Quel pomeriggio, nella lucida e attrezzata palestra della Miami High, la squadra di basket, della quale abbiamo già conosciuto due componenti, si sarebbe ben presto finita in cattivi termini con la compagnia di Drama della scuola, che per l'ennesima volta aveva avuto un corto circuito delle luci, durante le prove, ed era costretta ad utilizzare l'unico grande spazio ben illuminato, quale la palestra, dove naturalmente i Miami Roar non avevano la minima intenzione di saltare l'allenamento.
Osservando la scena che si sta consumando in questo momento, si può fare una breve riflessione su come a volte gli adulti abbiano tanto fiato da spendere in liti infinite mentre i giovani trovano sempre un punto di incontro, specialmente se può nascere del tenero fra loro. Infatti il coach della squadra sta urlando a gran voce, per l'ennesima volta in questo mese, contro lo stravagante insegnante di recitazione che sembra non voler sentir ragioni, entrambi a centro campo, mentre i loro rispettivi ragazzi e ragazze erano schierati più dietro di loro mentre ignoravano la lite furibonda e si scambiavano sorrisi, alcuni timidi, altri concitati.
Il playmaker dei MR sembra prestare attenzione alla quasi rissa, e si avvicina piena di coraggio, "Mister..."
"UN MOMENTO, JAUREGUI"
"Mister, lasci perdere... Facciamo a turno, metà pomeriggio noi e metà loro. Non è colpa di nessuno se l'auditorium è da rifare."
Oltre che essere la più desiderata della scuola, a quanto pare, Lauren aveva anche un buon cuore, come avevo già accennato, e sapeva giudiziosamente ponderare le situazioni con giustizia.
"Vede, Signor Cabello? Il ragazzo sembra avere più giudizio di lei!"
Il coach ribalta gli occhi al cielo con sguardo ancora severo e furibondo. Non ce la faceva davvero più di far allenare meno i suoi ragazzi da più di un mese. I ragazzi della MR erano dei bravi giocatori, avevano vinto tante partite e promettevano tutti molto, nel basket, perciò non voleva davvero trascurarli.
Quella marmaglia di pubertà e ormoni sembra spegnersi, una volta separati i gruppi e iniziati gli allenamenti. Il rapporto tra coach e playmaker è diverso rispetto agli altri giocatori, questo è risaputo, perciò non stupisce vedere come il signor Cabello prende in disparte Lauren, stringendogli una spalla con affetto, aggiornandolo delle novità tra i tornei e i nuovi schemi, per il signor Cabello, Laurin, è quasi un secondo figlio. Il playmaker è la pedina più importante della squadra, è il regista della partita e degli schemi di gioco, è l'atleta più agile e dalla mente lucida che crea le giuste situazioni in partita per i canestri, e appena muove le giuste pedine passa la palla all'ala piccola, il caro Shawn, o Brownie, per la sua amica.
Quel giorno gli allenamenti terminarono, ovviamente, prima del previsto, lasciando la palestra ad uso della Company of Drama. Mentre il nostro motociclista raggiunge l'aula autogestita per incontrare il suo gruppo studio di amiche, dove tre ragazze sono immerse in un'intenso momento di gossip, con i piedi di una comodamente poggiati sul banco.
"Charlotte non penso voglia più vederlo"
"Dinah sei sempre la solita pessimista, secondo me Charlotte è troppo innamorata, finirà che lo perdona come ha sempre fatto"
"Però che squallore, se ci pensate. Essere tradita per tre volte in un anno e non avere un briciolo d'amore per se stessi per mandarlo a fare in culo."
Non vi era un minimo moto di rimorso, tra quelle ragazze, per star sprecando il pomeriggio a chiacchierare invece di terminare i compiti per il giorno successivo. La porta dell'aula si spalanca, facendole sobbalzare, come se solo in quel momento si fossero rese conto di quanto tempo avessero speso letteralmente in chiacchiere.
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La figlia del coach || Camren Fanfiction
FanfictionNelle giovani squadre dei licei americani, che siano di basket o di baseball, vige una regola non scritta, una regola infrangibile. Nata così tanti anni fa, da diventare tradizione tramandata fino alle nuove generazioni di giovani atleti. Agli occhi...