00. Prologo

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La Miami High School è un liceo americano situato a metà strada tra la periferia di Miami e il centro. E' un edificio distintamente curato, mura solide e ben pulite, arredamento tenuto ordinato, cosa che di certo lo rende un liceo diverso dagli altri, contraddistinti solitamente da caos e una scarsa pulizia, quale simbolo caratteristico di un qualsiasi liceo americano. Ciò che rendeva diversa la Miami High School erano anche gli studenti. La scuola vantava di aver sempre avuto ragazzi e ragazze molto giudiziosi, di cui la gran parte studiosi e buoni di cuore, affezionati a quel posto come fosse una seconda casa, impegnandosi tutti quindi a mantenerlo un luogo pulito ed accogliente.

Incredibile, penserete voi, che l'edificio di un liceo venga così tanto rispettato e amato dagli studenti. Io, invece, vi dico che non mi stupisco affatto. E' una grande catena, quella che lega le persone a quella scuola. Una catena che parte dai docenti, uomini e donne di ottima preparazione e di grande comprensione, e finisce inevitabilmente per coinvolgere affettivamente gli alunni, che si sentono protetti tra quelle mura, sentono di poter essere se stessi ed evadere dal mondo che ancora li spaventa. Questo, è inevitabile che spinga con molta naturalezza, i ragazzi e le ragazze, ad avere molta cura della loro, ormai, seconda casa.

La Miami High vanta una vasta gamma di corsi secondari, verti allo sviluppo delle abilità dei giovani, quali corsi di teatro, canto, ballo, primo soccorso, chimica avanzata, scacchi, programmazione ed informatica, e naturalmente come fiore all'occhiello la squadra di basket, i Miami Roar. Senza parlare dei grandi spazi che il preside lascia in autogestione, fidandosi del buon senso dei ragazzi, dove ogni giorno, secondo un calendario preparato dai ragazzi del movimento studentesco, si possono tenere riunioni del gruppo studio, quello di giochi da tavola, quello di lettura creativa, quello di sportello psicologico.

Se vi dico che questa scuola sembra uscire dal sogno di ogni studente, credetemi. L'unica piccola pecca, però, del grande edificio è la mensa. Non che sforni nulla di velenoso, per l'amor di Dio, ma la cuoca di origine russa ha dei gusti molto particolari messi a confronto con quelli tipici americani, presentando di tanto in tanto portate che lasciavano perplessi e sfiduciati i giovani studenti. L'affetto, però, che ognuno di loro prova verso Mada, la cuoca, riesce sempre a far superare il loro iniziale disgusto, ritrovandosi a provare le sue stravaganti ricette dal tocco russo.

So che una domanda vi gira in testa, in questo paradiso ci sarà sicuramente qualcosa di brutto. Certo, non è di sicuro la perfezione, ogni tanto spunta come un fungo qualche episodio di bullismo lieve e qualche lite molto accesa, specialmente tra ragazze spinte dalla gelosia verso i loro fidanzati, o qualche stupida lite tra il gruppo di breakdance e quello delle cheerleader, o tra quello di basket e quello di teatro, che deve ogni tanto dividersi la palestra per le prove degli spettacoli, se l'auditorium della scuola presentava qualche guasto. Ma nulla di preoccupante, il bello di questo liceo è proprio l'apertura mentale che aleggia tra i corridoi. Gli studenti vengono così tanto spronati  e sensibilizzati all'arte e alla riflessione, al senso di gruppo, alle passioni, che cresce fra loro una grande tolleranza del diverso, che in altre scuole, è pretesto per del malsano bullismo.

È un liceo tutto al contrario, gli studiosi non sono considerati secchioni, anzi la stragrande maggioranza del liceo si può definire di livello medio alto nei voti, i giovani con propensioni più artistiche non sono chiamati strambi, i queer non vengono additati, anzi sono parecchi i ragazzi e le ragazze che si definiscono gay, lesbiche o bisex, o che semplicemente non si mettono etichette, aperti all'amore.

Il rapporto tra studenti e docenti ha del singolare. Da sempre, i docenti della Miami High, hanno lottato per distaccarsi da quel ruolo rigido e asettico del tipico insegnante che spiega, sottopone un test e torna a casa. Hanno sempre cercato di instaurare un rapporto anche con lo studente che meno avevano a cuore, cercando di non farsi prendere dalla foga dei favoritismi, e non transigendo solo su tre cose: ritardi, mancanza di rispetto verso il prossimo, e marinare la scuola. 

Proprio in questo liceo amato e rispettato, qualcosa sarebbe ben presto successo. Qualcosa che tra i giovani è un tabù. Un limite invalicabile si sarebbe superato, in queste mura, ma non intendo correre nella narrazione, bruciando le tappe. 

Prima di raccontarvi il sodo della questione, lasciate che vi faccia fare un giro tra i corridoi e le classi di questa grande scuola e che vi faccia conoscere i suoi protagonisti.

Lasciate che vi racconti dall'inizio.

La figlia del coach || Camren FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora