Quando tornarono dalla spiaggia, Laurin si sentiva scottare tutto il corpo. Sapeva di essersi bruciato, nessuna crema è mai stata abbastanza per il suo tono di pelle talmente chiaro e sensibile, ma non si lamentò più di tanto. Quando giunse la sera, dopo che tutti si fecero una bella doccia a turno nel bagno della villa, i ragazzi si misero al lavoro per cucinare qualcosa, mentre le ragazze apparecchiavano. Normani è sempre stata una grande amante del ballo, e di conseguenza vorrebbe sempre avere la musica accesa, infatti ciò che fa di colpo, mentre sono tutti impegnati a far qualcosa per la cena, è accendere lo stereo e mettere un a canzone. Erano tutti talmente stanchi dalla giornata di mare che quella casa stava assaporando qualche momento di silenzio, dove nessuno aveva la forza di parlarsi, perciò ci pensò Normani. Tutti si girarono a guardarla, con un sorriso furbo sul viso, che indicava la sua voglia di far ravvivare i suoi amici con della bella musica. Appena partì la canzone, fece due prime mosse di ballo, facendo capire che avrebbe cominciato a ballare. Laurin conoscendo Normani dall'asilo, conosce questo lato instancabile di lei, e ride subito mentre ancora tagliuzzava della frutta in una ciotola.
"NON BALLO SENZA IL MIO BRACCIO DESTRO!", urlò Normani per sovrastare la musica alta, tutti si guardarono a vicenda, cercando di capire chi fosse il compagno di ballo di Normani, e quando Laurin negò con la testa e lasciò il coltello, capì che non poteva rifiutarsi dal ballare con la sua amica, perchè la conosceva e sapeva che non avrebbe mollato finchè non si fosse arreso al suo volere.
I musi stanchi dei loro amici si ravvivarono subito, con sorrisi, divertiti dal fatto che potessero assistere a qualcosa di diverso che possa distrarli dalla loro stanchezza, così video i due amici avvicinarsi tra loro, con una confidenza tangibile. A quanto pare ballavano insieme da sempre, quando avevano tempo. A dire il vero, lo facevano spesso nei weekend soprattutto quando gli altri amici non volevano uscire o avevano altro da fare, Laurin andava a casa di Normani e provavano nella sua sala adibita con specchi e stereo. Era una cosa che li univa fin da piccolini, e ormai avevano inventato così tante coreografie da poter aprire un canale youtube. Vederli ballare era un vero spettacolo, perchè la loro complicità artistica era tangibile. Una volta l'uno accanto all'altra, si guardarono prima di iniziare una delle loro coreografie preferite. Laurin era stanco e gli bruciava tutto il corpo, ma se si tratta di ballare, è subito pronto. I loro amici subito trovarono forza di urlare per invogliarli, tutti grandi fan di hip hop.
|| Solo la prima coppia è quella che dovete immaginarvi come Laurin e Normani. ||
Dopo il loro breve stacchetto, scoppiarono a ridere e lui abbracciò forte la ragazza di colore.
"Basta, basta! Fammi andare a cucinare!", dice lui ridendo, in realtà, non amando molto dare spettacolo. Non è un tipo che si mette a ballare alle feste, è più da ballerino sfrenato a casa sua da solo o con pochissimi intimi che anche loro si uniscono alla coreografia, non ama essere guardato. Normani lo trattenne con forza, "NOOOO TI PREGO! METTO LA TUA CANZONE!"
Lui aveva una canzone e una sua coreografia che ballava sempre da solo, Normani la conosceva e sapeva che alle prime note di quella canzone, Laurin non sapesse resistere dal ballarla.
"Non ci provare.", la avverte lui, scherzoso. Normani fermò il suo dito in aria, come minaccia, pronta a schiacciare la canzone su spotify. Gli amici urlarono per incitarla a farla partire, nessuno aveva mai visto questa coreografia, se non Normani. La canzone partì, Laurin si portò le mani tra i capelli, non volendo davvero avere attenzione su di sè, ma quella canzone per lui era troppo bella per non essere ballata. Sbattè una mano sul bancone, allontanandosi dal tavolo per ballare, non resistendo.
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La figlia del coach || Camren Fanfiction
FanfictionNelle giovani squadre dei licei americani, che siano di basket o di baseball, vige una regola non scritta, una regola infrangibile. Nata così tanti anni fa, da diventare tradizione tramandata fino alle nuove generazioni di giovani atleti. Agli occhi...