico parlare con un compagno di classe. Si avvicinò a loro e sussurrò un 'Hey.' che i due ragazzi fecerò fatica a sentire.

《Kookie!》

Jimin si lanciò su Jungkook che ricambiò immediatamente l'abbraccio. Gli era mancato.. lui si che sapeva farlo sentire meglio con un semplice abbraccio.
Dopo aver salutato anche l'altro ragazzo entrarono dentro e si diressero ai loro armadietti. Jungkook aprì il suo e un foglietto cadde a terra. Lo guardò per un po', prima di abbassarsi e prenderlo.

"Come stai, Kook? Mi hai fatto preoccupare da morire.. credevo tu fossi diventato pazzo, seriamente. Pensavo che ti volessi ammazzare, e credimi ci stavi riuscendo alla grande. Non farlo più, okay? Ho bisogno di te nella mia vita.
XxK."

Gli occhi gli divennero lucidi. Sarebbe scoppiato a piangere, ne era sicuro. Si scusò con Jimin e andò in bagno prima che l'altro potesse vederlo in quello stato, si chiuse dentro e scoppiò a piangere. Perché si sentiva così male? Perché tutte quelle attenzioni, seppur belle, non le voleva da uno sconosciuto ma bensì da Taehyung? Dal suo unico amore. E okay, si era giurato di dimenticarlo, ma come si fa a dimenticare una persona che alla fine non ti è mai appartenuta? Non capiva cosa c'era di così sbagliato in lui. Taehyung lo aveva trattato malissimo e lo aveva mandato addirittuta all'ospedale eppure continuava a stare male, continuava a pensare a lui, continuava ad appartenergli.
Perché Jungkook apparteneva a Taehyung, ormai. Era completamente suo.
Non capiva perché facesse così tanto male l'amore, non capiva perché si dovesse soffrire così tanto. Le persone ne parlavano come se fosse una delle cose più belle al mondo, l'amore ti faceva sentire euforico, ti faceva stare bene. L'amore doveva essere bellissimo, da come tutti ne parlavano. Eppure tutto ciò che Jungkook aveva provato da quando si era innamorato di Taehyung era dolore, tristezza.. si sentiva distruggere ogni secondo che passava. Era così struggente che a fine giornata ti sentivi solo più mentalmente instabile.

Uscì dopo un bel po' dal bagno, si avvicinò al lavandino e si sciacquò il viso. Poi si guardò allo specchio e il suo volto serio si trasformò in una smorfia disgustata.
Aveva le occhiaie sotto agli occhi lucidi, le sue labbra erano rosse e screpolate e i suoi capelli più spettinati rispetto al normale. Lo spacco al sopracciglio e al labbro completavano il tutto.
In tanti gli avevano detto che era davvero un bel ragazzo, ma Jungkook non ci aveva mai creduto veramente. Non era bello. Non era sexy. Non era assolutamente attraente. Era semplice e carino, e a volte essere carino non bastava. Quel giorno poi non si trovava nemmeno carino. Era ridotto uno schifo, in realtà. Era strano che Jimin ancora non gli avesse chiesto cosa avesse ma forse lo sapeva già e non voleva opprimerlo ancora di più.

Uscì dal bagno e notò che ormai la prima ora, era saltata, probabilmente Jimin aveva capito tutto e aveva fatto finta di niente. Così andò al suo armadietto per posare il libro ed un altro bigliettino cadde a terra.

"Perchè sei corso in bagno a piangere subito dopo aver letto il mio biglietto? Ho detto qualcosa che non andava? Ti prego.. odio vederti piangere.
XxK."

Jungkook si guardò intorno spiazzato, per caso lo stalkerava? Doveva iniziare ad avere paura?
Comunque, sospirò e chiuse l'armadietto, mettendosi il bigliettino in tasca e dirigendosi all'uscita.
Avrebbe spiegato tutto a Jimin un'altra volta.

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Bello da far male//Vkook. {Completata}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora