CONTROLLATE TUTTI SE AVETE LETTO IL CAPITOLO 72, HO PROBLEMI CON LA PUBBLICAZIONE.
---------------Laurin e Camila sapevano poco del fidanzato di loro figlia; certo lei passava tempo a raccontare di lui, nonostante sia la prima a sapere ben poco di ciò che fa durante le giornate, il suo ragazzo. I due non erano preoccupati per loro figlia, sanno che è una ragazza con la testa sulle spalle e sanno anche che l'amore non si può tenere a bada, perciò se si fossero opposti avrebbero solo creato un gran guaio. D'altronde perché giudicare male un ragazzo solo per ciò che è stato costretto a diventare? Camila è psicologa, sa bene cosa può esserci dietro un 'cattivo ragazzo' e Laurin è fin troppo buono per giudicare qualcuno, figuriamoci uno che può essergli un figlio. Tutto ciò che potevano fare, in quanto genitori, era parlare con Michelle e farla sentire amata e supportata, sempre e comunque. Quella sera Francisco non andò a ballare con Michelle, si presentò fuori dal locale poco prima che lei e le sue amiche andassero via. Michelle aveva bevuto solo un cocktail, tanto per non sentirsi fuori luogo, e quel bicchiere bastò per far diventare brilla una ragazza praticamente astemia. Vide uscire Michelle in piene risate, anche se un po' instabile sulle gambe, con accanto tre sue amiche e appoggiata al suo miglior amico Taylor. Lui la manteneva, ridendo per quanto buffa fosse da brilla. Quando gli occhi di lei si intercettarono con quelli del portoricano, una scarica di adrenalina percorse la schiena della giovane. Sussurrò un grazie al suo amico, staccandosi da lui, e diede un bacio alle sue amiche. Con la coda dell'occhio teneva sotto controllo Francisco, che si sistemava sulla moto con uno sguardo assassino. Lei lo raggiunse e notò come lui non la degnò di uno sguardo, restando con gli occhi incastonati su Taylor. Michelle non gli disse una parola e si sporse in punta per distrarlo in un bacio, e lui sembrò perdere il suo focus, chiudendo gli occhi dopo due secondi. Non parlarono più dell'accaduto; lui non voleva toccare quel tasto, perché davvero odiava l'idea di mostrare quel lato di lui, a lei invece piaceva quel comportamento e non ebbe motivi per lamentarsi di quella sera. Un giorno in cui c'era casa libera, lui la portò al suo garage e le fece vedere dove lavorava e spendeva gran parte della giornata. Lei insistette per imparare a riparare qualcosa, così tra le risate, si sporcarono di grasso entrambi per almeno due ore. Lei gli scattò delle foto mentre riparava una macchina e nel pieno silenzio entrambi svolsero le loro passioni, insieme. Lui fu attento a portarla via da casa sua prima del rientro di suo padre e dei suoi 'zii' e 'cugini'.
"Fra, per favore... Passiamo più tempo insieme...", ormai Michelle glielo chiedeva sempre più spesso.
"Piccola, non fare così", lui voleva sul serio accontentarla in tutto, ma certe cose non potevano essere fatte.
"Nascondi qualcosa?"
"Perché dovrei, sai persino che lavoro a nero e le cose illegali che facevo prima!"
"E allora di cosa hai paura??"
"Piccola... Non sai quanto vorrei portarti in giro ovunque, ma-"
"Ma non puoi, me lo dici da settimane.", era la prima volta che usava un tono scocciato con lui. La vena Cabello cominciava a bussare alla porta, e non so quanto conveniva a Francisco farla infuriare.
"Ti vergogni di me, Fra?", chiede lei con le braccia incrociate.
"Piccola, la smetti?", apre le braccia lui, col suo atteggiamento superficiale che sfoggiava sempre nelle situazioni che non sapeva gestire.
"No, tu ora mi rispondi.", lui rotea gli occhi.
"Dolcezza, sei tu che dovresti vergognarti di me. Io non mi voglio far vedere in giro con te. Avrei gli occhi puntati addosso, sei la figlia di una super star. Io ho la merda dietro le spalle e le mani impastate ancora in affari non tanto legali, e lo sai. Come credi che possa fare se tutti cercano improvvisamente di scoprire chi sono?", lei alza un sopracciglio e sbuffa. E' logico, il ragazzo aveva le sue ragioni. Non era di certo lei che poteva pretendere che cambiasse lavoro e carattere. Il suo sguardo da essere incazzato diventa sofferente e Francisco la afferra dai fianchi.
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La figlia del coach || Camren Fanfiction
FanfictionNelle giovani squadre dei licei americani, che siano di basket o di baseball, vige una regola non scritta, una regola infrangibile. Nata così tanti anni fa, da diventare tradizione tramandata fino alle nuove generazioni di giovani atleti. Agli occhi...